venerdì 14 giugno 2013

pollici verdi

Come sempre tocca a me scrivere qualcosa sul giardinaggio o meglio sulla sopravvivenza delle piante che ci regalano per le nostre fioriere. Al pranzo di primavera ci sono state regalate varie piante sia dalle sorelle di Siria che dalla mamma di Lisanna. Le prime si sono rivolte ad Andrea dei Vivai dell’Elba, il nostro “ospite” di fiducia, che ci ha mandato varie piantine che poi abbiamo provveduto a mettere nelle fioriere. La mamma di Lisanna invece ci ha regalato delle piante grasse. Queste sono state messe in terra, Maria con i nostri ragazzi ha provveduto a formare una vera aiuola con tanti sassi trovati fuori dal Centro e poi ricoperta con l’argilla espansa. Le fioriere, regalateci a suo tempo dall’Enel, sono in continuo cambiamento.
Ora sono ricche di bocche di leone che dai fioristi non sono più in fiore ma da noi (visto il concime naturale) continuano a regalarci tanti bei colori che vanno dal giallo al rosa fino al rosso. Non vi dico poi i vasi, ricchi di pansé e violette. Abbiamo anche una bella ciotola con gerbere rosa che fanno invidia. Dall’altra parte poi ci sono gli alberi da frutta che resistono al povero terreno perlopiù argilloso. Noi, come ho già detto, concimiamo con le bucce della frutta che mangiamo a pranzo. L’anno scorso l’ulivo ci ha regalato dei frutti che Rosanna ha portato al frantoio insieme alle sue olive per poi regalarci una bottiglia d’olio doc che abbiamo usato per condire i pasti del nostro bimbo ormai diventato un angelo, Enea. 
La bottiglia da quando è venuto a mancare è rimasta sotto il mobile di cucina e quando la prendiamo pensiamo sempre a lui, è un nostro prezioso ricordo. Gli altri alberelli invece l’anno scorso ci hanno regalato pere, pesche, e qualche fiore. Quest’anno, come quelli di casa mia sono pieni di foglie, belle fresche, non malate, ma senza frutti. Riposeranno? Chissà … Noi comunque continueremo a curarli proprio come facciamo per le cose che veramente amiamo. Un ringraziamento per questo va anche ai signori dell’Arca che quando vengono a tagliare il prato stanno molto attenti a non incidere la corteccia con il decespugliatore. Che scrivere, noialtri alla natura ci teniamo e queste poche cose che abbiamo cerchiamo di tenercele care proprio come “qualcosa” di famiglia.


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