lunedì 28 gennaio 2013

torta di mele

(Ricetta di Maria) 



Ingredienti:
¨ 5 mele (renette)
¨ 4 uova
¨ 300 gr di farina
¨ 200 gr di zucchero
¨ 100 gr di burro
¨ 2 yogurt (gusto a piacere)
¨ Una bustina di lievito per dolci

Montare le chiare dell’uovo a neve (a parte) montare i tuorli con lo zucchero ed aggiungere il burro a pezzetti (ammorbidito precedentemente). Aggiungere le chiare montate, la farina (a cucchiai, piano piano per farla amalgamare senza fare grumi). Alternare alla farina lo yogurt. Aggiungere la bustina di lievito e le mele precedentemente tagliate a pezzetti. Versare l’impasto in una teglia, rifinire con delle fettine di mela ed una spolverata di zucchero


arista al latte

Ingredienti (per 6 persone): 

  • 1 pezzo di arista da 1 kg 
  • 1 lt di latte intero
  • Mezzo bicchiere di vino bianco
  • 1 spicchio d’aglio 
  • 1 cipolla 
  • 1 rametto di rosmarino
  • Olio extra vergine d’oliva
  • Sale e pepe 

Affettate la cipolla e fatela rosolare nell’olio insieme all’aglio. Aggiungete l’arista insieme al rosmarino, fatela rosolare da entrambi i lati e sfumate con il vino. Dopo che è evaporato aggiungete il latte, coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 2 ore. A fine cottura, quando il latte si sarà ristretto, lasciate raffreddare e frullate il sughetto. Tagliate l’arista a fettine e al momento di servire riscaldate il sughetto e mettetelo sopra le fettine di carne. 

dal taccuino di Martina (di novembre)

Il 29 ottobre alle 7.00 di prima mattina sono arrivata in ospedale, puntuale come mi avevano detto. Ovviamente all'arrivo noti subito le persone che devono subire un intervento: chi si mangia le unghie e muove le gambe ad altalena, chi rimane abbracciato al compagno e chi come me, non vede l'ora di aver finito tutto per mangiare qualcosa dopo l'operazione; ma questo tipo di emozione non la fai vedere perché ti devi dare un contegno. Insomma, alla fine mi hanno assegnato la stanza e il numero del letto: n° 19 letto 2. Rimembrando le circostanze dell'anno precedente quando dovevo togliere un fibroma, mi avevano fatto andare digiuna ma poi fino alle 14.30 non mi avevano considerato. Stavolta allora io e soprattutto il mio babbo, ci eravamo informati in che ordine avrei subito l'operazione: sarei stata la prima. Ah! Menomale che così poi mangio! Nella mia camera c'è già una ragazza con la sorella, deve essere operata per emorroidi e si sta preparando. Le chiedo: "cosa fai?" intendendo: "che operazione devi subire" e lei: "la peretta!" E giù, subito a ridere! Le infermiere hanno già capito dove si faranno i festini post-operazione! La nostra conoscenza si tramuta subito in amicizia tanto che a distanza di un mese i nostri sms e telefonate non sono rimasti solo una promessa. È arrivato il momento di portarmi in sala operatoria: due infermiere trasportano il letto fuori dalla stanza e un lungo corridoio mi porta nel reparto più ambito dai chirurghi che secondo Freud, Sigmund, sono dei maniaci mancati. Prima di arrivare in sala operatoria, sul soffitto dell'ascensore che collega i reparti, sono sdraiata e noto la scritta: Pisa merda! Arrivati alla sala pre-operatoria c'è un gran via vai di dottori, anestesisti, ferristi e infermieri. Corrono da un posto all'altro e mi hanno lasciato nell'anticamera e qualcuno è andato ad accendere la radio! E vai con la musica! Arriva l'infermiera e nota i miei tatuaggi e io tutta galvanizzata dal nervoso le faccio vedere anche quelli che non si vedono. Arriva poi l'anestesista e mi da un antidolorifico. Bastano 2 minuti e mi sento proiettata negli anni 70 e LSD, vedo tutto come se avessi la testa nell'acqua, tutto appare in movimento: che figata! Poi ad un certo punto vedo l'anestesista che mi mette la maschera e sento che dice: “mah, io inizierei, ma non si vede il dottore” e i miei pensieri si sono trasformati in 3 dimensioni: “no, no, che fate! Non mi addormentate se il chirurgo non c'è, non …… ” Mi svegliano con voce decisa e imponente e dicono che il primo pensiero trasformato in parole è stato gridare Grisù! Mi hanno riportata nella stanza 19 ma i festini tra me e la mia amica di stanza quella sera non si sono fatti, la morfina ci teneva calme. Il giorno dopo la compagna di stanza esce, un bacio di buon augurio e ci si rivedrà. Due giorni dopo arriva un'altra ospite all'ospedale, una signora di una certa età e il nostro necessario coinquilinismo si trasforma subito in affetto. In quell'occasione invece il festino si è fatto davvero: ci siamo gustate due fieste la sera di halloween e siamo andate a letto tardi, intorno alle 23. 

Ma in tutte queste peripezie c'è stata la mia amica Michela che è venuta a trovarmi e che tra un po' subirà l'operazione per un tumore al seno. Sembrava che ci fossimo viste il giorno prima a 20 anni e il giorno dopo ci siamo riviste a 40! I suoi capelli mangiati dalla chemioterapia l'hanno resa ancora più dolce di quanto sia già nella realtà. Ma finalmente si mangia! Omogeneizzato, puré … non mi va giù niente. Ma ora sono di nuovo qui, a casa mia dal mio Grisù! E questo è quello che conta davvero ... 

dal taccuino di Martina (di dicembre)


E così anche questo Natale è arrivato e anche andato, perché sinceramente non è che sia una festa che noi sentiamo particolarmente, intendo nella mia famiglia di origine. Anzi, diciamola tutta, la messa in generale, e quella di mezzanotte in particolare, è un optional, anche se in camera di mamma la Madonna col Bambino sopra il letto c’è. Comunque grandi frequentatori di chiesa e di preti non siamo mai stati, mamma un po’ di più. Quest’anno il Natale ha comunque avuto un momento importante nella mia vita: il 25 sera, finita la cena e andati via tutti (eravamo a Pisa da mia sorella) ho avuto il piacere di dormire con i miei nipoti. Aleggiava già nell’aria che sarei rimasta a dormire lì con loro, nella loro camerina nuova e a castello, tutta colorata di arancione e celeste, come i colori della Di Vittorio. Ogni figliolo, escluso Rocco, che comunque ride ad ogni complimento, mi ha fatto vedere i regali portati da babbo Natale, poi finita la cena, siamo andati tutti nella nuova camerina a guardare per 10 volte consecutive, senza esagerare, il cartone animato dove protagonisti sono le auto, ed io ho imparato a riconoscere Saetta McQueen … e chi non la conosce? Poi i bimbi crollano; la zia sarebbe crollata anche prima ma non poteva, perché ad ogni rilassamento della palpebra, Rafael, il primogenito, mi urlava: “gualda, gualda ola, zia!” e la piccina, Annamaria, anche lei insisteva perché io guardassi il cartone. Rocco invece rideva perché gli altri ridevano. E’ arrivato finalmente Morfeo, dopo che Matilde, mia sorella, ha addormentato prima Rafael e poi Annamaria. E finalmente si dorme. Alle 2 di notte un rumore familiare mi sveglia: la tosse si è infiltrata nei corpi dei miei nipoti … piccoli! Ma in breve tempo tutto si ristabilizza. 
Sono le 8:30 o giù di lì, un altro giorno è appena nato ed io aiuto la mia tata a piegare i panni dei bimbi, e vi assicuro che ce ne sono in abbondanza, sia asciutti che stesi ad asciugare che in lavatrice, poi lavo le stoviglie della colazione, ed intorno alle 12, me ne vado con la speranza di prendere la prima nave utile per tornare sull’isola e soprattutto nel mio letto a rilassarmi! Ma che meraviglia sentirsi chiamare zia! Dopo qualche giorno sentendomi con mia sorella mi dice che Rafael le ha chiesto quando viene Pasqua e poi mi dice: “ma cos’hai detto a Rafael?” ed io: “che dormirò di nuovo con loro a Pasqua” … tanto impegni con le chiese non ce ne avrò nemmeno in quel periodo! 

21 dicembre

È il 21 dicembre, e già da qualche giorno qualcosa di non so che mi frulla per la testa. Sarà mica questo gran parlare su Maya, fine del mondo, nuova era ecc? no, dai, non è possibile, non crederai mica a tutto questo? Dovete sapere che io, seppur estremamente ottimista e positiva per la maggior parte delle cose che vivo, sono invece totalmente catastrofista per certe altre, quindi, nel caso specifico del 21 dicembre, poteva essere possibile l’annientamento totale del pianeta Terra ad opera, per esempio, di un meteorite gigante. Comunque ci scherzo sopra per esorcizzare le mie paure e la mattina del 21 arrivo al Centro con i miei puntuali 8 minuti di ritardo e comincio a chiedere a ragazzi e colleghe se siano pronti per la fine del mondo ecc. ecc. A distogliere la mia attenzione dalla questione ecco il primo “imprevisto” della giornata. Arrivano Raffaele e Federico, rispettivamente presidente e vice della cooperativa Cisse che, muniti di una bella macchina fotografica immortalano la consegna di un omaggio ai nostri ragazzi. Purtroppo non abbiamo la documentazione fotografica perché la sottoscritta era confusa ancora da tutte le sue congetture sulla probabile fine del mondo quindi incapace di pensare ad immortalare la consegna con la nostra macchinetta. Comunque, per ringraziare della disponibilità e dell’amicizia che sempre ci dimostrano, metto qui un paio di foto del nostro autista del cuore e compagno di tante avventure Walter, e dell’altro autista storico, Piero, in momenti di gioco con tutti noi. 




Ma andiamo avanti con la giornata. Qualcuno comincia a parlare di ora X, che dovrebbe essere intorno alle 11 e noi, immersi nel laboratorio di computer ancora a stampare ricettari, scherziamo con i nostri amici di facebook sull’argomento e decidiamo che se alle 11 non è successo niente stappiamo una bottiglia di spumante e facciamo un brindisi, proprio come si fa a capodanno. Ed infatti eccoci qui con un bell’autoscatto! Preciso che nei bicchieri dei ragazzi c’era acqua … 



Nel frattempo ad Emanuela arriva una telefonata da parte di Marco di Acqua dell’Elba che ci dice che da lì a poco sarebbe venuto al Centro per portarci i suoi graditissimi e profumatissimi auguri. Premetto che quest’anno avevamo deciso di non invitare i ragazzi di Acqua dell’Elba alla nostra festa di Natale proprio per non approfittare della loro disponibilità. E invece? Sono stati loro stessi a chiamarci e venire da noi! Che dire … non ci sono parole per ringraziarvi. Eccoci qui con Marco: 



Quindi fra una foto di gruppo e l’altra siamo arrivati all’ora di pranzo e qui è festa, addirittura doppia! Abbiamo festeggiato il 2° compleanno di Matildina, come la chiama la sua nonna Annalisa. Eccola qui con Mariacira e Gianmarco … è una bambolina, con due meravigliosi occhi color giada. 



Ma non è tutto, abbiamo festeggiato anche il compleanno di Alberto, che in realtà è nato il 27 dicembre ma siccome in quella data il Centro è chiuso, non potevamo non festeggiare tutti insieme prima. Ecco Alberto con mamma e babbo in posa per la foto ricordo, in questo taglio della torta triplo! 



Insomma gente, che vi devo dire … questo famigerato 21 dicembre ha preso una piega imprevista che ci è piaciuta davvero tanto. Siamo sempre tutti qui … decisi a rimanerci il più possibile. Certo che come fine … è stata proprio un buon inizio! 



preghiera

Quella che vedete di seguito è una Anonima preghiera che la nostra amica Daniela (nella foto con Simona, sorella di Rita) ci ha donato. Anonima perché non sappiamo la provenienza, ma la facciamo nostra. La rivolgiamo a voi perché ognuno possa ricordarsi che l’anima ha bisogno di cibarsi di anonima verità, per invecchiare rimanendo giovane. 



Per non invecchiare interiormente 


Signore, fa che io sia del mio tempo e non della mia età,
che non mi affezioni alle idee come un avaro al gruzzolo
ma ne controlli spesso la validità, e sopratutto,
ne assicuri costantemente la 'convertibilità'.
Aiutami a non prendermi troppo sul serio.
A sorridere dei miei successi come dei fiaschi.
Fammi guardare con simpatia a ciò che fanno gli altri,
specialmente se tentano qualcosa che non ho mai pensato,
oppure si avventurano in territori dove non mi sono mai arrischiato.
Che sappia comprendere più che giudicare,
apprezzare più che condannare,
incoraggiare più che diffidare.
Fa che resista alla tentazione di raccontarmi.
Fammi capire che è importante ciò che faccio oggi,
non ciò che ho fatto anni fa
e che gli altri hanno il diritto di avere da me ciò che sono,
non ciò che sono stato.
Signore,
impediscimi di fare l'abitudine a me stesso,
al solito che conosco bene e che ormai tendo ad accettare
o sopportare come si accetta o sopporta un vecchio conoscente.
Aiutami a sorprendermi,
a obbligarmi ogni giorno a riconoscermi nuovo, diverso, inedito,
a studiarmi sconosciuto, accettarmi altro,
esplorarmi oltre i confini abituali,
accogliermi inaspettato,
frequentarmi insolito.



gli angeli esistono

Come vi ha già accennato Annalisa, quest’anno la nostra amica Cristina dell’associazione elba no limits si è davvero superata. Ha realizzato una torta favolosa dove il protagonista è un angelo che tiene in mano una stella, circondato da tante altre stelle, ognuna con il nome dei “nostri” angeli … del biglietto poi che dire … ha commosso tutte noi. Questa la poesia che Cristina ci ha dedicato: 







Gli Angeli esistono
e guardano il mondo con occhi simili ai nostri
e toccano le cose come facciamo noi
eppure se penetri nel profondo dei loro occhi
vedrai una luce diversa
quella di chi conosce il passato e il futuro
e se nel presente piangeranno di gioia
sarà perché la loro solitudine
ha trovato un conforto
e se pensi alle loro mani
conserverai un ricordo
di infinite carezze ...
e saprai che per sempre
non smetteranno mai
di cercarti!


Qui sotto il biglietto originale. La foto è del Natale 2006, con Babbo Natale-Vittorio in mezzo a noi! Vi riporto gli auguri dei nostri amici di Elba no Limits: un augurio sincero di buone feste ed un felice anno nuovo con il desiderio profondo di continuare a far parte, per sempre, di questa grande e meravigliosa famiglia!






il Natale degli angeli


Come tutti gli anni noi-altri organizziamo una festa per le persone che ci vogliono bene e che ci sorreggono nella nostra quotidianità. Quest’anno l’inizio della festa ha coinciso con l’arrivo a sorpresa di Babbo Natale, che come ogni anno è venuto a portarci dolci e dolcetti. Oltre ai genitori ed ai tanti ospiti, sono intervenute anche alcune classi della scuola elementare di Casa del Duca che hanno cantato per tutti delle canzoni molto belle, anche in inglese! I bimbi erano accompagnati dalle loro maestre e maestri, in particolar modo siamo rimaste colpite da uno di loro che sembrava proprio un direttore artistico! Naturalmente si sono cimentati nel canto anche i nostri ragazzi che in questa giornata hanno dato il meglio di loro. E che dire: dopo essersi esercitati con la voce, hanno dato ospitalità anche ai tanti invitati donando loro un sorriso, un abbraccio, un ringraziamento o una “bizza” come quella fatta da Michela nei confronti della povera Mirna (la mamma) che non sapeva più da che parte rifarsi. Ma il momento più bello è stato quello del discorso di Emanuela che ha parlato con tutti i presenti illustrando le modifiche nell’organizzazione del Centro e le attività svolte nell’arco degli ultimi mesi del 2012. Non di meno è stato il buffet che si è svolto subito dopo. Non mancava proprio niente ... anzi, ce n’era per tutti i gusti! Oltre alle pizzette ed i panini fatti da noi, alcuni ospiti ed anche la nostra operatrice Rosanna hanno preparato (o fatto preparare) delle torte meravigliose. 
Ce n’era una addirittura con delle stelline con i nomi di tutti i nostri ragazzi e naturalmente ognuno ha voluto mangiare la sua stella. Questa ci è stata donata da Cristina, istruttrice di jazzercise, amica di noi tutti ormai da anni. Insomma ogni anno iniziamo già a novembre a preparare la festa di Natale con addobbi sempre diversi e bellissimi - a detta di tutti - per concludere poi ogni anno con una bella mangiata, sperando che l’anno che verrà sia sempre più fantasioso e bello di quello passato, sia pur nelle varie difficoltà che la vita ci riserva. 


qui per voi un po' di foto:

Ecco i bimbi mentre cantano le loro canzoncine. 

Rita e Lisanna, coraggiose, si uniscono!

il discorso di Emanuela e gli ospiti attenti

si canta! A farci compagnia una cantante d’eccezione: Lucia! 




 Ed ecco le meravigliose torte che hanno arricchito il nostro buffet: quella con il paesaggio natalizio, interamente fatta da Rosanna … un capolavoro di pasta di zucchero! Quella che ci hanno regalato gli amici del Conad Superstore, speciale … come loro! Quella fatta fare da Massimo, con la quale abbiamo scoperto la sua passione per la Ferrari, finora tenuta nascosta! 



corrispondenza dall'estero di dicembre

Un bacione a tutti i miei bimbi!  

18 dicembre 2012. Sono stata invitata per gli auguri a Casa del Duca. Che impressione stare dall’altra parte … della barricata! Mi sembrerà strano mettermi seduta fra gli invitati, io che non riuscivo mai a stare ferma, oppure chiedere come fare per avere i ricettari (che quest’anno sono il fulcro delle attività del centro), io che avrei contribuito in prima persona a realizzarli, e poi rivedere i parenti per gli auguri e non saper più raccontare niente dei ragazzi perché non faccio più parte dei loro giorni … eh sì, sarà tutto molto strano per me! Eppure quando parlo con la gente dico sempre: “da noi al centro”, oppure: “con le mie colleghe di lavoro” … come se ci fossi ancora! E non dimentico né i miei mercoledì con Rita, né il lunedì e il giovedì con Enea, e le attività interne ed esterne con gli altri. Quest’anno vedrò gli addobbi che sono stati realizzati da altre, il rinfresco e chissà che cosa hanno preparato per fare gli auguri, canzoni o qualcos’altro? Insomma tutto sarà cambiato. Di una cosa sono certa: della felicità e dell’orgoglio dei nostri ragazzi, dell’allegria che mettono in ogni cosa che fanno, dell’impegno, della professionalità e dell’entusiasmo delle persone che sono con loro. Sarà un Natale che mi resterà nel cuore. 


Cara Nila, ho letto il tuo articolo solo dopo la festa mentre Barbara componeva il nuovo giornalino. Ci leggo un po’ di malinconia, per carità, più che comprensibile. ma voglio dirti che fai benissimo a chiamarci colleghe perché in quel librino ci sei anche tu. E non solo per i tuoi dolci e le tue tartine ma perché sei nei cuori di Eliana, Alberto, Antonietta (per citare solo i primi in ordine sparso) e “sei” nel modo di lavorare che “ci”siamo costruiti insieme in questi anni. Non si è Noi-Altri a scadenza, non cambia il modo di considerare la dignità di ogni persona, insomma sei e sarai sempre una di noi! 



lettere da Lilia


Vi ricordate lo scorso Natale? Per la serie “tutto è bene quel che finisce bene” grazie ad un pezzo di tetto portato via dal vento nacque una bella amicizia tra noi-altri e Lilia, la signora che gestisce il Circolo di Carpani e che ci ospitò sia per la festa di Natale che per la Befana. Ebbene, in quell’occasione lasciammo lì il nostro alberino di Natale e qualche addobbo. Il tutto poi è passato nel dimenticatoio, noi non abbiamo assolutamente più pensato a “recuperare” il tutto che alla fine è andato perduto. Lilia, messa al corrente dell’accaduto, ha pensato di farci dono di un nuovo albero ecologico. Quando è venuta al Centro per portarcelo ci ha consegnato due lettere, una scritta per noi l’estate scorsa, una il giorno 12-12-12 (!!!)Vi riportiamo alcuni passaggi: 

20-9-12 (…) se il circolo fosse già stato occupato, vi avrei invitati tutti a casa mia! Ci saremmo stretti un po’ ma ci saremmo stati tutti perché il vostro sorriso è capace di allargare ogni parete così come può allargare ogni cuore (…) Avete dato vita ad una delle più belle feste che il Circolo di Carpani abbia mai programmato (…) 

12-12-12 (…) Vi prego di voler accettare questo piccolo pensiero legato un po’ anche al motivo per cui ci siamo conosciuti lo scorso anno. L’ho preferito bianco: bianco come la purezza dei vostri pensieri più spontanei, bianco come una pagina tutta da scrivere, quella della vostra vita che sapete vivere con tanta serenità, bianco come la neve che infonde allegria come fate voi con chi vi conosce e vi sta vicino. Un grande abbraccio a voi tutti e alle vostre maestre che ho avuto il piacere d’incontrare. 

Il piacere è tutto nostro, cara Lilia! 







il diritto alla salute!

Venerdì 16 Novembre, come molti sanno, c’è stata la manifestazione per la Sanità Elbana. Anche noi abbiamo avuto l’occasione di parteciparvi, visto che un problema come questo colpisce anche tutti noi. Eravamo un bel gruppetto, infatti siamo andati con tre macchine. Qualcuno si starà chiedendo: chi ha partecipato? Ve lo dico subito: eravamo io (Rosanna) e Patrizia Pagnini (che in quel periodo era di supporto al Centro), Vincenzo, Lele, Emanuele, Tamara, Massimo, Lisanna, Martina, Alberto, Barbara R. e Patrizia. Non vi dico quanto abbiamo camminato, ma è stata una bella esperienza. Tutti quanti erano contenti, nel loro piccolo, di aver partecipato ad un evento così grande e speciale. Speriamo con tutto il cuore che sia veramente servito a salvare la nostra sanità, perchè la Salute è un diritto, non un privilegio! 

ciao Angelo

Il 5 gennaio è volato in cielo Angelo, il babbo di Antonietta Feola, che è stato per lei veramente il suo angelo. Lo vogliamo ricordare, come mi ha detto la moglie Lucia, con il suo viso sempre da burlone che amava stare in compagnia e scherzare soprattutto sulle sue donne. Insomma … neanche la nostra più grande nemica - la morte - è riuscita a farlo arrabbiare. Un abbraccio caloroso da noi-altri a tutta la famiglia e speriamo di rivedere presto la nostra Antonietta.

 


venerdì 4 gennaio 2013

editoriale ... finale!


Mamma mia gente ... che periodo! Quest'ultimo mese al Centro è stato così impegnativo! Abbiamo avuto questa bell’idea del ricettario e il lavoro ha via via preso piede. Un'idea ha “tirato” l'altra ed è uscito fuori quello che vedrete tra pochissimi giorni. Nel laboratorio di computer c'è tuttora una squadrona al lavoro: chi stampa, chi piega, chi fora, chi mette le spirali, chi prepara le copertine, chi raggruppa i ricettari già pronti, insomma, una squadrona che ha lavorato davvero sodo.
Il problema è che il tutto è condito dai vari: "cosa hai mangiato ieri sera? Cosa prepari stasera da cena alle tue figliole? Cosa fate a Natale? Io andrò qui! Io andrò di qua! Dov'è Andrea? Le bimbe sono a scuola? Per carità, siamo un Centro di socializzazione, ma non aver paura che te lo ricordano in ogni momento! Ma non basta: in questo periodo c'è un gruppetto di ragazzi/e che hanno proprio le ruzze! È tutta una battuta, uno scherzo, pacche, solletichi, spintarelle, e io che di continuo: "bada che alla fine vi fate male! Bada che alla fine vi offendete!" E infatti alla fine o si offendono o si fanno male davvero e allora: "ma ha cominciato lui! No ha cominciato lei ... e così via!