giovedì 29 dicembre 2016

dal taccuino di Martina di novembre 2016

Ci si sente in colpa come un bambino che quando vede i genitori che litigano o urlano pensa che forse è colpa sua e allora cerca di essere ancora più bravo e diligente e non farà più arrabbiare mamma e babbo così non litigheranno più. E allora non si fa più niente, si gioca in silenzio, non si fa più il bambino, ma il piccolo adulto così non si sentono più le urla. Ecco come ci si sente quando abbiamo un amore sbagliato. Che assurdità chiamarlo amore. L’amore è un'altra cosa. L’amore è la pace. Noi invece viviamo nel terrore e nella paura. Ma voglio iniziare da principio. 
Sapevo che nel giorno dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, sarebbe andato in scena lo spettacolo al Teatro dei Vigilanti di Portoferraio “Rossetto Rosso … in segno di lutto”. Lo spettacolo era inerente al femminicidio e siccome ho tante cose da dire parto dal giorno prima. Il 24 novembre volevamo fare una cena noi colleghi di lavoro del Centro: “allora dai si va a mangiare tutti insieme!” Invece ciò non è stato possibile perché Maria aveva questo impegno, al che avrei voluto anch’io andare a teatro ma biglietti erano esauriti.  Allorché ho contattato Antonella, la sorella di Martina del nostro Centro, la quale mi ha gentilmente dato il numero di telefono del regista dello spettacolo Roberto Rossi. Con Roberto ci siamo whatsappati senza nemmeno conoscersi personalmente ed è stato così gentile da cercarmi un biglietto ma, ahimé, senza alcuna speranza perché il teatro era esaurito. Ma siccome ci tenevo particolarmente, sarei andata a Portoferraio anche senza biglietto, mettendomi d'accordo con Maria che ci saremmo trovate davanti al bar Roma. I vari messaggi di Roberto non davano buone speranze. Tornata a casa post - lavoro, afflitta e demoralizzata, ho continuato a fare le mie faccende domestiche; perché sto ripulendo non solo la mia casa ma anche me stessa, ho la polvere anche nelle ossa e ora sono satura. Sono stanca, mi riposo, mi faccio una sigaretta e chiamo Maria dicendole che non ho più speranze per il biglietto. La sua inaspettata risposta è stata: “te l'ho trovato io!” Mi sono sentita amata più di quanto Maria in realtà mi ami. Franco-Francesco, quel sant’uomo di suo marito, aveva rinunciato allo spettacolo per me. Di sicuro non gli interessava più di tanto, ma se non ci fossi stata io a rompere le uova nel paniere, ci sarebbe di sicuro andato. Quindi doccia, almeno dall'epidermide la polvere l'ho levata e, curati i miei cani e gatta e i gattini della mia vicina-amica che me li ha dati in custodia da quasi due settimane, sono partita alla volta di Portoferraio. Prima di ripulirmi però ho mandato un whatsapp a Roberto che, ripeto, non avevo ancora conosciuto, scrivendo: “Roberto!!! Ho trovato il biglietto!!! Non dannarti per me! Ti ringrazio del tuo interessamento! A stasera”. La sua risposta è stata una whatsappata vocale: “Sul serio? Dove l’hai trovato, con chi l’hai trovato, bene, bene, bene!” E la mia risposta whatsappata vocale piena di enfasi come la sua, è stata come un caffè ristretto, raccontando in 31 secondi come avevo fatto. Nel tragitto Portoazzurro-Portoferraio in macchina, intanto non solo mi si era accesa l’iconcina dell’auto con una chiave inglese di traverso, ma anche la spia dell’acqua mancante al radiatore. Vado a mangiare qualcosa al Castagnacciaio, ordinando una  pizza margherita, un etto di torta di ceci e un litro d’acqua perché non avevo altra acqua dietro per il radiatore. Arrivano le 20:30 e io sono sul posto e aspetto Maria. Intanto vedo Alessandro, marito dell’amica di Maria, la signora Manuela Cavallin e aspettiamo che arrivino gli altri amici di Maria, che è tutta un’altra cosa rispetto al programma della De Filippi. Un caffè, offertoci da colui che ci donerà dei soldi per il Centro - ma questa è un'altra storia. Saliamo le scale con destinazione Teatro, dove anche noialtri mettemmo in scena l’Inferno di Dante insieme a Silvia Monaci, quindi mi identifico con le emozioni delle attrici che sono ancora dietro le quinte. E da qui iniziano altre emozioni.

mercoledì 28 dicembre 2016

in campo con Valter (novembre)

Continuiamo il racconto della squadra esordienti B 2004. Il cammino sta procedendo bene, i ragazzi stanno crescendo ancora di più e gli alti stanno avendo il sopravvento sui bassi. Le ultime partite hanno visto delle belle vittorie con la soddisfazione di tutto l’ambiente. Il Progetto Giovani Isola d’Elba (PGIE) Campese è affiliato al Livorno Calcio e ogni estate viene fatto un campus dove i ragazzi provenienti da tutta l’Elba, sotto la guida di allenatori del Livorno, divertendosi cercano d’imparare il difficile gioco del calcio. Questa collaborazione ha già dato i suoi frutti visto che sono già 2 i ragazzi che militano nelle varie squadre giovanili del Livorno … e, visto che ne stiamo parlando, una voce sorge spontanea: Forza ragazzi … Spaccate!!!

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Il PGIE campese augura un felice Natale e un buon 2017  

  


gli appunti di Annalisa di novembre

Tempo di shopping. Domenica 27 novembre, ospitati dal Centro Culturale di  Sant’Ilario, abbiamo realizzato un mercatino per gli acquisti natalizi. Siamo già alla seconda esperienza e anche quest’anno ci è stato assegnato il banchetto di fronte alla scalinata principale del paese che porta alla chiesa di Sant’Ilario. È un posto ben visibile da tutti anche perché chi va in chiesa passa proprio davanti a noi. La giornata ci ha ben voluto infatti non era freddo, c'era soltanto un po' di nuvolo ma senza conseguenze. Ma veniamo al nostro banchetto. Abbiamo cercato di realizzare cose che tutti potessero comprare e abbiamo spaziato un po' in tutti i campi del bricolage: dalla carta dei rotoloni da cucina, alla pasta di sale, alla stoffa, ai barattoli rivestiti di stoffa e merletti, alla realizzazione di veri e propri gioielli fatti di semi vari a dei porta candele natalizi rifiniti con nastri e preziosi brillantini. Il mercatino è iniziato verso le ore 11 e si è concluso con l'arrivo del buio. Inizialmente c'è stata un po' di indecisione ma poi, dopo pranzo, la gente ha preso il via e ci siamo trovati a dover imparare in fretta e furia i prezzi degli oggetti senza doverli leggere tutte le volte dal foglietto che la nostra Maria aveva scritto. Abbiamo realizzato oltre 400 euro; certo, un po' poco per il viaggio che abbiamo pensato di fare; per questo parteciperemo ad un altro mercatino questa volta a Portoferraio. Speriamo che chi non è potuto venire possa questa volta visitare e comprare da noialtri.

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Un compagno inaspettato. Come tutti voi sapete non sto mai ferma; mi ritrovo purtroppo a passare i pomeriggi a camminare perché mangiando molto accumulo tanta energia che devo eliminare in qualche modo. Così, passeggiando passeggiando, sono capitata davanti all’ecomostro di Procchio. Dopo aver annusato nell'aria un odore di escrementi di cavallo ed asino, oltre una rete c'era una bella sorpresa: un meraviglioso cavallo marrone con le zampe nere. Era lì nel suo box ma libero di poter girare nel recinto realizzato per lui dal suo padrone. L'ho chiamato con uno schiocco e lui si è girato. Non avevo nulla da offrirgli per cui l’ho lasciato. Il giorno dopo però gli ho portato delle carote che lui ha apprezzato. Ci sono ritornata varie volte. Il cavallo - sembra strano ma credetemi perché è vero - ha imparato a riconoscere i miei passi. Quando arrivo lui viene alla rete e si lascia imboccare. Non conosco il proprietario ma sono convinta che a lui non dispiacerebbe sapere che c'è qualcuno che veglia il suo bel cavallino.

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Ampliando il repertorio. Già lo sapete, abbiamo ripreso l'attività di canto con il nostro amato maestro Vincenzo. È già da qualche settimana che il giovedì ci divertiamo a storpiare belle canzoni anche di autori del calibro di De André. I nostri ragazzi stanno imparando alcuni ritornelli; tutti hanno un loro spazio, una canzone. Chi non può parlare o cantare batte le mani a ritmo. Anche Michela si diverte, la contessa tiene il ritmo e Marco sta nel coro a battere le mani. Con grande sorpresa Emanuele un giorno ha voluto cantare “o sole mio” e Vincenzo ce l'ha fatta provare. Il trio si è composto ed ora facciamo anche quel genere. Insomma ci piace proprio fare tutto pur di divertirci!


giovedì 22 dicembre 2016

gli auguri ... dall'Upim!

Dopo essere mancata per un periodo di tempo dal Centro per un incidente stradale, al mio ritorno abbiamo finalmente iniziato l’attività all'Upim. Quest’anno quindi in ritardo, ma eccoci di nuovo tutti insieme e lunedì 7 novembre andiamo a salutare i nostri amici dando il via all'attività invernale presso l’Upim! La nostra presenza era già annunciata prima di arrivare in cima alle scale: le voci inconfondibili dei ragazzi avevano destato la curiosità degli operatori e appena siamo stati visibili ci hanno accolto con i loro sorrisi ed uno sguardo meravigliato. NoiAltri, che non manchiamo mai ai nostri appuntamenti, eravamo assenti da un po' di tempo: “Cosa è  successo?” Ci hanno chiesto i nostri amici. Ho raccontato del motivo dell'assenza e tutto si è chiarito e come se il tempo non fosse passato, i ragazzi si sono resi subito operativi ed hanno svolto la loro attività fra sorrisi, chiacchiere e gridolini di complicità! Prima di andare via, ci siamo fatti tutti insieme una bella fotografia da pubblicare proprio qui sul nostro giornalino e dato che il negozio aveva già una bella veste natalizia cogliamo l'occasione per fare a tutti i nostri  lettori gli Auguri di BUON NATALE!




una bellissima esperienza

Quest’anno anch’io ho partecipato alla gita fuori porta di noialtri. L’anno scorso per motivi familiari mi sono persa quella a Firenze, ma questa volta mi sono detta: “cascasse il mondo ma questa a Genova non me la voglio perdere!” E così è stato; anzi, vi confesso che quando sono andata a casa e ho detto a mio marito che andavamo a Genova a vedere l’acquario, voleva quasi quasi venire pure lui. È stata una bellissima esperienza e non vedo l’ora di farne un’altra. I ragazzi sono stati, come dire … speciali con la S maiuscola. Non sto a raccontarvi cosa abbiamo visto e visitato perché già le mie colleghe vi hanno raccontato tutto nel numero scorso, ma un ringraziamento lo devo fare, perché se lo meritano a:
· La capitaneria, per la donazione che ci hanno fatto
· La famiglia Rossi (genitori di Michela) perché con il loro contributo è stato possibile fare la gita in tutti i dettagli
· I familiari (quelli che sono venuti, ma anche quelli che non sono venuti, perché hanno creduto  in noi e nei nostri ragazzi.
Spero che alla prossima gita possano venire anche tutti quelli che non sono venuti questa volta. Un saluto affettuoso!



mercoledì 21 dicembre 2016

mercatino bis

Per il secondo anno di seguito abbiamo avuto l'opportunità di partecipare al mercatino di Natale a Sant'Ilario. Come sapete ogni volta che c'è la possibilità di metterci in mostra noi ci siamo. In occasione di questo mercatino abbiamo preparato tanti oggettini carini carini con l'impegno  dei nostri ragazzi utilizzando i laboratori del Centro e, come solo noi sappiamo fare, riciclando vari materiali. Insieme al mio gruppo avevo fatto degli oggettini di pasta di sale ma non sono piaciuti molto. Questa volta ci siamo cimentati in altri oggetti tipo l’ angelo/puntale e dei fiori fatti con i cotton fioc e i dischetti di cotone per struccarsi. Siete curiosi di vederli? Allora vi invito il 18 dicembre al mercatino di Natale a Portoferraio. Vi aspetto numerosi






l'amicizia

L'Amicizia è definita dall'enciclopedia on line Wikipedia come: un tipo di legame sociale accompagnato da un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone. È un legame, una relazione e un sentimento tra due o più persone, caratterizzato da una rilevante carica emotiva  e fondante la vita sociale dei due (o più) individui. In quasi tutte le culture, l'amicizia viene intesa e percepita come un rapporto alla pari, basato sul rispetto, la sincerità, la fiducia, la stima e la disponibilità reciproca … Correa l'anno … L'amicizia non è di un solo tipo ma ha tantissime sfaccettature. Andiamo a conoscerle così a caso iniziando con l'amicizia interessata - voto n.c. Si diventa amico di qualcuno per proprio tornaconto sperando di ottenere vantaggi eccetera. L'amicizia che sembra - voto n.c. - ma in realtà non c'entra niente con la parola stessa e quando te ne rendi conto è come sbattere contro un muro a 100 chilometri all'ora! L'amicizia da bimbi - voto 10 con lode. Conosci altri bimbi all'asilo o a scuola e poi il rapporto si consolida e attraverso mille peripezie va avanti per tutta la vita. L'amicizia quella vera - voto 10. Conosci persone, le frequenti e poi per un certo periodo per varie cause non le vedi o senti ma quando ti incontri di nuovo niente è cambiato ed è tutto naturale come se non ti fossi mai staccato. L'amicizia che non sembra o nasce con il tempo -  voto 9. Frequenti una persona con rapporti normali ma mano a mano che passa il tempo nasce un sentimento d'amicizia fortissimo ed è gradevole da scoprire o riscoprire. L'amicizia odio amore che a dispetto del titolo è più amore che odio. Io la chiamo così ma la parola odio non è come la intendiamo normalmente! Ti scontri, hai diversi modi di interpretare le cose o le situazioni ma quando scatta l'espressione "ti voglio bene" tutto passa e ti scordi delle varie scornate e sei pronto per nuove discussioni più o meno accese e secondo me più sono accese più il sentimento è forte. L'amicizia uomo vs donna - voto 10. Non tutti sono d'accordo che possa esistere, ci sono diverse scuole di pensiero ma per me esiste ed è senza alcun secondo fine. Sparisci, riappari, litighi, fai pace e alla fine sopravvive a tutto e tutti. L'amicizia moglie marito - voto 9. E' una versione delle tante che in un rapporto di coppia può far solo del bene alla coppia stessa. Complicità e feeling portano del benessere mentale che ti può aiutare a vivere la vita. Grazie …  a colei che si è fatta carico di una situazione particolare e ha messo da parte tutto per prendersi cura di una persona. Nella fase finale ha potuto contare su di te. Te ne sarò grato per tutta la vita (e non solo io). Buon Natale e Buon 2017 a tutti, belli e brutti, buoni o cattivi, tanto Babbo Natale avrà un pensiero per tutti! A questo punto legittima verrà la domanda: "ma chi è che sta scrivendo?" … correa l'anno ...


martedì 20 dicembre 2016

novembre 2016

Amici! Al Centro siamo in pieno clima natalizio e fra mercatini e addobbi vari si respira un'aria "frizzante" di agitazione. In questo clima festivo un "misterioso autore" mi ha chiesto di pubblicare l'articolo che vedete qui sotto. Lo accontento con molto piacere ringraziandolo personalmente dell'amicizia che mi e ci dimostra. Buona lettura a tutti. Ci vediamo presto per farci gli auguri di persona! Barbara





ecco i compleanni del mese: 

18 novembre - Eliana - 62
7 novembre - Letizia - 45 

e poi ...


mercoledì 14 dicembre 2016

gli appunti di Annalisa di ottobre

Musica musica! Anche quest'anno Vincenzo è arrivato puntuale all'appuntamento di fine ottobre. Il giorno 27 abbiamo festeggiato il suo gradito ritorno con dolcini e bibite. Abbiamo approfittato anche per cantare a squarciagola canzoni napoletane. Non so cosa impareremo ma l'occasione di sconvolgere per qualche ora il silenzio che accompagnerà durante la sera qualche nostro ospite è forte e viva che tutti in coro diciamo: “bentornato Vincenzo!” 

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Oltre i tagli. Nonostante le riduzioni sulle ore del personale, al Centro andiamo avanti regalando ai nostri ragazzi nuove conoscenze e nuove attività. Le ore non dedicate alle attività esterne vengono impiegate realizzando cose per i mercatini o cantando o ancora danzando. Qui al Centro come sapete abbiamo Antonella Colli che ci insegna alcuni passi di ballo liscio e poi abbiamo conosciuto altre due figure che ci insegnano il linguaggio del corpo. Mi spiego meglio. Noi tutti abbiamo, chi più chi meno, alcuni limiti nel movimento: c'è chi è veloce, chi lento, chi può parlare, chi invece non può. È proprio attraverso la gestualità del movimento che possiamo entrare in contatto con tutti e d’ora in poi possiamo usufruire di alcune ore per la formazione del personale - cioè nostra - e poi ore che dedichiamo alla danza-movimento-terapia, sia noi operatrici che i ragazzi. Dal mese di novembre e per alcuni mesi ancora saremo impegnati in questo percorso, quindi se i ragazzi quando tornano a casa e vi diranno che hanno giocato a stendersi sul pavimento con una pallina o con un nastro o guardando una proiezione, credeteci: è solo perché stiamo lavorando con le nostre e le loro sensazioni corporee portando fuori dal nostro e  dal loro involucro sensazioni a volte represse o mai sperimentate.
  

martedì 13 dicembre 2016

in campo con Valter (ottobre)

Dove eravamo rimasti? Ebbene, Valter con la V, is back. Visto che il giornalino di noialtri cambia e diventa extra-large da questo mese avrò una rubrica per far conoscere una nuova realtà del calcio giovanile elbano. Qualche mese fa due società di calcio - progetto giovani Portoazzurro e Campese - si sono unite per far crescere al meglio dei giovani calciatori. Siccome chi ben comincia è già a metà dell’opera, le due società sono già avanti, infatti lo scorso campionato la squadra del 2003 ha raggiunto la finale provinciale per poi accedere alla fase regionale ed è la prima volta che succede all’Elba. Io in particolare sono coinvolto in prima persona perché Matteo è il portiere della squadra esordienti “B” 2004 campionato Fair Play e vi racconterò il cammino di questo gruppo di amici che divertendosi e non dando troppo peso al risultato, affrontano il loro 1° campionato. Quando leggerete avranno già disputato 5 partite con alti e bassi ma nelle ultime 2 più alti che bassi, cominciando così a vedere i frutti di allenamenti e consigli dei 2 mister che li stanno guidando in questa nuova avventura. Senza fare nomi vorrei sottolineare la lungimiranza dei dirigenti delle 2 società per aver dato inizio ad un sogno e un progetto veramente lodevole.

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la mia prima volta

Come sapete il “napoletano” è presente in tutto il mondo. Per il “napoletano” in genere tutto il mondo è alla sua portata, vuoi per l'adattabilità, vuoi per la voglia di nuove conoscenze e, non per ultima cosa, per la necessità di trovare lavoro. Il napoletano, come del resto il siciliano, è presente in tutto il globo ma io, anche se sono napoletana, non sono mai uscita dallo scoglio se non per recarmi in qualche sperduto ospedale. Questa volta però mi sono spinta senza il mio accompagnatore, mio marito Felice, a Genova con il gruppo degli sgangherati. Le mie colleghe avevano già avuto un'esperienza positiva con i nostri ospiti, lodandoli così tanto per la loro socialità, che mi avevano fatto sentire un’asociale - quello che in realtà poi sono. 

Quando la Capitaneria ci ha regalato il viaggio io non ci ho pensato neanche un secondo a dire di sì. La partenza è stata felice: la giornata era bella ed i ragazzi contenti e ben organizzati. Io stessa per la mia compagna di stanza mi ero premunita di cucirle gli orli dei pantaloni e di prepararle con il mio capo la borsa per il viaggio, sentendomi quasi una di famiglia. Avevamo preparato dei biscotti e i ragazzi si erano anche premuniti di altro. A questa gita di due giorni pieni c'erano anche alcuni familiari; viaggiare insieme con loro è stata una bella esperienza. Abbiamo riso e discorso di tutto, anche di cose un po' personali ma senza imbarazzarsi. Arrivati a Piombino abbiamo avuto il piacere di conoscere un autista molto alla mano che alla fine è stato contento di averci scorrazzato in su e giù per Genova: con le nostre chiacchiere è riuscito anche a sbagliare strada! Al ritorno purtroppo abbiamo perso la nave, ma abbiamo trovato degli angeli che ci hanno aiutato con i ragazzi non zompettanti; quindi ringrazio loro e tutti i familiari, compresi i genitori di Michela, che ci hanno aiutato a realizzare il sogno di portare i nostri ragazzi all'acquario di Genova, dove siamo stati rapiti da pesci grandi e piccoli, da stelle di mare coloratissime, da simpatici lamantini che mangiavano il sedano sospeso nell'acqua, da delfini giocolieri. E tutta questa bellezza è stata accompagnata da ottimi pasti finiti con altrettanto ottimi dolci.




lunedì 12 dicembre 2016

emozioni di una gita

Aspettativa, attesa gioiosa: incontri e discussioni cercando di disegnare i contorni per mettere i piedi per terra ad un sogno; cosa facciamo? Dove andiamo? Chi potrà venire? Successivamente si diventa positivamente operative con concretezza della programmazione: quando? Come? Come trovare un albergo adatto? Ci piaceva la soluzione degli appartamenti adottata la volta scorsa ma, nonostante l'impegno, non siamo riuscite. Ma non importa. Ripieghiamo sulle camere: siamo 6 operatori possiamo accompagnare 12 utenti, ecco ci servono 6 triple. Avremmo voluto partire il primo giovedì di ottobre ma nessuno degli alberghi idonei ha posto. Non importa, prendiamo quello che offrono. 
Cerchiamo DISPERATAMENTE un bus con pedana ma l'unico trovato ci dà buca e non si può nemmeno dire non importa! Tenacemente insistiamo e finalmente troviamo una soluzione. Gli imprevisti non sono finiti: giovedì 20 ho un corso al quale non posso assolutamente rinunciare ma non importa io parto prima ho completa fiducia nelle colleghe, possono farcela anche senza di me anche se, ovviamente, mi dispiace moltissimo. Dove si pranza? In cooperativa! Tanto siamo da quelle parti. Le impiegate degli uffici amministrativi non vedono l'ora di conoscere i nostri ragazzi e noi di condividere con loro la NOSTRA cooperativa: qui è la commozione l'emozione prevalente. 
Sono quasi le 19 quando, finalmente, mi unisco al gruppo. È quasi buio e stare lì sul pullman è rassicurante, anche se fame e stanchezza cominciano a fare capolino. La notte ci porta un po’ di apprensione ma non abbiamo certo programmato tutto questo per riposare … entusiasmo e attesa sono ancora nell'aria; abbiamo un'altra giornata da goderci tutti assieme. La visita all'acquario, un pranzo in compagnia; che clima conviviale e sereno! Sulla via del ritorno lo spauracchio di altri inconvenienti: la pedana del bus è alta e di complesso utilizzo, all'acquario non c'erano scivoli e gli ascensori erano piccoli: siamo pesantemente in ritardo! Un momento di apprensione perché sappiamo che la nave successiva non sarà attrezzata adeguatamente per le nostre necessità e quella dopo è troppo tardi per i nostri eroi ormai stanchi! Non importa: la disponibilità e le robuste braccia del personale della Moby Love ci consentono di salire e sbarcare: che sollievo trovare le famiglie in attesa. Ma l'emozione più grande è nella domanda che proprio all'ultimo minuto  ci fanno i ragazzi: “dove andiamo la prossima volta?” Non c’è espressione migliore per dimostrarci la loro felicità, gratitudine e fiducia e per noi non può esistere gratificazione più grande.





venerdì 2 dicembre 2016

dal Taccuino (di bordo) di Martina

Le nostre gite sono differenti - tanto per fare una parodia di una pubblicità - e non è un modo di dire. Partiamo dall'inizio, anzi dal giorno prima. Mi ero messa d'accordo con Valter e Loredana per farmi prendere al Conad di Carpani, così avrei potuto lasciare la mia auto in tranquillità. Invece mentre ero sulla strada di San Giovanni, nei pressi del Centro, mi squilla il cellulare: arrivo fino al parcheggio del Conad di Carpani e guardo. È Emanuela, che mi aveva già mandato un sms ma io non lo avevo sentito pertanto la mia risposta scritta non sarebbe mai arrivata. Manu si era già preoccupata della mia indifferenza telefonica, ovviamente fatta senza intenzione, e nel suo sms c'era scritto di andare a prendere delle cose al Centro. Io però non mi ero portata dietro le chiavi, quindi ho chiamato Barbara che non mi rispondeva perchè sotto la doccia; allora ho chiamato Letizia, che abita a Carpani, la quale mi ha raggiunto al Centro con le chiavi. Prendo quindi quello che mi aveva chiesto la Veludo e a quel punto mi sono fatta accompagnare al porto da Letizia, così anche lei è venuta a salutarci … tanto oramai le scatole le avevo rotte abbondantemente a tutti! Naturalmente nel frattempo avevo anche avvertito Valter e Loredana del cambio programma “raccatta-operatori-sparsi-per l'isola”. 


giovedì 1 dicembre 2016

chi la dura la vince!

Come molti sapranno sono mancata dal Centro per diverso tempo a causa di un incidente stradale mentre mi stavo recando a lavoro. Dal 5 di settembre, sono rientrata a lavoro il 20 di ottobre … davvero un bel po' di tempo; ma durante questo periodo sono andata diverse volte al Centro a trovare i ragazzi che, diciamolo, mi mancavano tanto! Una di queste volte ho trovato le colleghe sgomente, il noleggiatore del bus contattato per la gita all'Acquario di Genova aveva dato forfait, e non era più disponibile. Nonostante si fossero messe subito a cercare un'alternativa non erano riuscite a trovarla. La grossa difficoltà consisteva nella pedana per disabili, che avrebbe permesso alle carrozzine  di salire sull'autobus: non tutti gli autonoleggi hanno bus forniti di questa. Vedendo la difficoltà e avendo molto tempo disponibile, mi sono offerta per dare una mano. E qui è iniziata una ricerca a tappeto su tutta la Toscana, Lazio,  Veneto, Emilia Romagna … ho perso il conto delle ore passate davanti al computer ad inviare e-mail di richieste per la disponibilità e preventivi,  anche la notte! Era necessario trovarlo in fretta perché mancavano pochi giorni alla partenza - avevamo già prenotato l’hotel - e senza autobus non si andava da nessuna parte! Da qualche ditta la disponibilità è arrivata ed anche i preventivi, ma non corrispondeva il prezzo alla nostra disponibilità. La differenza era veramente notevole, oltre mille euro ed alcuni  autobus costavano esattamente il doppio! Impossibile per noi affrontare questa spesa, già il vecchio preventivo era al limite delle nostre disponibilità. Cosa fare? L’alternativa poteva essere “approfittare” dei pulmini della Cisse come per Firenze, che tra l’altro si sono resi subito disponibili, ma il nostro obiettivo era di andare tutti insieme e coinvolgere più famiglie possibile. A questo punto mi sono armata di tutta la mia opera di convinzione e prendendo uno per uno i preventivi pervenuti, ho contattato al telefono personalmente tutti i titolari degli autonoleggi contattati per fare presente la nostra situazione, chiedendo da parte loro un aiuto per venirci incontro sul prezzo e rendere possibile la nostra gita. I nostri ragazzi l'aspettavano da un anno, la Capitaneria di Porto di Portoferraio, nella persona del comandante Emilo Casale si era offerto di finanziarla, insieme  al contributo della  famiglia Rossi. Nessuno di noi avrebbe avuto il coraggio di dire che la gita non si poteva più fare! Quindi ho consumato un telefono e ore di conversazione: tutti hanno accettato di rivedere il proprio preventivo, ma era sempre troppo alto. 

Alla fine quando avevo perso tutte le speranze, la signora Rita dell'autonoleggio SATA di Roma, è riuscita a farci un preventivo accettabile e con l'aiuto di un altro piccolo contributo siamo riusciti a coprire i costi! Ecco che dopo giorni di lavoro finalmente avevamo il nostro Autobus Granturismo, dotato di pedana dove potevamo ospitare ben 4 carrozzine! E così la mattina del 20 ottobre sul porto di Piombino ci aspettava il nostro autobus rosso fiamma con a bordo l'autista. Emanuele sin dal primo momento ha dimostrato di essere, oltre molto professionale, una brava e sensibile persona; ci ha aiutati, sostenuti, ha condiviso l'atmosfera goliardica, giocando e scherzando con tutti noi. E alla fine della bellissima ed indimenticabile gita, sul porto di Piombino prima di prendere il traghetto per tornare a casa all'Elba, ci siamo abbracciati e salutati come dei vecchi e grandi amici!

  

mercoledì 30 novembre 2016

le foto che non vedrete mai!

La gita. Sicuramente l’evento del mese anzi, diciamo pure l’evento dell’anno. Il giornalino in maggioranza sarà dedicato a questo e ci sono un sacco di foto a ricordarci quello che abbiamo fatto: il divertimento, la gioia, le risate, la stanchezza, il buon cibo. Su facebook poi ci sono anche i video dell’iniziazione della gita, le perle di saggezza della Marti, i saluti della Veludo iniziali e finali, quelli della Panichi. Ci sono immagini invece che non vedrete mai. Sono quelle dei momenti più impegnativi e difficili: il sollevamento delle carrozzine con la pedana del bus, gli ascensori sempre troppo piccoli, le strade con qualche gradino di troppo ecc. ecc. Sono momenti in cui non c’è tempo di scattare una foto, c’è solo da darsi da fare e non solo per chi materialmente sta movimentando una carrozzina, non posso dire per esempio: “Tizio prendi il mio telefono e facci una foto” perché Tizio in quel momento può collaborare per tenermi la borsa ad esempio, cosicché io possa avere le mani libere per aiutare Caio a salire uno scalino. Insomma non so se ho reso l’idea, ma il nostro è un lavoro di squadra dove ognuno contribuisce nel raggiungimento di uno scopo: quello del superamento delle barriere che, assurdamente, sono sempre troppe!   


martedì 29 novembre 2016

ottobre 2016

Cari lettori siamo arrivati alla conclusione di un altro anno di giornalino e per festeggiare ci piaceva introdurre una grande novità. Ed ecco quindi a voi un GRANDE GIORNALINO! Speriamo di farvi cosa gradita, d’altra parte testi e foto più grandi si vedono sicuramente meglio. Altra bella novità è la rubrica che da ora in poi curerà il nostro mitico Valter (con la V e non doppia V) che ha piacere di condividere con tutti voi le avventure calcistiche del suo bimbo Matteo e dei suoi compagni. Altra spettacolare novità riguarda invece tutto il Centro e non il giornalino. Una signora tedesca, Gabriela, in occasione del suo trasloco da una casa all’altra, indecisa se vendere o no il suo pianoforte, quando ha saputo che per noi poteva essere un gradito regalo, non ha più avuto dubbi e ce lo ha donato volentieri … e davvero è stato  apprezzato da tutti, ragazzi e non. Grazie quindi a Gabriela e alla sua squadra di aiutanti che ci hanno portato il pianoforte a destinazione!  Via amici, vi lascio a questo 8° anno di Cose di Casa del Duca! Buona lettura a tutti
Barbara





 ecco i compleanni del mese: 

1 ottobre - Antonietta - 58

31 ottobre - Patrizia - 50

un pensiero per Giulia ...
il 7 ottobre sarebbe stato il suo compleanno

e poi ...

mercoledì 23 novembre 2016

gallinella in crosta

eccomi qua a raccontarvi, o meglio a spiegarvi, un'altra ricetta assai buona. vi ricordate il pranzo di primavera di quest'anno? Ecco, questa ricetta fa parte dei secondi che avete potuto degustare quel giorno. Ora incominciamo partendo dagli ingredienti che ci servono:

¨ 1 pasta sfoglia rettangolare
¨ 1 kg di spinaci già puliti (io ho usato quelli surgelati)
¨ 1/2 kg di filetti di gallinella
¨ sale qb
¨ olio extra vergine d’oliva qb
¨ pepe
¨ pangrattato qb
¨ 1 tuorlo d’uovo sbattuto
¨ 1 spicchio d’aglio

procediamo con la preparazione: in una padella grande scaldate un po’ d’olio extra vergine d’oliva. Buttate dentro lo spicchio d’aglio sbucciato ma intero. Fatelo soffriggere per 1 minuto.  aggiungete gli spinaci e fatali cuocere per 5 minuti. conditeli con un po’ di pepe e sale. quando saranno pronti spegnete il fuoco e fateli raffreddare. Nel frattempo dai filetti di gallinella togliete le spine, salatelo e pepatelo senza esagerare, dopodiché stendete la pasta spoglia e sul fondo, nel centro, mettete del pangrattato e adagiate i filetti di gallinella e copriteli con gli spinaci precedentemente cotti. A questo punto dovrete sovrapporre i lati rimasti liberi e formare una specie di salame. sigillate tutti i lati schiacciandoli con le dita. Forate la superficie con una forchetta o con uno stuzzicadenti. spennellatela con l’uovo sbattuto ed infornate per 30/40 minuti a 200 gradi. Quando è pronto toglietelo dal forno e prima di tagliarlo aspettate 5 minuti sennò si romperà tutto. che dire … buon lavoro e buona degustazione a tutti!