venerdì 30 ottobre 2015

cogliendo l'attimo

E' stata una piacevolissima sorpresa scoprire che la nostra Lisanna è una “fotografa nata”. Spesso ci passava davanti con il suo cellulare e soffermandosi un nanosecondo diceva: “ho fatto una foto!|” “Figuriamoci! - pensavo io - in un attimo lei fa le foto!” Ma ieri Lisanna mentre svolgevamo la nostra attività, mi ha scattato una foto ed io incuriosita l'ho voluta vedere. Lei molto orgogliosa mi ha mostrato le foto che aveva fatto con il suo cellulare e sono rimasta senza parole! Sotto gli occhi mi scorrevano dei primi piani con delle espressioni bellissime, quelle che spesso riusciamo a vedere con gli occhi, ma difficilmente riusciamo a fermare in una foto. Sono quegli attimi veramente difficili da fotografare e ve lo posso dire con cognizione di causa, visto che quest'anno è il quarto anno che frequento un corso di fotografia. C'erano foto scattate al mare mentre facevamo il bagno o giocavamo con l'acqua, centrate e riprese nel momento più bello. Confesso … io con la mia “esperienza” non sarei riuscita a fare delle foto tanto belle e particolari, dove Lisanna ha COLTO L'ATTIMO, quello che tutti i fotografi professionisti cercato di raggiungere! Brava Lisanna, ti cedo la macchina fotografica e da oggi sarai tu ad occuparti della documentazione fotografica del nostro Centro! 


 




giovedì 29 ottobre 2015

dal taccuino di Martina (quello di settembre 2015)

Volevo un gatto nero ... le vere streghe hanno un gatto nero in casa. Guarda qui, su facebook, ci sono un sacco di pagine in cui regalano animali abbandonati. Ma prima che ti diano gli animali c’è un percorso a cui dobbiamo rispondere e rispettare. Tipo: il gatto non può stare dove ci sono altri animali; tipo: possono dare 2 gatti insieme; tipo: ecc … Un pomeriggio, sempre su una pagina di facebook di un’amica che ha fatto da tramite; c’era la foto di una gattina di 2 mesi, trovatella che era affidata ad una ragazza che però non poteva tenerla. Ho scritto: “la voglio io!” E così un pomeriggio, ci siamo incontrate sotto i portici a Portoferraio e con le lacrime agli occhi mi ha ceduto la gatta, di nome Sofie, con il suo libretto e la sua scatolina che non si sa per quale ragione i gatti ci vanno particolarmente d’accordo con le scatole. Io mi ero fatta prestare il trasportino perché nonostante i vari gatti che ho avuto dico sempre di non volerne più e regalo i miei vecchi trasportini al veterinario. Poi l’innamoramento per i gatti ritorna e così si ricomincia … Il giorno che sono andata a prendere Sofie ho fatto un tragitto di casa triste; per lei, perché miagolava; colmo di pensieri per me, per come l’avrebbero presa i cani, se per la testa o per la coda. Infatti arrivata a casa ha iniziato a soffiare ai cani e a nascondersi e loro a cercare in tutti i nascondigli che le avevo creato. Evidentemente Sofie aveva la sensazione di essere un buon cibo per cani, e loro che fosse appetitosa con le patate. 

Insomma, per un mese ho fatto attività di socializzazione tutte le volte che tornavo a casa post-lavoro perché volevo che fosse una convivenza come cane-cane-gatto e così piano piano siamo arrivati alla conclusione che si cercano, giocano insieme, dormono e si rilassano insieme sul divano - si sa che i divani servono agli animali - quindi in casa mia la locuzione “sono come cane e gatto” non ha il significato popolare. Sofie non è ancora andata fuori casa, perché voglio sterilizzarla, anche se è meraviglioso vedere il parto delle gatte, ma davvero se si amano gli animali dobbiamo sterilizzarli. Sofie sta crescendo con la consapevolezza di essere la principessa tra i cani e tra le mura domestiche e si approfitta della pazienza dei suoi amici cani, spesso infatti Grisù si rifugia tra le mie ginocchia quando mangia i biscottini seduto sul pavimento perché lei dà i morsi nella coda sia a lui che a Lulita. C’è stato solo un momento, prima della fase completamente idilliaca, in cui ho avuto paura per lei ed è stato quando una sera in cucina con Grisù sul divano e Sofie in terra, al mio cane è iniziata a cadere una gocciolina dietro l’altra dalla sua bocca … ed ho davvero temuto che avesse l’acquolina alla bocca! Non è vero che i gatti neri portano sfortuna ma è vero che tutti gli animali ben tenuti svuotano il portafoglio e lo arricchiscono ai veterinari così come è vero che riempiono le case di coccole e peli!




mercoledì 28 ottobre 2015

pranzo di basilico e vuota la dispensa

Lunedì ho ricevuto una mail che mi comunicava che il giorno successivo sarei stata tutta la mattina senza internet. Davvero? Bene, così mi butto avanti con il pranzo dell’orto. Maria mi ha detto che abbiamo tante melanzane e così mi sono armata di griglie (portate da casa) e via si parte. Chi le lava, che le taglia tutte uguali: “Lisannaaa! Non puoi farne una sottile e una spessa altrimenti non cuociono bene!” Poi arriva un aiuto anche per girarle che nel frattempo aveva finito di pitturare: “Martinaaa! Non puoi girarle una qui e una lì altrimenti ne scordi qualcuna, devi cominciare da un angolo e andare di seguito!” Maria mi dice: “E per quelle che non amano le melanzane?” Già, è vero, grigliamo anche due zucche siciliane. “Ma fai anche una pasta?” “D’accordo, va bene” “Che ti serve?” “No niente, non preoccuparti!” Così arriviamo al giovedì, guarda caso c’è un tecnico che mi cambia la stampante, così non avrei potuto lavorare in ufficio … che fortuna, posso dedicarmi esclusivamente alla cucina. Oggi c’è anche più gente con me: Barbara, Siria, Tamara, Patrizia e, come al solito, qualcuno che viene e che va. Guardiamo che c’è in dispensa. Pinoli? Benissimo. Mandorle? Sì, le tritiamo leggermente e possono andare. Mettiamo in padella con olio, aglio e questi zucchini da ripulire, facciamo a striscine i fiori di zucca e li aggiungiamo. “Lisannaaaa! Vai a cogliere un po’ di basilico che lo aggiungiamo! Poi vedi se c’è burro e formaggio in frigo. Sì? Bene, mettiamolo tutto!” Ripassiamo al forno le verdure grigliate con salsa di pomodoro fresco, in una teglia di zucchine mettiamo del prosciutto rimasto da un pranzo precedente. 

Ci sono anche fagiolini in umido; bene, li mettiamo sopra le melanzane, così sono vegetariane e su tutto abbondante formaggio grattugiato e: “Lisannaaa! Ancora basilico!” Sì, però ci sono ancora melanzane grigliate. La solita Maria: “guarda c’è una salsa con capperi e acciughe” Benissimo: “bimbe mettete per bene le fettine in un vassoio che le copriamo con quella salsa, le altre in un altro vassoio, un po’ più grande” “Con cosa le condiamo? Dai prepariamo un buon pesto!” Nel bicchiere del mixer mettiamo aglio, olio, poco peperoncino, un barattolo di olive snocciolate, pomodoro secco e … “Lisannaaa! Ci serve ancora basilico!” “Ancora? E che, mi fate mangiare solo basilico oggi?” “No … dai mettiamo su l’acqua per la pasta che ci sono quelle farfalle aperte che Fabrizio non aveva cucinato” Ancora Maria: “metti un po’ di olio nell’acqua che devi cuocerne un chilo per pentola!” Ci pensa la Panichi a rispondere: “sì, dillo alla Veludo! Non sai che c’è stato un tempo in casa Puppo che la pasta si cuoceva sempre a un chilo per volta, altrimenti sai quanti polli gli sarebbero serviti per sfamare tutta la sua famiglia?” La cosa che più mi piace dei pranzi dell’orto sono le code che si formano per avere il bis, riempiono di soddisfazione cuochi e ortolani. Sì ma state tranquilli, i bis arrivano anche a chi non può fare la fila!  


martedì 27 ottobre 2015

un sabato in carcere 2

Già avete letto che sabato 19 settembre come ogni anno siamo andati al carcere di Portoazzurro. I nostri ragazzi ormai veterani non hanno avuto difficoltà a riconoscere il luogo e si sono comportati benissimo. Sono stati al posto, hanno salutato gli ospiti con sorrisi ed hanno seguito lo spettacolo attentamente senza perdere nemmeno una parola. Il testo molto serio ha avuto però anche momenti di pura allegria. C’erano canzoni molto significative sulla condizione psicologica delle persone carcerate o in fuga dalla guerra, dalla miseria ecc. Gli ospiti impegnati erano una trentina; alcuni di loro di origine slava, altri più meridionali ma tutti con una padronanza linguistica molto ma molto precisa. Ma ritorniamo alla rappresentazione. Si trattava del Malato Immaginario di Molière, dove si parlava di condizione umana. Dopo la presentazione di Barbara Radice ed i vecchi amici del “Carro di Tespi” Bruno, Licia ecc. è arrivato il momento più bello: due ospiti hanno letto dalle scritture del Vecchio Testamento e dal Corano due brani riguardanti la condizione di Giobbe, uomo tormentato dalla figura di un Dio a volte cattivo che ha condizionato secondo lui la vita di tutti quelli che sono capaci di uccidere un altro uomo, donna, bambino, solo perché crede che il proprio Dio sia migliore. Alcuni di questi ospiti tenevano in mano il copione perché avevano avuto poco tempo per imparare la loro parte ma ciò nonostante hanno impresso nei loro personaggi una vera e propria identità. Divertente, molto precisa e articolata la parte interpretata da un vecchio giovane ospite napoletano che con particolari vocaboli, alcuni molto difficili da pronunciare, recitava appunto la parte del “malato”, che guarisce perché ha capito che tutti sono dottori di se stessi, bisogna solo trovare il coraggio di vivere. Gli ospiti alla fine ci hanno augurato un buon proseguimento dietro le note della canzone “esseri umani” di Marco Mengoni. 



un sabato in carcere 1

Anche se è sabato ci siamo organizzati volentieri; Annalisa, Valter, Fabrizio ed io abbiamo accompagnato i nostri ragazzi al carcere di Portoazzurro. L'invito era arrivato qualche giorno prima per vedere il Malato Immaginario di Molière. La famosa commedia è stata interpretata da alcuni ospiti del carcere, affiancati dalla compagnia teatrale il “Carro di Tespi”, diretti dalla signora Manola Scali, ideatrice del laboratorio teatrale nel penitenziario di Porto Longone e resa possibile grazie a tutte quelle persone che lavorano per la riabilitazione degli ospiti. Di buona mattina insieme a Valter siamo andati con il pulmino a prendere i ragazzi a casa, a Marciana e Marina di Campo, ci siamo poi tutti riuniti al Centro da dove siamo partiti per la nostra avventura. All'ingresso del carcere la Polizia Penitenziaria ci saluta cordialmente, sale sul pulmino per salutare i ragazzi e ci scappa anche qualche battuta, che fa ridere ragazzi e “padroni di casa”. Questa volta Valter ci accompagna con il pulmino fin dentro il cortile adibito a teatro, con una manovra da far invidia a Nuvolari. Ci sediamo, prendiamo i primi posti perché siamo arrivati con largo anticipo e siamo i primi ospiti. I ragazzi sono incuriositi dal movimento che vedono dietro le quinte. Si avvicinano a noi gli addetti ai lavori, ci salutano e ci ringraziano di essere presenti, noi ricambiamo volentieri. Aspettiamo … aspettiamo … intanto gli attori si preparano. È tutto pronto per la rappresentazione, ma siamo ancora gli unici ospiti. Mi passa un pensiero nella mente: “vuoi vedere che oggi è sabato e sono rimasti tutti a casina sua?” Ma mi sbaglio, all'ultimo momento ecco arrivare gli altri, anche se in versione ridotta perché manca una parte dei dirigenti. Lo spettacolo inizia e tutti ci concentriamo sugli attori. Questa volta il racconto permette un'interpretazione più leggera e gli attori ne approfittano rendendolo divertente e di facile intuizione. Tutti i ragazzi ridono, mi battono sulla spalla, qualcuno mi tira per un braccio, per farmi partecipe al loro divertimento. Le risate si susseguono e le facce dei ragazzi sono veramente radiose ed io, che in quel momento inizio a sentire la stanchezza per la levataccia fatta questa mattina, mi guardo intorno e vedendo quell'allegria, mi passa la stanchezza e mi metto a ridere insieme a loro! 




venerdì 23 ottobre 2015

l'estate sta finendo

L'estate sta finendo … recitava una vecchia canzone degli anni '80 … e noi come ogni anno riprendiamo le attività invernali. Già da diverso tempo i ragazzi mi chiedevano: “quando torniamo all'upim?” Finalmente gli autobus hanno modificato il loro orario e questa mattina è stato possibile riprendere la nostra attività esterna. Alle 9.30 eravamo davanti alla fermata dell'autobus un po' impazienti ed incuriositi di come sarà rivederci dopo diversi mesi (manchiamo dal mese di giugno) un po' come quando si ritorna a scuola. Per più di un quarto d'ora siamo rimasti ad aspettare l'autobus che non arrivava mai! Ad un certo punto i ragazzi l'hanno visto apparire da dietro una curva ed è stato un unico coro: “arriva l'autobus!” Ed eccoci arrivati all'upim, saliamo le scale quasi di corsa e come siamo apparsi sull'ingresso vediamo gli sguardi piacevolmente sorpresi di tutti i dipendenti che ci accolgono con un grande sorriso. Ci salutiamo affettuosamente e si riparte: ognuno al posto di manovra, a raccontare e raccontarci come abbiamo passato l'estate e bla bla bla. Tutto come prima: i sorrisi dei ragazzi, la voce di Betty, come ritornare a casa dopo un viaggio! Il tempo vola e siamo alla fine dell'attività, ci salutiamo di nuovo, ancora quei bei sorrisi che sembrano abbracci, ci riscaldano l'anima ogni volta che li riceviamo. Un grazie a tutto lo Staff dell'Upim, da parte di noialtri per l'affetto che ogni volta ci manifestano e per farci sentire come a casa nostra. 




giovedì 22 ottobre 2015

tutti all'opera

Con l’inizio di settembre e la fine del mare abbiamo iniziato a pensare alle attività esterne. Ci siamo quindi armati di convenzioni e siamo ripartite verso i vecchi cantieri che fino alla scorso anno ci hanno ospitato. È toccato prima alla FAP dove la signora Graziella ci ha accolti, come sempre, molto gentilmente e con la sua verve ci ha quasi urlato: “venite quando volete!” Per non dire di Damiano che al primo nostro giorno ci ha lasciati liberi di andare nelle stanze dei grembiuli e delle lenzuola. C’è stata poi la Saponeria. Anche loro hanno avuto la stessa reazione. Ai vivai invece hanno avuto un lutto in famiglia e quindi abbiamo rimandato il tutto al mercoledì successivo fiduciosi nella loro accoglienza! 

Nel frattempo con il mio gruppo abbiamo iniziato a pensare ad oggettini natalizi per addobbare l’albero di casa o da regalare ai nostri ospiti. Quest’anno con i ragazzi stiamo facendo stelline di vari colori (blu, rosse, verdi, argento) con il das che ci è stato regalato dalla Coop sei tu chi può darti di più! Questo è il loro motto che noi ovviamente apprezziamo. È da anni che i soci Coop ci regalano strumenti o materiale per le varie attività. Naturalmente queste poche righe sono solo d’informazione. I dettagli di mercatini in programma e le foto dei lavori li vedrete pubblicati sul web e nei prossimi numeri del giornalino! 




settembre 2015

Cari lettori, è arrivato ormai l’autunno ed il Centro sta riprendendo a pieno ritmo tutte le sue belle attività. Anche nel nostro laboratorio tutto si sta regolarizzando. Speriamo, nei prossimi mesi, di non fare più ritardi nella pubblicazione del giornalino! Ce la metteremo tutta! Buona lettura a voi
Barbara


ecco i compleanni del mese:

10 settembre - MICHELA - 43

18 settembre - ROSANNA - 39
21 settembre - FABRIZIO - 23

un pensiero per ROSALBA ...
il 12 settembre sarebbe stato il suo compleanno

e poi ...


mercoledì 21 ottobre 2015

il pranzo dell'orto "degli avanzi"

Pasta alla norma

Abbiamo dedicato uno dei nostri pranzi dell’orto per consumare alcune pietanze che, preparate in sovrabbondanza, avevamo messo nel congelatore. Il tutto è stato preceduto da un bel sugo fatto all’ultimo momento. Ecco come è nata una stupenda pasta alla Norma! 

Questi gli ingredienti:
¨ Melanzane
¨ Pomodori ciliegini
¨ Olio
¨ Basilico
¨ Aglio
¨ Sale

Tagliare a tocchetti le melanzane e farle soffriggere in olio. A parte mettere una padella con dell'olio ed  uno spicchio d'aglio da far imbiondire,  aggiungere i pomodorini e lasciar cuocere. Quando le melanzane sono fritte far scolare l'olio residuo ed aggiungerle ai pomodori insieme al basilico,  portare a termine la cottura per circa una mezz'ora, regolare il sale e condire la pasta (ideali sono i rigatoni), servire con una spolverata di formaggio e buon appetito!
Maria & CO



martedì 20 ottobre 2015

il pranzo dell'orto del gruppo di Fabrizio

Farfalle (volate) alle verdure


Come ben sapete, ogni settimana il Centro organizza il pranzo dell’orto e questa volta non è un’operatrice a mettersi all’opera, ma è il sottoscritto (poveri bamboli!) l’ultima volta che ho cucinato ho bruciato un filetto di salmone nella padella e questo vi fa capire la mia grandissima esperienza fra i fornelli. “Fabrizio, ma a te piace cucinare?” “Ni … più che altro mi piace guardare (= mangiare con gli occhi) e mangiare, magari dopo questa esperienza comincerò a fare esperimenti nella cucina di casa mia. ma andiamo al succo, o meglio, al sugo in questo caso. Il mio intento è di fare la pasta con le verdure (melanzane, peperoni e pomodorini). In cucina con me ci sono: Siria, Lisanna, Rita e Rosi che mi ha dato qualche piccolo suggerimento. Mi hanno dato una mano a tagliare a tocchetti 2 melanzane, 3 peperoni verdi e i pomodorini per preparare il sugo. Abbiamo messo l’olio in padella, schiacciato 2 spicchi d’aglio e fatti soffriggere “in camicia”. Quando l’aglio ha iniziato ad imbrunirsi l’abbiamo tolto ed abbiamo rovesciato in padella i tocchetti di melanzane e peperoni, sciacquati ovviamente, e fatti saltare. Dopo una decina di minuti abbiamo aggiunto i pomodorini, li abbiamo fatti girare insieme alle melanzane e ai peperoni e poi abbiamo allungato il sugo con un pochino d’acqua ed eccolo pronto per l’indomani. Abbiamo deciso di accompagnare la pasta con semplice hot dog e delle patatine fritte. Fatto sta che giovedì, quando io e Rosi ci siamo trovati a preparare il pranzo abbiamo avuto un ritardo tecnico che ha fatto volare via le farfalle previste trasformandole in una fantastica bruschetta con il sugo alle verdure che avevamo preparato con il mio gruppo!

Saluti da Fabrizio




lunedì 19 ottobre 2015

il pranzo dell'orto del gruppo di Martina

Linguine al pesto alla siciliana
Fagottini di melanzane e insalata mista


I pomodorini rossi dell’orto
di grandezza assai piccina
li Abbiam messi tutti in una pentola
e fatta una sbollentatina

E così la buccia di ogni frutto
è via venuto con semplicità
E passato questo composto
che anche i fantasmi volevan tornare di qua!

E l’aggiunta di ricotta
per l’appunto di vaccino
questo insieme di mescolanze
fino a far il colore rosino!

E il verde del basilico
dell’orto che la terra ci dà
ne abbiamo fatto un pesto
di grande quantità

E mischiare il rosino
con il verde del brillante
non è come un anello
ma ha un gusto sfavillante

Quindi prendere l’acqua
e metterci le linguine
Mischia, gira e aspetta
per non farle stracottine!

Ma il giorno antecedente
con l’affettatrice di Martina
ho tagliato prosciutto cotto
melanzane e una bella scamorzina!

E riempire le fette di melanzane
un po’ di tutto un po’
una foglia di basilico
ma come sarà non lo so!

Poi s’è messo tutto in forno
ad una temperatura non altina
ecco la seconda ricetta del gruppo di Martina

Questo pranzo luculliano
più leggero risulterà
con l’insalata come contorno
fatta di pomodori, cetrioli e cipolla qui e là!

Ora l’orto sta finendo
il ciclo è giusto così e cosà
E allora il pranzo dell’orto
al prossimo anno si rifarà!





mercoledì 14 ottobre 2015

il pranzo dell'orto del gruppo di Emanuela

FRUTTA E VERDURA
Per il mio pranzo dell’orto ho voluto mettere insieme frutta e verdura e vi consiglio provare per credere: l’assaggio ha convinto anche molti scettici che storcevano un po’ il naso, e non è avanzato niente!


INSALATA D’ANTIPASTO
¨ 2 zucchine chiare freschissime tagliate molto fini
¨ 2 piccole pere coscia sbucciate a pezzetti
¨ 1 bel cetriolo sbucciato a pezzetti
¨ 1 o 2 pesche noci tagliate a fettine con la buccia
¨ 10 o più foglie di basilico spezzettato con le mani
¨ 1 piccola cipolla tagliata finissima
¨ Olive nere snocciolate e spezzettate
¨ Cubetti di formaggio di media consistenza (io ho usato asiago e fontina)
¨ 2 pomodori tagliati
¨ 15 pomodorini ciliegini
Abbiamo condito con sale, olio e pochissimo aceto balsamico e chi ha voluto ha aggiunto pepe o aceto.


PIATTO FORTE: CAVOLO CAPPUCCIO E MELA RENETTA:
¨ 1,800 kg di cavolo tagliato a strisce
¨ 1 grossa cipolla
¨ 2 o 3 spicchi di aglio
¨ 100 gr di pancetta
¨ 1 grossa salsiccia sbriciolata
¨ 1 mela renetta a piccoli spicchi
Ho soffritto aglio, cipolla, pancetta e salsiccia sfumando con vino bianco per mantenere la cipolla morbida, ho aggiunto la mela e il cavolo, regolato di sale e pepe e abbassato la fiamma. La cottura è durata circa 2 ore avendo cura di girare spesso (ma a me non mancavano certo i volontari) e aggiungendo un po’ di vino se necessario. Abbiamo servito il cavolo stufato, ma non sfatto, su crostoni di pane abbrustolito e TUTTI hanno chiesto il bis.

SECONDO: FRIGITTELLI CON UVETTA
¨ 1 barattolino piccolo di acciughe sott’olio
¨ 2 o 3 spicchi d’aglio
¨ Una manciata di uvetta ammollata
¨ Peperoni friggitelli interi con il picciolo
¨ Qualche cucchiaiata di pane grattato
Ho messo acciughe e aglio tagliato a rotelle in abbondate olio buono e fatto sciogliere le acciughe, prima che l’olio iniziasse a friggere ho aggiunto mezzo bicchiere di vino bianco e una spruzzatina di aceto bianco, l’uvetta e i friggitelli. Quando questi sono diventati morbidi li ho trasferiti in un vassoio e ho abbrustolito il pan grattato nel fondo di cottura (che non frattempo era addensato) e poi l’ho disposto sopra i friggitelli.

Ovviamente ho dovuto raddoppiare (o triplicare) le dosi, ma ho preparato e cotto poca roba alla volta, in modo che tutto il cibo potesse sentire bene il calore o il condimento e assemblato solo al momento di portare in tavola.

Per il dolce non avevo più tempo e ho preso biscotti con frutta e cereali che mi sembravano in tema con il pranzo.
  







mercoledì 7 ottobre 2015

il pranzo dell'orto del gruppo di Barbara

moussaka

È il mio turno, dal pranzo dell’orto del giovedì non si scappa … e la cosa mi fa anche molto piacere! Decido per un piatto unico che a me piace molto e che avevo già sperimentato anche al Centro in occasione del pranzo di primavera del 2013. E’ una pietanza di origine greca a base di melanzane, besciamella e carne e qui già emergono i primi problemi. A Martina e Giada non piacciono le melanzane … vabbe’, a loro la faremo con le zucchine. La Panichi è “momentaneamente” vegetariana … vabbe’, a lei la faremo solo melanzane e zucchine. E Jacopo? Per le sue intolleranze dobbiamo prepararla senza besciamella. Ok. Tutti al lavoro. Siccome la preparazione è lunga, decidiamo di lavorare in due giorni. Il primo lo dedichiamo a cuocere le melanzane e la carne, il secondo per assemblare il tutto e lasciarlo raffreddare il giusto per poterlo apprezzare al meglio. La besciamella decido di preparamela a casa con il mio magico Bimby. I ragazzi sono operativi al massimo, c’è chi taglia le cipolle, chi le melanzane, chi infarina ecc. Nessuno sta a guardare, ognuno trova il suo spazio e con Siria valutiamo seriamente l’idea di aprire un ristorante: Maria la mettiamo nell’orto a coltivare le verdure, noi ci mettiamo ai fornelli e Massimo lo immaginavo a fare il “supervisore” ma lui subito controbatte: “no, no, io sto alla cassa!” 

Ma veniamo alla ricetta. All’incirca le proporzioni che ho rispettato sono queste (per 4-6 persone): 
  • 3 melanzane 
  • 200 grammi di macinato
  • Pomodori maturi (o pelati)
  • Una cipolla
  • Uno spicchio d’aglio
  • Un bicchiere di vino
  • Grana grattugiato
  • Olio di semi per friggere le melanzane
  • Olio extravergine d’oliva per il ragù 
  • Sale, pepe, cannella
  • 300 dl di latte
  • 30 gr di burro
  • 30 gr di farina più quella per infarinare le melanzane 
Ecco il procedimento, lo riprendo pari pari dal ricettario del centro: soffriggete in 2 cucchiai d’olio la cipolla tritata e l’aglio. Aggiunte la carne, sfumate con il vino, aggiungete i pomodori, sale, pepe e cuocete per 40 minuti. Io aggiungo un cucchiaino di cannella macinata perché secondo me è l’ingrediente in più che dà quel sapore caratteristico che mi ricorda la moussaka che ho mangiato in Grecia. Preparate la besciamella che deve essere abbastanza densa. Affettate le melanzane (noi le abbiamo fatte a cubetti), infarinatele e friggetele in abbondante olio di arachidi, se usate quelle surgelate, fatele ovviamente scongelare per tempo! Preparate la moussaka alternando in una pirofila strati di melanzane, sugo di carne, besciamella e grana, oppure fate come noi che abbiamo preferito fare un unico strato di tutto. Cuocete in forno a l80° per 30 minuti.