martedì 27 ottobre 2015

un sabato in carcere 2

Già avete letto che sabato 19 settembre come ogni anno siamo andati al carcere di Portoazzurro. I nostri ragazzi ormai veterani non hanno avuto difficoltà a riconoscere il luogo e si sono comportati benissimo. Sono stati al posto, hanno salutato gli ospiti con sorrisi ed hanno seguito lo spettacolo attentamente senza perdere nemmeno una parola. Il testo molto serio ha avuto però anche momenti di pura allegria. C’erano canzoni molto significative sulla condizione psicologica delle persone carcerate o in fuga dalla guerra, dalla miseria ecc. Gli ospiti impegnati erano una trentina; alcuni di loro di origine slava, altri più meridionali ma tutti con una padronanza linguistica molto ma molto precisa. Ma ritorniamo alla rappresentazione. Si trattava del Malato Immaginario di Molière, dove si parlava di condizione umana. Dopo la presentazione di Barbara Radice ed i vecchi amici del “Carro di Tespi” Bruno, Licia ecc. è arrivato il momento più bello: due ospiti hanno letto dalle scritture del Vecchio Testamento e dal Corano due brani riguardanti la condizione di Giobbe, uomo tormentato dalla figura di un Dio a volte cattivo che ha condizionato secondo lui la vita di tutti quelli che sono capaci di uccidere un altro uomo, donna, bambino, solo perché crede che il proprio Dio sia migliore. Alcuni di questi ospiti tenevano in mano il copione perché avevano avuto poco tempo per imparare la loro parte ma ciò nonostante hanno impresso nei loro personaggi una vera e propria identità. Divertente, molto precisa e articolata la parte interpretata da un vecchio giovane ospite napoletano che con particolari vocaboli, alcuni molto difficili da pronunciare, recitava appunto la parte del “malato”, che guarisce perché ha capito che tutti sono dottori di se stessi, bisogna solo trovare il coraggio di vivere. Gli ospiti alla fine ci hanno augurato un buon proseguimento dietro le note della canzone “esseri umani” di Marco Mengoni. 



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