venerdì 30 agosto 2013

incredibile ma vero!

Vi è mai successo di essere convinti di una cosa e di non chiedere a nessuno conferma, perché per voi non può essere diversamente? Cari miei, a me è successo e non vi dico le conseguenze! Ma partiamo dall’inizio, così vi potete fare due risate … io un po’ meno! Come avrete letto nel giornalino di giugno, noi-altri ci siamo dati un sacco da fare per il saggio di fine anno di Jazzercise; ricordate i programmi a forma di papillon? Se avete letto i nostri articoli, in particolare “E le bandiere diventano papillon” avrete capito quanto lavoro ma anche quanto orgoglio e soddisfazione c’è stato nel portare a termine questo impegno. Quando è arrivata la serata del saggio non stavo più nella pelle, per me era la prima volta che assistevo a questo spettacolo, mentre per i nostri ragazzi una consuetudine; sarebbero saliti sul palco a ricevere i ringraziamenti da parte della compagnia. Barbara aveva realizzato un piccolo video riprendendo le varie fasi del lavoro svolto, per dare l’opportunità a tutti gli spettatori di apprezzare il lavoro, l’armonia fra di noi ed anche il bel risultato! “Quella” sera un imprevisto (purtroppo ci sono anche quelli) mi ha costretto a rimanere a casa più del previsto, così sono uscita con più di mezz’ora di ritardo.

in gita in montagna!



Fantozzi non avrebbe potuto fare di meglio! La gita per il Monte Capanne era stata confermata per il 27 di giugno, l'appuntamento era per le ore 10,00 davanti alla stazione della funivia del Monte Capanne a Marciana. Noi-altri, carrozze comprese, siamo partiti dal Centro e siamo arrivati alla funivia poco dopo le 10,00. Al nostro arrivo non abbiamo trovato nessuno, nemmeno un cane che ci potesse dare qualche informazione su come e cosa era stato organizzato per la gita. Il resto del gruppo, capo gruppo compreso, aveva già raggiunto la vetta del Capanne, senza minimamente preoccuparsi di chi doveva ancora arrivare. Ma le sorprese non erano finite. Scesi dal pulmino con le nostre ragazze in carrozza, un altro amaro imprevisto ci aspettava: la stazione della funivia era impossibile da raggiungere a causa di una scalinata con degli enormi gradini, impraticabile con le carrozzine.

martedì 27 agosto 2013

un bacione a tutti i miei bimbi

Vi avevo promesso che non sarebbe stato un addio ed in tutti questi mesi è stato proprio così. Però ora vi dico che questa è l’ultima volta che metto giù qualcosa per il giornalino. Non perché non vi voglio più bene (vi avrò sempre nel mio cuore e vi penso ogni giorno) o perché non ci vedremo più (anzi conto di venire anche più di prima a trovarvi e a trascorrere gite e feste con voi). È solo che nel tempo, per forza di cose, tutto cambia. Per me è come se vivessi in un altro paese, conosco le cose che fate solo attraverso facebook, o qualche telefonata, non più in prima persona per poterle commentare o condividere con tutti voi. Insomma, se mi devo arrabbiare con Martina M non è che posso aspettare di venire lì al centro; oppure se voglio parlare dei nipoti con Antonietta magari ho tempo … quando saranno grandi! Mi manca proprio la vita di tutti i giorni con voi. Quindi, come una qualsiasi mamma che si fa da parte quando i figli crescono, vi lascio alla vostra vita, ai vostri lavori, alle vostre attività; ma aspettatemi … a sorpresa! E se anche non lo vedrete più scritto … sempre un bacione a tutti i miei bimbi!

P.S. (tanto caro a Pina!): mi sentirò sempre parte di voi come tutti voi lo sarete di me!




Che dire Nila, sicuramente mi dispiace non averti più come “rubrica fissa” del giornalino, ma non mi rattristo più di tanto perché ho la certezza assoluta della tua presenza costante con noi-altri.

P.S. dimenticavo … un bacione da tutti i tuoi bimbi! 
Barbara 



lunedì 26 agosto 2013

un viaggio speciale

Come avevo già accennato il mese scorso, il nostro viaggio con Michela M e la sua famiglia termina qui. A fine luglio si sono trasferiti fuori dall’Elba per cui abbiamo dovuto necessariamente salutarci. Il viaggio che abbiamo fatto insieme è stato breve perché è durato meno di un anno ma la strada che abbiamo percorso, credetemi, ci ha portato lontano. Sono tante le cose che abbiamo imparato e se parlo al plurale è perché veramente siamo stati tutti coinvolti in questo viaggio. Michela ha frequentato il centro solo 2 volte a settimana in cui aveva me come operatrice di riferimento, secondo un progetto che ci vedeva “appartate” rispetto agli altri nella “nostra” stanza. Eppure in quella stanza io e Michela non siamo mai state sole. Tutto il centro ha contribuito a creare quelle condizioni di tranquillità indispensabili per il suo benessere. Tutti noi-altri siamo rumorosi, caciaroni, casinisti, confusionari, chiacchieroni, eppure siamo riusciti ad imparare l’importanza del silenzio, il valore della comunicazione per sguardi, per brevi e fugaci gesti, spesso leggeri, a volte più “vigorosi”. Cara Michela, abbiamo imparato a non rivolgerci a te come siamo abituati a fare, ci hai insegnato un nuovo tipo di rispetto, perché ci stavamo dimenticando che non siamo tutti “diversamente uguali” o “ugualmente diversi”. Cambieranno i tuoi compagni di viaggio ma il bagaglio più prezioso che hai è sempre lo stesso: l’amore della tua speciale famiglia, quello che vi lega e che sicuramente è la vostra forza. Amici, grazie per avere viaggiato con noi ed aver arricchito la nostra vita, non posso far altro che augurarvi, a nome di tutti noi-altri, buon proseguimento di viaggio!






luglio 2013


Care famiglie, chi mi conosce lo sa che la puntualità non è proprio il mio forte. Sono però puntualissima nel mio ritardo, infatti la mattina al lavoro arrivo sempre (e dico sempre) 8 minuti dopo il mio orario. Con il giornalino sta succedendo un po’ la stessa cosa, ogni volta il ritardo è più o meno di una settimanetta ma quello non dipende da me ma da tutte le cose che dobbiamo raccontarvi e che ogni mese sono tantissime! In questo numero “ospitiamo” con immenso piacere un articolino che ha scritto per noi la mamma di Alberto. Se volete prendere spunto e raccontarci voi qualcosa accaduto fuori dal Centro, noi ne siamo più che felici. La prossima settimana saremo in ferie … tutti noi-altri, compresa Emanuela ed il suo mitico segretario Fabio, vi auguriamo di passarle al meglio! Bye bye! Barbara





ecco i compleanni del mese:

4 luglio-LISANNA-32

16 luglio-ANNALISA-54

24 luglio-SIRIA-52

31 luglio-MARTINA-44





lunedì 19 agosto 2013

salsa guacamole

(la ricetta e la realizzazione per il pranzo di primavera è di Anna,  la mamma di Barbara-Pina)

Ingredienti:
¨ 1 avocado
¨ 1cipollina fresca o un pezzetto di cipolla
¨ 1 lime o 1 limone
¨ Peperoncino

Sbucciate e dividete a metà l’avocado che deve essere ben maturo per la buona riuscita della salsa, frullatelo con un pezzetto di peperoncino fino a formare una crema e aggiungete il succo del lime o del limone. Prendete un pomodoro di media grandezza, spellatelo e fatene dei dadini; tritate finemente la cipolla e unite il tutto alla crema di avocado salando leggermente. La salsa è  pronta! Questa salsa di origine messicana, ma che viene usata in tutto il sudamerica, si può servire con dei triangolini di mais (tacos) o con dei crostini di pane. Personalmente la trovo ottima sopra un’insalata di pomodori. Tenete presene che se l’avocado non è ben maturo quando lo frullerete non formerà la crema ma si formeranno dei pallini. Le quantità della cipolla e del pomodoro sono a piacimento vostro, come pure il peperoncino.



è arrivato il momento

… ecco è arrivato il momento! Il giorno del saggio dei nostri amici di Elba no limits, Emanuela (se le è possibile) viene a prendermi per permettere anche a me di partecipare: oggi è arrivata alle 5 del pomeriggio, siamo scese da Poggio così, tanto per cambiare strada una volta e ci siamo fermate a fare la spesa. A cena, lei che conosce i miei gusti, mi ha preparato scamerita, wurstel e crocchette di patate, e c’era anche Cate che è venuta insieme a noi tutta la sera. Arrivate al piazzale della De Lauger verso le 9 e un quarto, ci accolgono Barbara e Cristina, ci indicano i posti e ci sentiamo subito appartenenti al gruppo, vediamo, ma anche partecipiamo in qualche modo, al fermento per i preparativi dello spettacolo. Certo, il motivo è che Pina è la nostra Pina, che Melissa (così ben truccata e pettinata che quasi non la riconoscevamo) anche se è tutta presa dalla parte non manca di darci un bacio, che consideriamo Riccardo un amico e attendiamo con ansia la sua performance di questa sera.

in gita a Pianosa


Pianosa è una delle piccole isole dell’Arcipelago Toscano, famosa purtroppo non per le sue bellezze naturali, per il mare pulitissimo, per le sue spiagge di sabbia e nemmeno per i popoli che l’hanno abitata lasciando una traccia di sé, come i romani e i cristiani. È invece conosciuta nel mondo per il suo carcere di massima sicurezza, adesso quasi in disuso. Siamo stati invitati dal signor Davini, come ormai avviene di consuetudine da qualche anno, a partecipare a questa  gita, insieme ad altri ragazzi provenienti da diverse parti d’Italia. Mercoledì 26 Giugno, la mattina presto, la sottoscritta con la nostra Martina Panichi, Alberto ed Emanuele ci siamo ritrovati al Centro da dove siamo partiti per raggiungere Marina di Campo.

mercoledì 7 agosto 2013

trekking con Icaro

Anche quest’anno abbiamo ricevuto l’invito da parte del signor Davini di Marelba, per partecipare al progetto Icaro ed andare in gita nelle varie località elbane e non, con i nostri ragazzi. Il giorno 24 siamo partiti per una località a noi sconosciuta che si trova tra il comune di sant’Ilario e San Piero. Un percorso a piedi da fare con l’ausilio solo di scarpe comode. Eravamo con un gruppo di famiglie di Roma; ragazzi con la sindrome di down che ci ricordavano tanto Stefanella: hanno lo stesso spirito, parlano bene, sono divertenti ed anche molto sportivi infatti a Roma frequentano un centro dove giocano a tennis. Abbiamo legato molto con due di loro: Massimo e Romeo, due ragazzi molto spiritosi che ad ogni cosa trovavano una battuta. Non vi dico: alle 3 del pomeriggio erano già fidanzati con Martina e Lisanna e le loro famiglie si disperavano scherzosamente perché dicevano che loro (i ragazzi) erano il vero sostegno della famiglia! La giornata si è conclusa nel migliore dei modi, ma non era cominciata altrettanto bene, infatti la mattina alle 7 ha iniziato a piovere. Preoccupata, mi sono subito messa alla ricerca del capo servizio, Emanuela, o della collega Rosi, che doveva venire al Centro per le 8 e mezzo a ricevere Tamara, per poi partire alla volta di Campo. I telefoni squillavano, ma loro: niente! Ci credo, era appena sorto un nuovo giorno e io già rompevo! ma come succede per tutte le cose belle, dopo un po’ di timore, dopo un po’ di telefonate, è venuto fuori il sole e siamo partiti.

razzismo all'incontrario!

È lunedì 10 giugno, io ed Emanuela dobbiamo recarci a lavoro a Firenze. Partenza ore 5. Ritorno a casa ore 20. All’andata siamo andate con una nostra collega, al ritorno prendiamo il treno da Firenze Rifredi. L’assemblea, interessante e costruttiva, è stata piacevolmente interrotta da un buffet. Continuiamo l’assemblea e alle 15 salutiamo tutti e a piedi ci incamminiamo alla stazione. 10 minuti con l’aiuto del signor gambini. Emanuela stranamente è più veloce di me. Ha le infradito, e le 10 dita che si bagnano la mattina con la pioggia, nel pomeriggio si asciugano al sole che intorno alle 13 è venuto fuori. Abbiamo fatto il biglietto per Piombino Marittima. Binario 9. Io mi sarei già persa, ma la sua sicurezza mi tranquillizza. Esauste dalla giornata, troviamo posto sul treno, già pieno, e ci sediamo alla fine del vagone. I posti sono occupati da volti multietnici. Lo spazio dei 4 posti a sedere è occupato da un ragazzo di colore. Io e Emi ci sediamo, una di fronte all’altra. Lei vicino allo sconosciuto e io permettendo allo sconosciuto di rispettarlo nel suo spazio sociale. Ad un tratto lo sconosciuto si alza di scatto, prende il suo bagaglio inserito nell’apposito posto e se ne va scocciato dalla nostra presenza. Non c’era una fermata imminente. Io e Emi ci siamo guardate allibite e abbiamo constatato che l’apartheid all’incontrario esiste, anche nel 2013. Caro ragazzo di colore, (che poi secondo me di colore siamo noi, che quando ci emozioniamo diventiamo rossi; gialli quando abbiamo l’ittero; bianchi cadaverici quando siamo morti e azzurri quando gioca l’Italia) con questo articolo, dove i numeri sono rilevati volutamente, volevamo farti sapere che io ed Emanuela siamo 2 persone che lavorano per il benessere del diverso. Mi dispiace che tu ci abbia vissuto come numero e non come persone che nonostante abbiano un altro colore della pelle credono che la diversità non sia qualcosa da combattere bensì un’opportunità da vivere.



P.S. Tra un po’ comincerò ad andare al mare, non hai idea di come sono topaissima quando divento bianca scura!

  



Post P.S. Volevo precisare che lunedì 10/6 faceva ancora freddo per cui sia io che Marti indossavamo comodi jeans con vita normale, magliette di cotone per niente scollate e golfino. Inoltre ci eravamo lavate con cura la mattina e, dato che non faceva caldo non abbiamo sudato per niente, per cui non emettevamo alcun cattivo odore!