lunedì 8 maggio 2017

Andrea e la nostra marmellata di cedro

Mirna, la mamma di Michela, ha un bellissimo albero di cedro nel suo giardino, lo cura come se fosse un altro nipotino e i suoi frutti sono spettacolari, cedri giganti, di cui alcuni raggiungono diversi chili. Qualche giorno fa ho chiesto a Mirna se aveva qualche cedro disponibile e lei, a conferma della sua grande generosità, il giorno successivo si è presentata con un cesto di cedri bellissimi e profumatissimi. Con questo “ben di Dio” potevamo preparare una buonissima, originale e salutare marmellata, che ricorda i profumi del sud e del mediterraneo: ricca di antiossidanti e vitamine, in particolare la vitamina C, importanti per la difesa immunitaria e l'invecchiamento cutaneo. E dopo questa piccola spiegazione scientifica ritorniamo alla preparazione della nostra marmellata, dal procedimento lungo e complesso, che ci ha impegnato per oltre una settimana. I cedri vanno lavati con cura, bucati e messi a bagno per diversi giorni per far perdere l'amaro, tutti i giorni bisogna cambiare l'acqua e prima di preparare la marmellata vanno scottati, ripuliti da semi e pellicina e tagliati a fettine molto sottili. Data la quantità il procedimento si è ripetuto diverse volte. In nostro aiuto, oltre ai nostri ragazzi, questa volta abbiamo avuto uno studente del Foresi: Andrea, che era arrivato al Centro lunedì mattina, accompagnato dalla mamma per passare con noi i 3 giorni di sospensione scolastica. Appena arrivato ha partecipato all'attività di danza-movimento-terapia condotta da Iris dall'Aglio mentre martedì e mercoledì ci ha aiutato a preparare la nostra marmellata. Andrea: 17 anni, con una fisicità atletica e lo sguardo da bambino, curioso, buono e disponibile; al mio invito a partecipare all'attività di manipolazione in cucina, non ci ha pensato due volte ed un attimo dopo era con noi, con cuffia, grembiule e guanti, subito operativo. Mentre svolgevamo il procedimento lungo e complesso per la realizzazione della marmellata ci parlava di sé, della mamma dalle origini sud americane, dei suoi tre fratelli di cui lui è il terzogenito, di quando la mamma non può essere presente e loro riescono ad organizzarsi nello svolgimento del quotidiano, del motivo per cui è stato indirizzato a trascorrere questi tre giorni nel nostro Centro. Lo guardavo mentre si relazionava al gruppo dei nostri ragazzi, gentile, sorridente, collaborante. Siria passava in rassegna e supervisionava il lavoro di tutti, dando giudizi espliciti su ognuno di noi compreso Andrea, che rispondeva con un sorriso. Lisanna, instancabile e molto partecipe all'attività, l'aveva subito annoverato fra i suoi sessanta fidanzati, ma Andrea con garbo le faceva presente di essere già fidanzato. Alberto guardava Andrea lavorare con impegno e non smetteva di dire quanto era bravo, lui ringraziava! Massimo aveva trovato subito un'intesa e mentre Andrea chiudeva i vasetti pieni di marmellata, lui li metteva tutti rigorosamente in fila e capovolti. 

Alla fine dell'attività ho dovuto ripetere diverse volte ad Andrea di sbrigarsi, altrimenti avrebbe potuto perdere l'autobus, lui all'ultimo momento è uscito correndo dalla cucina per prendere giacca e berretto, ma un secondo dopo è rientrato e, tirato su il coperchio della pentola dove cuoceva la marmellata, l’ha controllata e mescolata e in un nano-secondo è sfrecciato fuori dalla porta a rincorrere l'autobus! Andrea aveva fatto suo quel lavoro, e si era assunto la responsabilità che un impegno comporta. Ma anche per Andrea è arrivato il momento di salutarci. Ci ha lasciato con  del lavoro da fare ancora dato il poco tempo disponibile e noi l'abbiamo terminato nei giorni successivi. Il mercoledì è tornata al Centro a prenderlo la sua mamma; l'abbiamo invitata in cucina dove Andrea aveva svolto l'attività insieme ai nostri ragazzi e le abbiamo espresso la bella opinione e il piacere di aver trascorso questi giorni con lui. Il viso della mamma si è illuminato aprendosi ad un grande sorriso pieno di soddisfazione!