martedì 30 dicembre 2014

cara Emanuela Veludo ...

… comunemente chiamata boss, quest’oggi è il mio ultimo giorno come servizio civile e per quanto possa sembrare tranquilla una parte di me in realtà freme dalla gioia, per aver finito un percorso formativo durato un anno, mentre l’altra parte di me ne è risentita a causa di questa  conclusione. La verità è che mi sono affezionata! Per quanto mi abbiano avvertito nel corso di formazione che non bisogna attaccasi troppo o dare una certa confidenza. Penso che sia impossibile entrare nella vita delle persone senza lasciare qualcosa di sé dietro e contemporaneamente prendere a mia volta qualcosa da loro. E mi mancheranno i ragazzi. Molti momenti sono stai bellissimi. Eliana che ride all’improvviso con il suo faccino gentile, la presenza di Antonietta che mi manda bacini volanti, Patrizia che: “chi è?” ogni giorno, Massimo dal sorrisetto perfetto e furbetto, Lisanna che mi abbraccia ogni mattina narrandomi delle sue conquiste amorose, Barbarina che mi accompagna ogni mattina sul bus, Giadina così dolce e coccolosa quando sta bene, Tamara che quando meno me lo aspetto mi parla e mi dice “carina Giada”, poi c’è Alberto che mi chiede come sto io e mia madre ed ancora Emanuele con le sue proposte di matrimonio assurde, Michela che affamata chiama la mamma e un certo bidda tanto che le taglio un frutto che mangio con lei e dopo mi sorride soddisfatta. Siria dalla battuta che ti spiazza, quante risate poi con il nostro Japico il ladruncolo di cibo. Martina creativa nelle sue collanine e i suoi braccialetti adorabili, poi Rita i cui baci appassionati e trascendentali me li ricordo uno dopo l’altro. La dolce Giulia che riempie il cuore di una tenera e calda malinconia. E poi Lele e le sue chiacchiere … Marco e i suoi occhi da cerbiatto.

Ed eccoci infine a noi, mia cara boss. Siamo alla resa dei conti quindi ti chiamerò Emanuela (finalmente!) sei stata molto indaffarata negli ultimi tempi ma spero che nonostante le diverse problematiche lavorative almeno un po’ nel tuo cuoricino tu possa essere soddisfatta di me. Ci tengo molto al tuo parere, forse perché ti vedo anche come un genitore, e personalmente come ogni figlia voglio vantarmi delle tue lodi così come delle sgridate. Mi va bene tutto, veramente, non so come spiegarlo ma è qualcosa a cui tengo particolarmente. Grazie del tempo dedicatomi, delle commissioni chi mi hanno fatta sentire responsabile, grazie per le chiacchierate e per avermi corretto la grammatica, grazie per le attenzioni scolastiche, per avermi messa a mio agio e grazie per la sopportazione. Ah! Grazie per i cetrioli boss, mi sono convertita al tuo credo. ♥

Caro Centro
si chiude il sipario
per noi ma tranquilli
ci vediamo dietro le quinte!

Da Giada Noui Noujoud Abdullh!



pensieri arabi in italiano

Venerdì 28 novembre è stato l’ultimo giorno che Giada ha passato qui con noi … nel salutarci ci ha consegnato un pensiero su ognuno, che in realtà doveva essere personale e non “condivisibile”. Le sue parole sono così belle e spontanee che speriamo non ce ne voglia se le facciamo leggere anche a voi. Qualche parola un po’ osé è stata nascosta! Le foto sotto sono 3 fra le tante che mi inviava personalmente sul cellulare accompagnando i vari messaggi! 
Barbara.



Anna: Anna, Annina … mi ci è voluto tanto per arrivare fino a qui ed essere finalmente la tua caxxxxxxo number one. Grazie per essere stata una presenza costante ed avermi seguita, sgridata e lodata quando me lo meritavo. Ti confesso una cosa. Anche tu sei una caxxxxxxo … ma mi piaci così!

Maria: “chi mi manca sei tu …” E per l’ennesima volta eccoti a lavorare su un progetto complesso. Allora continua così e fai del tuo meglio. Ti meriti i miei complimenti e quindi BRAVA, se fossi una tua nipote sarei fiera di te! Grazie.

Rosy: cara Rosy, adesso chi mi cucinerà quelle buone cose tutte con il maiale che mi pappo sempre? Scherzi a parte, grazie per tutto!

Pina, Pinuccia: ma tu lo sai che questo è il momento delle verità? Sì che lo sai! Che dire?! Troppe cose mi vengono in mente e nessuna ha un senso compiuto. Quando fuggo dalla sala mensa so dove rintanarmi: da te e la caratteristica che più mi confà è la naturalezza ovvero, sono libera di esprimermi e come ricorderai quando ho dei dubbi o delle incomprensioni mi sono spesso rivolta a te o alla Marti. Mi hai per ogni breve piccolo momento chiarito le idee e per questo ti ringrazio. Insomma, sei stata la mia prima amante, le nostre notti di fuoco rimarranno impresse dentro di me, Pinas mia caliente amor … ma questo rimarrà per sempre il nostro segreto (sennò Andre mi fucila a vista)

Topaissima: Martina, sei così Martina che non ho parole. ma sarai una forza della natura? Credo proprio di sì! Come fai, mi chiedo, ad essere un concentrato di schiettezza e bellezza. ma basta adularti o te la tiri, tu con i tuoi modi tutti da donna d’alta classe con quelle mani che si muovono tutte così frufrù. Tieni duro mia cara piccola donna, tira fuori i tuoi controxxxx, abbatti i tuoi momenti difficili e quando sarai stanca ed abbattuta non sentirti sola, perché mi puoi trovare sulla tua rubrica, sotto la voce “rompi-xxxxx”. Grazie di tutto.  

lunedì 29 dicembre 2014

ferie forzate

Non vorrei tornare a parlare della riunione con le famiglie e Lucia del 21 novembre, ma vorrei dire ancora 2 parole sul problema delle chiusure perché forse in questi due anni non siamo stati abbastanza chiari. Nel 2012 l’usl è stata costretta a ridurre le giornate di apertura del centro a causa di tagli a sua volta subiti dai finanziamenti regionali. Un po’ come una massaia che normalmente spende 12 euro dal verduriere ma che una mattina, aprendo il portafoglio, vede che di euro ne ha solo 10. Deve dire al negoziante di togliere qualche peperone e sa che non potrà mettere in tavola la cena che prepara abitualmente ma una più scarsa, sa che i commensali si lamenteranno, ma deve fare i conti con quello che ha. Così l’ente ha dovuto dire alla Di Vittorio: “noi più di questo non possiamo spendere” e la Di Vittorio ha dovuto rispondere: “se questa è la cifra più di questi servizi non possiamo garantire”. Certo la Di Vittorio non ha alcun interesse a diminuire il fatturato, anzi questa è una vera sciagura che rende più difficile far quadrare i conti: l’affidamento comprende una serie di servizi che sono stati tutti diminuiti, anche in percentuale più consistente, creando non poche difficoltà economiche ed organizzative. Né hanno avuto alcun interesse gli operatori, anzi al contrario! Ogni lavoratore del settore delle cooperative socio assistenziali ed educative ha diritto a 30 giorni di ferie. Fino al 2012 ciascuno poteva scegliere i periodi più o meno a suo piacimento, certo doveva risultare un piano ferie che potesse garantire un’assunzione di copertura (ricorderete Alessio, Sonia, Natascia ecc), ora invece i giorni liberi sono solo 10 per ciascuno e sono spesso legati a date obbligate (visite mediche di familiari, periodi liberi del compagno, impegni dei figli ...) In queste occasioni la Di Vittorio deve provvedere alle sostituzioni allungando l’orario dei colleghi o con altri operatori (per es. Patrizia, Chiara, Mariacira) ma evidentemente il riposo di chi lavora è garantito dalle chiusure del Centro. Abbiamo subito escluso la chiusura per l’intero mese di Agosto (che è praticata in altre zone della Toscana) e nel 2013 ci siamo collegate ai calendari scolastici. Quest’ anno abbiamo ulteriormente frazionato i periodi ma l’esperienza non è stata positiva né per gli operatori, che non hanno potuto “staccare” veramente, né per gli utenti che ci sono sembrati turbati nello stesso modo dell’anno precedente. 
Inoltre, siccome nessuno viene pagato per non lavorare, nel 2014 siamo stati costretti a perdere altri due giorni di lavoro a causa del maltempo, quindi ci è sembrato opportuno lasciare per la fine dell’anno alcuni giorni di prevista chiusura da scalare (e quindi per aprire) se sorgessero nel 2015 dei problemi di allerta meteo o di danni alla struttura. Insomma, come nella famiglia di quella massaia, nessuno ha vantaggi: il verduriere vende meno col rischio di dover chiudere, la casalinga è dispiaciuta e i familiari affamati! Vi chiedo di valutare con attenzione la nostra proposta per il 2015, che nasce da tutte queste valutazioni, e che potremo eventualmente ridiscutere prima dell’aprile del prossimo anno.

 

lunedì 22 dicembre 2014

una giornata intensa

Giovedì 27 è stata una giornata davvero intensa. La mattina abbiamo ricevuto subito la visita di Emanuela Aceto, geometra, nonché Facility Manager della ditta CDV Toscana, che segue in Di Vittorio tutti i problemi legati alla gestione delle strutture. Ci è sembrata un nome una garanzia perché la sua schietta cordialità la fa sentire subito come una di casa che è venuta per cercare di aiutarti a risolvere un problema; ha incontrato la PGS e il geometra della usl e ci hanno messo in funzione la caldaia! Appena accompagnata la “bimba” (perché è davvero giovane) alla nave di ritorno, sono corsa in comune a Portoferraio dove c’era l’assegnazione del servizio di assistenza domiciliare, dove la nostra cooperativa lavora da tantissimi anni, anzi credo proprio dall’avvio. La nostra vittoria non era affatto scontata, c’è stata parecchia suspense perché l’offerta economica era meno vantaggiosa di quella della concorrente, ma sul progetto li abbiamo stracciati! Che sospiro di sollievo! Ecco come ho raccontato il tutto a Laura Periccioli, responsabile dell’ufficio Progetti della Di Vittorio:

Ciao Laura scusami ma ti rubo solo un minuto per raccontarti questo episodio:
Quando sono rientrata dall’assegnazione del servizio di assistenza Domiciliare di Portoferraio mi aspettavano qui sia le colleghe del centro che alcune delle domiciliari in attesa del verdetto. Erano appostate dietro le finestre ma, siccome ci sono i vetri a specchio, io da fuori non me ne sono accorta anzi, data l’ora, li pensavo tutti a tavola. Spiando la mia faccia mentre scendevo dalla macchina hanno capito come sono andate le cose e quando sono entrata mi sono trovata tutti davanti che applaudivano (compresi gli utenti che forse non hanno capito bene il motivo ma ogni scusa è buona per far caciara). Volevo solo condividere con te il nostro sospiro di sollievo e spero ti arrivi il ringraziamento di tutte!!




giovedì 18 dicembre 2014

belle cose da condividere - ultima parte!

Eravamo rimasti al balletto dei nostri amici sulle note di “In the Navy” dei Village People. Dunque … finito il balletto hanno lasciato il posto ad una meravigliosa torta nuziale che Cristina aveva preparato apposta per noi facendosi aiutare per le decorazioni da Guya, un’altra amica. La torta, ci è stato poi spiegato, racconta la nostra storia: un uomo e una donna, dopo aver navigato nel mare della vita (e dei rispettivi divorzi) hanno finalmente trovato un'isola felice, dove sono approdati insieme ed insieme ci rimarranno ancora a lungo. Da notare diversi elementi: il vestito della donnina è dello stesso colore del mio quando ci siamo sposati; la dentatura dell'omino è dello stesso calibro di quella di Andrea; la donnina sostiene l'omino ... lascio a voi le dovute conclusioni! Dopo aver apprezzato non solo questa meravigliosa opera ma anche tutto il resto dei dessert, arriviamo all'unico momento a cui eravamo preparati, cioè alla proiezione del video su di noi, su Gliulivelli, che non poteva proprio mancare. Dico questo perché per tanti altri amici in occasione di eventi speciali sono stati preparati dei video-ricordo, noi stessi abbiamo fatto le ore piccole tante volte per farne qualcuno, per cui saremmo rimasti delusi se non fosse stato fatto anche per noi! 

lunedì 15 dicembre 2014

tutti pesc-abili!

L’invito che abbiamo ricevuto qualche settimana fa ha permesso di sperimentarci un una attività che non conoscevamo affatto, infatti la cooperativa Cisse ha organizzato per domenica 9 novembre una giornata all’insegna della pesca.  Quando sono venuti a proporci la cosa, Federico con Simone del team Sampei, eravamo un po’ dubbiose: chissà se ai nostri ragazzi interessa, chissà se hanno la pazienza di stare fermi ad aspettare che il pesce abbocchi, chissà se si sentono a loro agio in cima ad un molo? Federico ci ha garantito che la Cisse avrebbe pensato a tutto, dalla stampa delle locandine ai trasporti, dai permessi per liberare il molo ad un buffet per rinfrancare gli sportivi affaticati. 

Simone ha detto che avremmo avuto un istruttore ogni 2 o 3 ragazzi ma che necessariamente la manifestazione doveva aver luogo di domenica per permettere a loro di intervenire, noi dovevamo solamente pensare ad un nome e ad un logo per l’evento ed avvisare le famiglie. Successivamente è venuto a trovarci anche Sauro, a nome della FIPSAS (federazione italiana pesca sportiva ed attività subacquee), che avrebbe messo a disposizione le magliette per tutti e cappellini e medaglie per i vincitori. Abbiamo deciso che il posto della manifestazione doveva essere centrale in modo da consentire ai partecipanti, qualora si fossero annoiati a pescare, di fare quattro chiacchiere e salutare amici e conoscenti. È stato così deciso per il molo Elba, di fronte alla porta con l’orologio.

Così ci siamo subito messe al lavoro per trasformare il nostro omino del logo - che ormai ha fatto di tutto, da babbo Natale al cuoco - in un provetto pescatore e i suoi uccellini per l’occasione sono diventati pesci! Poi ci serviva un nome per la manifestazione e, spulciando qua e là, abbiamo trovato pesc-abile che ci è piaciuto un sacco e abbiamo deciso di adottarlo; il logo Di Vittorio come firma ed ecco pronta la locandina. E’ piaciuta moltissimo anche agli altri che, aggiunti i loro logo, la hanno utilizzata per manifesti e magliette. Quella domenica mattina il sole ci ha regalato qualche ora veramente gradevole, sul molo si stava benissimo, senza vento e con il mare calmo, gli istruttori erano numerosi e si occupavano di due ragazzi ciascuno, tutti hanno voluto provare e si gonfiavano di soddisfazione appena un pesce abboccava ma anche aspettando più o meno pazientemente il prossimo. 

Al termine della gara sono stati offerti bibite, schiaccia, pizzette e dolci e infine ha avuto luogo la premiazione con tanto di vero podio, il team Sampei ci ha regalato tutte le canne da pesca utilizzate e ci siamo ripromesse di provare a pescare la prossima estate. Insomma, abbiamo tutti trascorso una giornata piacevole e sorprendente: non avremmo mai creduto che i nostri ragazzi potessero metterci tanto impegno e tanta grinta, che dimostrassero tutta quella pazienza e quell’agonismo, insomma che fossero così pesc ABILI!

  






novembre 2014

Carissimi amici, siamo reduci da una bellissima domenica mattina che ci ha visti protagonisti, insieme a tanti altri amici, di pesc-abile, la prima “gara di pesca per diversamente abili”. Un’esperienza davvero speciale che speriamo di ripetere. Intanto al Centro siamo tutti indaffarati con i preparativi delle prossime festività natalizie: presepe, lanternine, addobbi e bijoux; nel laboratorio di computer invece stiamo preparando l’edizione aggiornata del librino di ricette nonché un aggiornamento per chi il librino lo aveva già acquistato 2 anni fa. Via, buona lettura a Voi e buon lavoro a Noi … che ce n’è in abbondanza!
Barbara

 ecco i compleanni del mese:
      
7 novembre - Letizia - 43

18 novembre - Eliana - 60

e poi ...

venerdì 12 dicembre 2014

Lasagna non partenopea

Per il pranzo di Primavera io e Annalisa ci siamo divise i compiti, abbiamo cucinato due diverse ricette di lasagne. Quella che ho preparato io è la lasagna alla salsa di pomodoro. Gli ingredienti per 4 persone sono:

¨ 10 fogli di lasagna
¨ 2 cipolle
¨ 1 spicchio d’aglio
¨ 1 mazzetto di prezzemolo
¨ 20 foglie di basilico
¨ 3 cucchiai di olio extravergine
¨ 400 gr di manzo tritato
¨ 150 gr di piselli surgelati
¨ 700 gr di salsa di pomodoro
¨ Sale e pepe qb
¨ 200 gr di parmigiano grattugiato
¨ 10 cl di vino bianco secco

Sbucciate e tritate le cipolle e lo spicchio d’aglio, tritate il prezzemolo e il basilico. In una casseruola fate scaldare a fuoco medio l’olio, unite il trito di cipolla e aglio e doratela per 5 minuti, mescolando spesso. Aggiungete la carne di manzo tritata e fatela rosolare molto bene, sminuzzandola con i rebbi della forchetta e mescolandola spesso, poi unite i piselli ancora surgelati, la salsa e il trito di prezzemolo e basilico. Regolate di sale e pepe, incoperchiate la casseruola e lasciate cuocere a fuoco dolce per 20 minuti. Ungete appena una pirofila, cospargetela con una spolverata di parmigiano poi cominciate ad allineare uno strato di lasagne che coprirete con qualche cucchiaiata di salsa. Riempite la pirofila, alternando via via il parmigiano, le lasagne e la salsa. Terminate irrorando il tutto con il vino e con un’ultima abbondante spolverata di formaggio. Infine, passate le lasagne a gratinare in forno per 15 minuti a 240 gradi. Buon appetito da Loredana!




venerdì 5 dicembre 2014

natale alle porte

Natale è sempre più vicino e noi come tutti gli anni ci preoccupiamo di preparare addobbi e regali con prodotti riciclati dalle famiglie dei nostri ospiti o dai nostri amici. Quest’anno vogliamo realizzare un piccolo mercatino e per questo abbiamo iniziato ad inventarci decorazioni per l’albero di Natale e portacandele fatte con barattoli di varie conserve. Gli addobbi per l’albero sono fatti di pannolenci ed hanno rifiniture di brillantini dorati, i barattoli portacandele invece sono rivestiti di pannolenci e di nastrini rossi e bianchi e rifiniti con stelle di natale. Martina con il suo gruppetto invece sta lavorando alle collane con i noccioli di frutta racimolati durante l’estate. Tanta è la fantasia che abbiamo messo in gioco e l’amore per chi riceverà questo dono (si spera) quanto la speranza che quest’anno passi con più amore e rispetto verso la vita che purtroppo in questo periodo viene sempre più spesso calpestata.





martedì 2 dicembre 2014

... ho imparato tanto

Un anno di servizio civile per crescere e superare il pregiudizio. Noui Noujoud, per gli amici Giada, ha diciannove anni e sta per concludere il suo servizio civile presso il Centro di Casa del Duca con la Cooperativa di Vittorio. Giada era in cerca di un lavoro part time quando all’Informa Giovani di Portoferraio le è stato presentato il bando del servizio civile che sarebbe scaduto di lì a poco. “Ho parlato con Francesca dell’Informa Giovani - ci racconta la ragazza - che mi ha raccontato il suo servizio civile ed io mi sono talmente commossa ascoltando il suo racconto che ho deciso da quel preciso momento che lo avrei fatto anche io”. Il progetto a cui ha preso parte è quello del centro di socializzazione per disabili di Casa del Duca, dove Giada non era mai stata: “è come entrare in una casa che non conosci, la prima volta ho solo parlato con Emanuela, la responsabile, e non ho conosciuto i ragazzi; - ci spiega mentre i ragazzi si siedono vicino a lei per prendere parte al racconto - la volta dopo, la prima che ho conosciuto è stata Giada che è venuta verso di me presentandosi e io ridendo ho detto che avevamo lo stesso nome!” Il progetto a cui ha preso parte ha visto crescere il suo ruolo giorno per giorno e l’ha vista alla prova non solo con le operatrici del Centro, con cui ha dovuto imparare a confrontarsi e coordinarsi, ma anche con i ragazzi, con le loro esigenze e le loro differenze che li rendono speciali. “Quando ho saputo di essere stata presa ero felice ma avevo paura di non riuscirci, osservavo attentamente tutto perché cercavo di capire e di superare il pregiudizio che avevo e che ora so essere stato solo una paura insensata che mi faceva evitare le persone”. Il desiderio scaturito dall’esperienza di Giada, la cui famiglia è di origine marocchina, è quello di poter portare questo tipo di esperienza in Marocco, “lì i loro casi sono disperati, non ci sono strutture, non c’è una famiglia come questa”. Tra due anni Giada concluderà gli studi e vorrebbe lavorare nell’ambito della ragioneria perché è quello che ha studiato e a cui si è appassionata un po’ di più durante il servizio civile grazie alle cose che Emanuela le ha insegnato. A chi sta decidendo se fare o meno questa esperienza, il consiglio che la ragazza dà è di provarci perché si può sempre mollare, per quanto sembri brutto dirlo; “non credevo che il servizio civile mi avrebbe lasciato un’impronta così evidente e profonda - conclude Giada - quindi chi lo fa per avere un’esperienza è giusto che provi perché ti forma e ti rende una persona diversa, abbattendo i pregiudizi e rendendoti migliore”.

(Virginia Campidoglio) 




lunedì 1 dicembre 2014

soddisfazioni

Eh sì cari amici, è passato quasi un anno dal momento in cui abbiamo conosciuto la “nostra” Giada Noui. La sua esperienza di servizio civile al Centro e con noialtri sta per giungere alla fine. Salutare le persone proprio non mi piace e cerco sempre di evitare il momento degli addii, anche quando si tratta semplicemente di arrivederci. Quindi oggi, ma nemmeno il mese prossimo, non sarò io a farlo “ufficialmente” ma impegnerò qualcun altro (colleghe … preparatevi!). Vi voglio invece raccontare con un paio di foto di quando la nostra volontaria è stata intervista da Virginia che, tra le sue molteplici attività, scrive anche articoli per il Tirreno. È arrivata qui al Centro con la sua mamma Cristina e per tutti i ragazzi è stata una festa. Ecco qui a intervista ormai finita e in posa per una più tradizionale foto ricordo. L’articolo ve lo "posto" dopo. 



Ma non è tutto. Ci fa piacere condividere con voi le parole che Stefano Pezzoli, dell’agenzia formativa Pegaso (responsabile del progetto che ha portato Giada fino a noi) ha inviato ad Emanuela ed altri dopo aver letto l’articolo del giornale. Evidentemente se l'oggetto indicato nella mail è soddisfazioni da servizio civile regionale vuol dire che la nostra intervistatrice ha filtrato ottimamente quella che è stata l'esperienza di Giada e noi siamo tanto orgogliosi anche di Virginia. Ecco qui la mail e di seguito la risposta di Emanuela:

Oggetto: SODDISFAZIONI DA SERVIZIO CIVILE REGIONALE 
Buongiorno, scusate se vi rubo tre minuti in questi periodi così frenetici per la gestione del servizio civile ma anche per tutto il resto che dobbiamo affrontare, quando arrivano tra le mille beghe le buone notizie mi fa piacere condividerle con coloro che lavorano e hanno lavorato per questo. La sede di LegacoopToscana a Portoferraio (Struttura per Disabili Casa del Duca) gestita da Coop.Di Vittorio ha attualmente in Servizio Civile Regionale una ragazza 19enne a cui è stata dedicata un'intervista da parte del quotidiano "Il Tirreno", pubblicata 10 giorni fa. Abbiamo appreso notizia tramite il suo O.P., Emanuela Veludo, che ringrazio per l'ottimo lavoro che ha saputo fare con e grazie a Noui.

Grazie Stefano, provvederò immediatamente ad estendere i tuoi complimenti a tutto il gruppo di operatori del centro che li merita anche più di me. Speriamo sia altrettanto positiva anche la prossima esperienza: siamo pronti! 



venerdì 28 novembre 2014

belle cose da condividere - terza puntata

Nelle 2 puntate precedenti (qui trovate la prima e qui la seconda) vi ho raccontato già del pomeriggio di coccole, dell'accoglienza e della celebrazione. Vi avevo lasciato il mese scorso dicendo che, appena fatti accomodare al nostro tavolo, avrei voluto isolarmi da tutto e tutti per andare a curiosare nei dettagli dell’allestimento perché dalla mia posizione potevo appena intravedere la bellezza e la cura dei dettagli. Riesco a notare: tavoli con candide tovaglie bianche e coprimacchia blu, candele galleggianti, conchiglie, legnetti marini appesi a cordicelle che tengono ferme le tovaglie, fiocchi di tulle che abbelliscono le sedie tutte blu, 2 lanterne meravigliose ai piedi del nostro tavolo, tovaglioli trasformati in fiori di loto che fanno da contenitori per i panini, tutto sicuramente studiato con cura da tempo. Poi una bottiglia, una di quelle bottiglie portate dal mare, con un messaggio dentro. Andrea è senza occhiali per cui, emozionata ma fiera, mi alzo in piedi e leggo: “(...) Oggi più che mai siamo testimoni di una tappa importante del vostro amore e per la vostra famiglia. Felici di esserci ancora una volta e forse di aver reso questo momento davvero speciale e indimenticabile. Un momento da ricordare e raccontare. Il nostro augurio è che la vostra vita sia un crescendo di emozioni, amicizia, passione e amore”. L'augurio dei nostri amici è bellissimo e direi che i presupposti perché si realizzi ci sono tutti ... La nave è partita. Abbiamo lasciato il porto di Marina di Campo e possiamo dare il via alla cena. Nonostante le tantissime cose buone da mangiare che tutti gli invitati hanno contribuito a preparare il mio appetito mi abbandona e - fortunatamente - non riesco a buttare già nemmeno un boccone! Ma ecco che un avviso ci riporta alla realtà virtuale della crociera: “siamo arrivati in porto a Barcellona, il marinaio Baba vi attende alla reception!” La seguiamo senza porre tante domande e veniamo invitati a cambiarci. Alè, ora arriva il bello! Chissà cosa ci tocca! E infatti tiriamo fuori dai sacchettini un bel vestito da spagnola e un completo più maschile da abbinarci ma ovviamente il vestito da donna tocca ad Andrea e quello da uomo a me. Ecco … giudicate voi! 

mercoledì 26 novembre 2014

a spasso con ... Rita

In tutti i giornalini si parla delle varie attività occupazionali o comunque delle varie attività che si fanno con i ragazzi, ma questa volta voglio dedicare qualche riga di questo numero del giornalino ad una persona particolare: Rita. Dovete  sapere che il venerdì mattina è il giorno che io e Rita passiamo insieme. Siamo delle vere e proprie vagabonde perché il venerdì dopo la colazione usciamo e andiamo in giro con la macchina e a volte cogliamo l’occasione per fare anche delle commissioni per il Centro. Venerdì 10 ottobre, dopo aver fatto il “giro delle gallerie” di Portoferraio, siamo andate al mercato. Dovete sapere che abbiamo le nostre tappe fisse ad alcuni banchi: 1° - quello delle scarpe per salutare Tommaso (un ex autista della pubblica assistenza di Portoazzurro che portava o veniva a prendere Rita e Siria) 2° - il banco delle stoffe di Antonella e Claudia. 

Quando  siamo arrivate al 2° banco Rita come al solito si trasforma in commessa. Ebbene sì! Si reca dietro al banco, aiuta le ragazze a tagliare la stoffa che viene richiesta dalle clienti, la piega e la mette nei sacchetti, ma soprattutto si assicura sia che la cliente paghi i prodotti che vuole acquistare sia che Antonella o Claudia emettano lo scontrino fiscale, poi,  con molta educazione li saluta dicendo: “buona giornata!” E’ un vero spasso stare a guardarla! Ma soprattutto è molto bello vederla così a suo agio anche con persone che non la conoscono. Che dire allora? Buon lavoro Rita!


  
Rita durante una visita alle galline
di Cristina e Vittorio


Rita mentre fa la spesa
alla coop con Maria

lunedì 24 novembre 2014

dal taccuino di Martina (quello di ottobre 2014)

Ho cambiato casa, abitiamo ora in campagna. Io, Grisù e Lulita. Ora so, cari lettori, che voi vi appassionate a leggere il giornalino di noi-altri. E noi-altri per voi-altri scriviamo molto volentieri la vita del Centro e non. Non mi preoccupa il vostro giudizio, perché solitamente sono critiche sempre positive, tanto quanto mi mette pensiero il coccolone che prenderà ai miei genitori quando leggeranno che la figlia “sconvolta” ha un altro cane. Anzi, una canina. Si chiama Lulita ed è il cane della mia amica, la mia amica/non parrucchiera che una volta mi ha tagliato i capelli facendomi tante scale nel capo e che non me le farà più di sicuro. Ecco, la sua canina vive con me e Grisù perché c’è un sacco di spazio e possono farsi un sacco di spulciamento vicendevolmente nonché rincorrersi e giocare. Infatti Lulita detta Luly, insegna un sacco di cose a Grisù, un po’ perché è poco più grande (di circa 2 anni), e un po’ perché non è un cane da caccia come Grisù, quindi più casalinga. Quando vuole qualcosa, Grisù lo fa con i suoi: “Auuuww! Awuuu!” mentre lei ti cerca con la zampina. ma il momento in cui c’è il massimo della gioia è la mattina, quando so di essere andata a letto da sola e mi risveglio che nel lettone siamo in 3: le codate del buongiorno e le sleccatazze sono la prima cosa appena apro gli occhi. Ovviamente la gelosia aleggia tra loro due, anche se sanno che le carezze e i biscottini ce ne sono sempre per entrambi. E i giochini? Mi sembra di rivedere me e mia sorella che da piccine volevamo giocare con il solito gioco e magari era un filo … Comunque, cari genitori e famiglie, sappiate che un coccodrillo non ve lo porterò mai a far conoscere! 
  



venerdì 21 novembre 2014

da Torino con amore - parte quinta

Anche quest’anno la mia mamma e la mia sorella sono venute a passare qualche giorno di vacanza qui all’Elba a casa mia. Sono state ben 20 giorni ma oltre alle vacanze hanno anche “lavorato”. Eh sì, proprio lavorato … Volete sapere di più? Come ben molti sanno  settembre è il periodo della vendemmia e la famiglia di mio marito da buoni agricoltori hanno anche le vigne. Io che di orto e di vigna non conoscevo un granché perché vengo da una città, mi sono dovuta adattare anche a fare questo. Ora torniamo a mia mamma e mia sorella e a quello che vi stavo raccontando. Ad agosto, quando avevano deciso di venire a settembre, io avevo chiesto loro se venivano a darci una mano per raccogliere l’uva. Mia madre era contentissima ed ha risposto con entusiasmiamo: “SIII!!!” Infatti domenica 28 e lunedì 29 settembre abbiamo vendemmiato anche noi. Mia sorella Michela era la prima volta che lo faceva e vi confesso che ha lavorato molto bene ed io sono felicissima che abbia fatto questa esperienza. Lei si è divertita un mondo. Sono stati 20 giorni fantastici, peccato che sono volati in fretta e come succede di solito quando loro vanno via, o sono io che devo rientrare all’Elba, qualche lacrimuccia esce sempre dagli occhi. Infatti il 7 ottobre sono ripartite e immaginate la scena dei saluti … Tra una lacrima e l’altra siamo riuscite a dirci: “ci vediamo a capodanno”.


P.S. nella giornata della pizzata a Procchio c’erano anche loro e sono state contente di  vedere e passare un po’ di tempo con i nostri ragazzi.


giovedì 20 novembre 2014

a proposito del gran galà

Forse qualcuno avrà notato che il mese scorso non c’erano sul giornalino miei articoli, voglio rimediare subito perché questo mezzo di comunicazione per me è molto importante. Tornerò, con il vostro permesso, alla serata del 2 ottobre. Non è certo la prima volta che riceviamo un invito o una donazione, ma il modo con cui questa volta il regalo è stato “confezionato” merita, secondo me, ancora due parole. Osservando il comportamento dei coniugi Lenzo ho avuto l’impressione che questi 50 anni di matrimonio siano stati attraversati come un prezioso dono della vita, come il mezzo per cercare di raggiungere l’obiettivo di una famiglia in cui le esigenze di ciascuno siano prese in considerazione nello stesso modo e diventino non un obbligo e un limite per gli altri componenti, ma una ricchezza.
 
Se abbiamo ben interpretato l’intenzione della famiglia di Massimo abbiamo letto nel loro invito il desiderio di farci entrare, almeno per una sera, nel mondo di quella famiglia. Non ci hanno semplicemente invitati a cena ma ci hanno presentato ai loro amici, hanno voluto divertirsi con noi, mangiare e ballare, cioè condividere, con persone che stanno loro a cuore, ciò che dà serenità e piacere. E nel farci entrare nel vissuto della loro famiglia ci hanno voluto accogliere proprio con la stessa attenzione che riservano l’uno per l’altro: cercando di tenere in considerazione le esigenze di ciascuno, perché tutti quella sera potessero trovare un proprio spazio e un proprio momento di divertimento ma anche di attenzione rispetto ad esigenze così differenti, come sono quelle che hanno i nostri ospiti. 
Sia io che le mie colleghe abbiamo spesso definito questo Centro come una famiglia allargata, ecco quello che volevamo dire è proprio questo: non certo che mancano le professionalità ma, al contrario, che la professionalità deve essere guidata dall’intenzione di dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno per farlo sentire protagonista ma anche (e soprattutto) parte di un insieme. Il mio ringraziamento alla famiglia Lenzo riguarda proprio questo aspetto alla base di tutte le risorse messe in campo per la buona riuscita della serata c’erano attenzione, affetto e condivisione di valori profondi. Sono veramente dispiaciuta per coloro che non sono potuti intervenire e spero di interpretare i sentimenti dei signori Lenzo estendendo a tutti la sensazione di un caldo abbraccio che abbiamo ricevuto la sera del 2 ottobre.
 



mercoledì 19 novembre 2014

la parola a t.e. news


A Marina di Campo festa dedicata ai ragazzi di Casa del Duca. Un appuntamento che si rinnova ogni anno organizzato dalla famiglia Lenzo. Lo scorso fine settimana cena spettacolo con tanto divertimento e allegria. Per i ragazzi del centro un momento di spensieratezza. Un appuntamento sentito, aspettato e voluto quello della festa organizzata dalla famiglia di Giuseppe Lenzo, interamente dedicata ai ragazzi di Casa del Duca di Portoferraio. Quest’anno le cose sono state fatte veramente in grande. L’appuntamento al ristorante “Mediterraneo” all’Aeroporto di La Pila con una cena per circa 30 ragazzi del centro e almeno 70 invitati alla serata. Già nel pomeriggio quando i ragazzi sono arrivati sul posto, dove era stato preparato un aperitivo e dell’animazione con le brave Maura e Daniela, si era capito che sarebbe stata una serata speciale. 
Dopo l’abbondante cena, gli intervenuti si sono spostati nella sala delle feste dell’Aviotel, e lì hanno ballato con le loro insegnanti accompagnati dalla musica di “Emy e Max lo Buono”. I Ballerini della scuola Tip Tap One, Franco e Antonella hanno poi intrattenuto gli ospiti con una magistrale esibizione apprezzata e applaudita. Erano presenti, fra gli altri, il sindaco di Campo nell’Elba, Lorenzo Lambardi. Anche Emanuela Veludo, una delle responsabili del Centro ha tenuto a ringraziare la famiglia Lenzo e gli organizzatori della serata. La festa, ha poi avuto il suo culmine con gli artisti che hanno accettato l’invito, Valerio Liboni, volto, voce e musicista storico di un gruppo degli anni Settanta, i Nuovi Angeli e Leonardo Fiaschi comico proveniente dalle vetrine televisive di Zelig e Colorado Cafè. Con le loro esibizioni hanno trasmesso ai ragazzi vere emozioni e tanto divertimento. Durante la serata, un momento particolare è stato riservato a Giuseppe e Laura Lenzo che nell’occasione hanno festeggiato il loro 50esimo anniversario di matrimonio. Come si dice in questi casi: 100 di questi giorni e di queste feste. 

- tratto da T.E. News del 19 ottobre 2014 -