martedì 2 dicembre 2014

... ho imparato tanto

Un anno di servizio civile per crescere e superare il pregiudizio. Noui Noujoud, per gli amici Giada, ha diciannove anni e sta per concludere il suo servizio civile presso il Centro di Casa del Duca con la Cooperativa di Vittorio. Giada era in cerca di un lavoro part time quando all’Informa Giovani di Portoferraio le è stato presentato il bando del servizio civile che sarebbe scaduto di lì a poco. “Ho parlato con Francesca dell’Informa Giovani - ci racconta la ragazza - che mi ha raccontato il suo servizio civile ed io mi sono talmente commossa ascoltando il suo racconto che ho deciso da quel preciso momento che lo avrei fatto anche io”. Il progetto a cui ha preso parte è quello del centro di socializzazione per disabili di Casa del Duca, dove Giada non era mai stata: “è come entrare in una casa che non conosci, la prima volta ho solo parlato con Emanuela, la responsabile, e non ho conosciuto i ragazzi; - ci spiega mentre i ragazzi si siedono vicino a lei per prendere parte al racconto - la volta dopo, la prima che ho conosciuto è stata Giada che è venuta verso di me presentandosi e io ridendo ho detto che avevamo lo stesso nome!” Il progetto a cui ha preso parte ha visto crescere il suo ruolo giorno per giorno e l’ha vista alla prova non solo con le operatrici del Centro, con cui ha dovuto imparare a confrontarsi e coordinarsi, ma anche con i ragazzi, con le loro esigenze e le loro differenze che li rendono speciali. “Quando ho saputo di essere stata presa ero felice ma avevo paura di non riuscirci, osservavo attentamente tutto perché cercavo di capire e di superare il pregiudizio che avevo e che ora so essere stato solo una paura insensata che mi faceva evitare le persone”. Il desiderio scaturito dall’esperienza di Giada, la cui famiglia è di origine marocchina, è quello di poter portare questo tipo di esperienza in Marocco, “lì i loro casi sono disperati, non ci sono strutture, non c’è una famiglia come questa”. Tra due anni Giada concluderà gli studi e vorrebbe lavorare nell’ambito della ragioneria perché è quello che ha studiato e a cui si è appassionata un po’ di più durante il servizio civile grazie alle cose che Emanuela le ha insegnato. A chi sta decidendo se fare o meno questa esperienza, il consiglio che la ragazza dà è di provarci perché si può sempre mollare, per quanto sembri brutto dirlo; “non credevo che il servizio civile mi avrebbe lasciato un’impronta così evidente e profonda - conclude Giada - quindi chi lo fa per avere un’esperienza è giusto che provi perché ti forma e ti rende una persona diversa, abbattendo i pregiudizi e rendendoti migliore”.

(Virginia Campidoglio) 




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