mercoledì 8 marzo 2017

dal taccuino di Martina di gennaio 2017

Pina mi rincorre. Mi ha chiesto cosa ho di pronto inerente al Taccuino. In realtà non ho niente di scritto. Non ho storie di cani, gatti, nipoti e storie annesse cui dare una collocazione spazio temporale. Ma mentre scrivo e rifletto su cosa orientare i miei pensieri, in effetti qualcosa mi balena in testa: che siamo tutti diversi. Ma questa diversità che dovrebbe essere una risorsa e una prerogativa per imparare qualcosa dal diverso da me come arricchimento di cultura, viene esaltato ed esasperato alzando muri e barriere, non solo a livello mentale, ma anche fisicamente. Questa gente, queste persone, queste famiglie, con vestiti diversi dai miei, con colori della pelle diversi dal mio, con suoni gutturali diversi dai miei, scappano da una guerra, spesso guerre civili - civili … perché civili non l'ho mai capito - e cercano di salvare le loro vite, le vite dei loro figli. Siamo tutti diversi, ma nella diversità siamo tutti uguali: due gambe, due braccia, una testa, un corpo, un buco di culo. Ma l'Europa mi sembra che se ne sbatta particolarmente di questa povera gente che scappa dalle civiltà della guerra e italiani che a loro volta protestano, anche giustamente, perché vengono agevolati gli immigrati, mentre nelle quattro regioni colpite dal terremoto continuano a morire per il freddo e per l'incapacità gestionale della Protezione Civile (dopo aver tolto le facoltà a Bertolaso) per le case provvisorie ai nostri terremotati. Allora mi chiedo se il genere umano c’è o ci fa. Io non sono uguale a te, tu non sei uguale a me ma possiamo aiutarci e condividere. Paradossalmente dovremmo chiedere aiuto alla mafia; come dice Pif: “la mafia uccide solo d'estate” e dal momento che siamo in inverno ora non uccide. I politici italiani, che per me non se ne salva uno, hanno una capacità di tirarcelo nel “didietro” e noi, evidentemente, ci piace perché non facciamo niente per ribellarci come popolo italiano. Trasmissioni in tv in cui politici e gente comune si scannano, dirigenti che pensano solo ai propri interessi e gente che vive con 290 euro mensili, come quella signora di Firenze che devono toglierle ulteriori 50 euro. C'era pochi giorni fa su “Quinta colonna”, la trasmissione condotta da Paolo Del Debbio. Su Raitre, nel tardo pomeriggio, Bianca Berlinguer conduce “Carta bianca” e anche in questo programma la politica la fa da padrone, nel senso che gli argomenti sono sempre gli stessi. Sempre le solite cose in Tv, tutti quaquaraquà ma poi tutti sono contro tutti e non si arriva a una conclusione. Fax, email, che non sono arrivati in tempo e 29 morti di Rigopiano sulla coscienza non ce li ha ancora nessuno. Intanto i familiari piangono parenti che hanno avuto solo la colpa di andare a farsi una vacanza. Non vado troppo in giro, non ho soldi, ma per fortuna arrivo a fine mese; ma quando vado a fare le ferie sinceramente non mi sono mai posta il problema se quell’albergo aveva avuto il via libera alla costruzione in quel luogo. In Italia no. In Italia si costruisce “così”, tanto il Dio Soldo annulla le magagne e le vite altrui. Ma poi nessuno è responsabile quando accadono questi disastri. Il “bel Paese” era un bel paese. Ora è una bomba a orologeria, piena di gente disperata che si trova porte, anzi, muri e fili spinati da ogni parte. Bada bene, senza discriminare stranieri e italiani. E ora che c'è un nuovo presidente americano, secondo me le cose si amplificheranno anche di più. Ha già detto che alzerà il muro al confine con il Messico. Io non ho figli, cioè io non voglio che la mia vita continui attraverso dei discendenti, e davvero è una scelta senza pentimento; ma quando vedo sui mass media strazianti immagini come quel bimbo di due anni, prono, senza vita sulla spiaggia, allora sono davvero una fallita come mamma, sorella, come figlia; perché tutti hanno il diritto di vivere. In casa dei miei nonni paterni succedeva che anche il forestiero era il benvenuto, prima era così e dove si mangiava in 11 si mangiava anche in 12: un po' meno a tutti ma tutti godevano della condivisione. Ora no. Non hai da mangiare? Cavoli tuoi! È questo ora il pensiero comune. Nel 2000 tenni in casa mia per un mese circa due donne clandestine. Mi ricordo che andammo in questura per far vidimare il visto; uscirono dall’Italia e poi ritornarono per stare a casa mia un altro po'. Rischiai di pagare un botto di soldi per ogni clandestino nascosto. Non è accaduto fortunatamente e so che ora stanno bene. Troppi uomini a comandare e troppe poche donne. Cambierebbero tante cose in positivo con le donne al potere.


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