lunedì 10 agosto 2015

Zuppa con finocchietti selvatici (e bietole) di Nonna Rosina

E’ una Zuppa molto semplice ma ogni volta che la preparo mi ricorda mia nonna Rosina. Ancora adesso ricordo il profumo della sua zuppa, che da bravissima cuoca qual era, riusciva a fare con pochi e semplici ingredienti un piatto unico. Purtroppo io non sono brava come lei ….. ma provate a prepararla, è sicuramente un piatto originale, gustoso, ricco di sapori ormai perduti nel tempo e può sostituire un intero pasto. Si apprezza molto di più se non vengono aggiunte altre pietanze. Bisogna ricordare che la cucina Riese è fatta essenzialmente di cose semplici e povere, derivata prevalentemente da ciò che nasce spontaneamente nei nostri prati e nella nostra macchia, dagli alberi da frutto e dalle vigne delle nostre campagne, dal pollaio con qualche gabbia con i conigli e dal piccolo orticello che ogni famiglia coltivava per la propria sopravvivenza. La ricetta originale prevede l’utilizzo dei soli finocchietti selvatici, ma siccome il nostro orto ci aveva regalato delle bietole meravigliose, ho provato ad aggiungercele.

venerdì 7 agosto 2015

il pranzo dell'orto


E' arrivata di nuovo l'estate e il nostro orto ha iniziato a dare i suoi frutti e data la bella esperienza dell'anno scorso, anche quest'anno abbiamo organizzato "il pranzo dell'orto" con quello che il nostro orto ogni giorno ci regala. Il primo  raccolto di quest'anno sono state delle bellissime bietole. Mentre le raccoglievamo mi è venuta in mente una vecchia ricetta Riese, a base di bietole e finocchietti selvatici che preparava la mia nonna Rosina. Ricordi e profumi di un tempo passato, quando il pranzo e la cena si preparavano con quello che la terra metteva a disposizione. Le bietole ed i finocchietti selvatici che crescono spontanei nei nostri campi e che le nostre nonne raccoglievano e trasformavano in squisite pietanze, sono diventate la nostra tradizione culinaria. 


Ed eccoci in cucina con i nostri ragazzi a pulire la bietola e poi a raccogliere nel campo intorno al Centro i finocchietti selvatici. Intanto dalla cucina usciva un profumo che inondata tutto il Centro ed i nostri ragazzi erano curiosi ed impazienti di assaggiarla, ma ci sono voluti due giorni di lavoro per prepararla: pane raffermo, uova … a seguire quest'articolo troverete la ricetta! E poi finalmente tutti a tavola ad assaggiare la "zuppa di nonna Rosina". I piatti sono rimasti puliti; anche l'ultimo boccone è stato "divorato" e poi, per chiudere in bellezza, preparata dalla nostra Martina e Rosy, una buonissima zuppa inglese! Dopo mangiato alcuni ragazzi si sono alzati da tavola e sono andati nel prato del Centro, quando sono tornati avevano dei grandi mazzi di finocchietti selvatici che mi hanno regalato! Ecco come abbiamo dato inizio alla serie dei nostri pranzi dell'orto. Alla prossima!




giovedì 6 agosto 2015

musica che unisce

Nella storia del nostro Centro, almeno in quella più recente, il mese di giugno ha spesso portato da noi bimbi di scuola media. Ricorderete i vari “Verso un nuovo mondo”, progetti contro il bullismo portati avanti per 3 anni consecutivi dall’educatrice Valentina di Renzo. Quest’anno,  vista anche la positiva esperienza con il tirocinio dei ragazzi del liceo delle Scienze Umane, siamo stati contattati dall’insegnante Rita Rossi che ha organizzato un piccolo concerto dei bimbi dell’indirizzo musicale della scuola media Pascoli di Portoferraio. 

Ecco che la mattina del 5 giugno, armati di flauti e chitarre, un bel gruppetto di baldi giovani si sono presentati da noi-altri con i loro professori di musica e la professoressa Rossi con il marito Nunzio Marotti. Presente al “concerto” anche il nostro mitico Vincenzo che ha approfittato dell’occasione per fare un coro di “tanti auguri a te” all’amico Nunzio. Dopo l’esibizione dei più giovani è stato il nostro turno. La mattinata si è conclusa - ovviamente - con un po’ di merenda, perché chiunque viene a trovarci non può certo andarsene via a pancia vuota!
  

mercoledì 5 agosto 2015

dalla prima fila

Sabato 27 giugno si è svolto sul piazzale De Laugier di Portoferraio il saggio di Jazzercise dove ha preso parte anche il Centro di Casa del Duca. Lo spettacolo era suddiviso in ballo, con tutti i gruppi divisi per fasce d’età, e recitazione, che ha visto come protagonisti principali Riccardo Bacigalupi e il giovane, oltretutto maturando, Moritz Renner che hanno interagito con il corpo di ballo e non solo. Anche i nostri ragazzi, insieme alla nostra Barbara Pina, si sono resi attori per una serata e sono saliti sul palco per raccontare a Riccardo, ovviamente nella finzione scenica quindi non allarmatevi, del loro inconveniente accaduto nel viaggio di ritorno da Firenze con i pulmini. Hanno fatto finta di essere capitati lì per caso ed hanno voluto lasciare il dvd della gita che è andato in onda sul maxi schermo subito dopo. Nel finale, quando l’intero corpo di ballo era sul palco per prendersi gli applausi e salutare il pubblico, anche il Centro è stato chiamato in causa per partecipare alla standing ovation. Il nostro Lele, prendendo il sopravvento, ha voluto precisare al microfono che in gita è stato bene e allo stesso tempo si era sentito una “chiavica” per colpa del mal di schiena, suscitando un vero e proprio tripudio di applausi del pubblico presente!
Fabrizio



martedì 4 agosto 2015

uno s...ballo!


Eccoci arrivati al consueto appuntamento con gli spettacoli di fine anno dei corsi di Jazzercise dell’associazione sportiva Elba no Limits con cui collaboriamo ormai da un secolo! Il tema di quest’anno era la discoteca, vista però da angolazioni diverse. Il saggio di Marina di Campo del 12 giugno ha messo in scena una grande discoteca all’aperto in cui si sono avvicendate musiche dagli anni 60 di James Brown fino all’attuale Beyoncé. Ecco che Massimo non se lo è fatto dire due volte quando il nostro amico presentatore Riccardo gli ha chiesto se aveva piacere di indossare la sua giacca di paillettes! Ovviamente Massimo ha partecipato anche a tutti i preparativi dello spettacolo, ormai è uno del team a tutti gli effetti, come potete vedere dalle foto! Lo spettacolo di Portoferraio è stato invece denominato “Lo show da s…ballo” e per spiegarlo riporto pari pari le parole di Cristina Parrini, insegnante e responsabile di Jazzercise di Portoferraio: 


Tema di quest’anno sarà la discoteca dove i giovani di ogni generazione hanno cercato svago, divertimento e talvolta trasgressione. Qui le regole vengono dimenticate, il giudizio viene meno e può capitare di perdersi, di non essere abbastanza lucidi da avere il senso della realtà. Il messaggio che lo show vuole trasmettere è che  conoscenza, consapevolezza e comunicazione possono essere più forti, per non dipendere da niente e da nessuno, per non rinunciare alla propria adolescenza e poterla vivere con la giusta spensieratezza.


Per raccontarvi cosa è successo sul palcoscenico di Portoferraio cedo la parola a Fabrizio, che seduto in prima fila ha vissuto da ospite d’onore tutto lo show! Ah! Dimenticavo di dirvi che durante entrambe le serate è stato mostrato al pubblico la versione “corta” del filmino della nostra gita a Firenze, con il chiaro scopo, mostrando al pubblico quanto ragazzi e operatori abbiano gradito l’esperienza, di invogliare eventuali nuovi sponsor per una prossima gita!




lunedì 3 agosto 2015

dal taccuino di Martina (quello di giugno 2015)


Ecco che ho trovato l’argomento per il Taccuino. Ogni evento che accade al Centro o che accade attorno alla mia vita privata è un potenziale argomento per il giornalino e di cose che accadono ci sono e quindi ecco a voi signore e signori: "l’operazione di zio Renato"! Per farvi brevemente ricordare, avevo già descritto la mia famiglia in occasione delle nozze d’oro di zia Annamaria e zio Marietto, chiamato così perché non è molto alto e perché uno zio omonimo c’è già: zio Mario, detto zio Pedro perché chiamandolo solo zio si sarebbero girati in troppi. Tornando a bomba, zio Renato ha subito un’operazione alle anche e il giorno prima che lo operassero ci siamo sentiti telefonicamente ed era agitato, perché la famiglia Nati (quella di mia mamma) non solo ha trasmesso a tutti noi nipoti problemi ortopedici di varia natura ma anche tante ansie. Ovvio che avendo subito l’operazione alla tiroide e memore del dolore provato appena finita la pompetta di morfina, ho suggerito a zio che la richiedesse anche “di corsa” … si fa per dire … perché il dolore sarebbe stato insopportabile. La sera dell’operazione invece, ci siamo sentiti e la sua voce era pacata  e tranquilla perché zio era ancora sotto morfina. La mia cugina, che abita nei pressi di Pontedera (dove lui è stato operato) era andata a trovarlo e mi aveva mandato su whatsapp la foto di zio a letto insieme al parentado. Con zio Renato abbiamo mantenuto delle piacevoli conversazioni nel corso della degenza in ospedale che non solo riflettevano sui ricordi di noi nipoti ma anche sulle sue riflessioni da malato. Io ho dei ricordi bellissimi passati con i miei cugini: spesso, ed eravamo tanto piccini, montavamo tutti in una sola macchina (attualmente siamo in 9 ma di sicuro a quell’epoca non era ancora nato Simone, che è dell’82 ed è l’ultimo nipote e il figlio più piccino di zio Renato). La macchina non era una Rolls Royce ma una panda degli anni 80 e andavamo a giro così. Oppure quando nel corso di una comunione di qualche cugino rincorrevamo i piccioni perché zio ci aveva detto che se fossimo riusciti a mettere un po’ di sale sulla coda il piccione sarebbe diventato una statua, oppure quando tutti insieme andavamo alla Rocca Sillana, nel comune di Pomarance alla ricerca della gallina dalle uova d’oro e tanti altri episodi. Questa sua predisposizione per i nipoti è derivata dal fatto che insieme a zia Franca (sua moglie e psicologa) sono scout da molto tempo. Zio nella solitudine del suo ricovero ospedaliero ha scritto un sacco di riflessioni che mi ha raccontato telefonicamente e che qui vi riporto come me le ha spedite perché mi fa piacere condividerle con voi: