mercoledì 24 aprile 2013

aspettando Pasqua ... dipingendo uova, preparando marmellate e sportelle

Come di consueto ogni anno, quando arriva Pasqua, insieme ai nostri ragazzi prepariamo dei manufatti, che ognuno regalerà alla propria famiglia in occasione della festività. Quest’anno abbiamo deciso di preparare dei cestini, dove mettere, data la Festa, uova, un vasetto di marmellata e una sportella per riportare la nostra tradizione Elbana, il tutto rigorosamente ideato e realizzato da noi! E così, all’inizio del mese, Annalisa e Rosanna, le mie colleghe, hanno iniziato a tagliare cartoncini colorati, spillare, incollare, realizzando dei bellissimi cestini. Martina l’educatrice, ha preparato un bellissimo cartellone a tema, pieno di colore, dove ogni ragazzo ha lasciato un’impronta di sé! 

Nel frattempo l’altra educatrice Barbara, insieme a Michela, hanno preparato dei graziosissimi fiori di pannolenci per decorare il tutto. Grazie a Rosanna e alle sue generose galline è arrivato al Centro un bel cesto di uova, ma le uova al naturale non ci piacevano molto … abbiamo pensato di renderle più belle dipingendole! E qui è stato un vero e proprio divertimento! Non vi dico … le pennellate di colore non sono andate solo sulle uova, alla fine … mani, nasi ed anche qualche vestito era stato colorato! Ridendo e scherzando … è stato un vero e proprio spettacolo!
 


Ci siamo divertiti così tanto che il cappello dei vasetti della marmellata, abbiamo voluto realizzarlo dipingendo una stoffa bianca, dove ogni ragazzo, ha spennellato con la propria fantasia i colori di suo gradimento. E non è finita qui! Quando abbiamo preparato le sportelle, dolce tradizionale della Pasqua elbana (esattamente Riese) io che sono riese, ho avuto il piacere di raccontare ai ragazzi la storia della tradizione delle sportelle e poi … tutti in cucina, ad impastare, modellare, mettere i chicchi colorati ed infine nel forno, le nostre buonissime e profumate sportelle! Il tutto è stato cellofanato, infiocchettato, rifinito dalle etichette, pergamene e biglietti, realizzati dai ragazzi del laboratorio di computer, capitanati dalla nostra Barbara, l’altra educatrice ed abbiamo realizzato dei cestini veramente unici e belli, come i nostri ragazzi! E quando abbiamo preparato la marmellata?…..leggetelo nella pagina dedicata alle ricette! 













8 marzo

Recentemente ho seguito a Firenze un corso sulle pari opportunità. La nostra docente, dott.ssa Bortolucci, sostiene che siamo i più duri giudici di noi stessi, che per comprendere gli altri dobbiamo essere un po’ più indulgenti e ci ha dato il compito a casa di farci un piccolo regalo ogni settimana. Per questo, venerdì 8 marzo ho deciso di lasciare l’ufficio per tutto il pomeriggio e di giocare con i miei bimbi. Avevamo pranzato presto così alle 13,30 erano già tutti in salone con Martina a giocare a domino e altri giochi da tavolo, e mi sono unita a loro. Finita l’igiene si è aggregata anche Maria e siamo passati a giochi più movimentati come nascondino e un due tre stella, con grandi risate e riuscendo a coinvolgere anche le utenti sulle sedie a rotelle. 

gli occupazionali di Anna

in posa con Leonardo della Saponeria
Sono passati un po’ di mesi da quando ho iniziato a portare i ragazzi fuori per l’attività esterna e quindi ho deciso di chiedere a loro come si trovano a fare quel tipo di lavoro e se sono contenti di uscire. Le risposte sono state tutte positive e per questo mi sento, anche personalmente, molto orgogliosa. I ragazzi di cui scrivo sono: Massimo, Lisanna, Emanuele, Alberto, Giada, Lele, Barbara. Tutti loro si impegnano tantissimo sia ai vivai, sia alla FAP, sia alla Saponeria. Naturalmente chi ci ospita sa benissimo che i nostri sono lavori molto veloci, al massimo possono durare qualche oretta, ma non per questo viene tralasciato l’ordine e la pulizia.

martedì 23 aprile 2013

un bacione a tutti i miei bimbi, ed uno speciale per Enea

La voce emozionata di Martina al telefono mi dà la triste notizia. Ormai è sera tardi e solo il giorno dopo riesco ad andare da Enea. Provo tanto dolore e tante emozioni nel vederlo, ma anche una sensazione di calma e di pace per lui, come un'espressione di serenità sul suo viso. Gli vado vicino, lo accarezzo e rivedo in questi gesti ogni attimo insieme, quando, all'arrivo dopo il lungo viaggio, lo chiamavo e lui aggrottava la fronte per cercare di guardarmi ed io mi abbassavo per farmi trovare, o quando lo tenevo in braccio finché il suo respiro si faceva regolare, o la sua mano teneva la mia (forse per impedirmi di cantargli le canzonette con la mia voce stonata?) Abbraccio Cristina e la sento, come sempre, una donna forte e coraggiosa, senz'altro consapevole di ciò che inevitabilmente doveva succedere, ma comunque messa a dura prova. Non ci sono parole che possano dare conforto ora, le dico cose che lei già sa, quello che Enea è stato per me, il significato che ha dato alla mia vita, le scelte fatte per lui e l'impotenza che provo in quel momento. Tutto come a voler dividere con lei e Renzo un dolore troppo grande e che solo la certezza che Enea ora sta bene può, in qualche modo, alleviare. I giorni che vengono dopo mi portano sempre un pensiero per lui. Sento che ho bisogno di trovare un ricordo di Enea da mettere nel cuore, come si fa con i sassolini e le conchiglie nel cassetto, per ritrovarlo ogni volta che desidero. Come è stato per Ornellina ed il ricordo delle sue risate, per Stefanella e Rosalba ed il loro correre con le scarpe bianche. Così cerco un vecchio libro di Enzo Aprea, un giornalista scomparso anni fa che, cosciente della gravità della sua malattia, ne scriveva come a dividere la realtà che avrebbe dovuto essere da quella che stava vivendo. Trovo una poesia che mi colpisce perché rispecchia il mio modo di aver vissuto con Enea, eccola: 
 
C'è stato un momento
in primavera
quando correvo
le voci
i volti
senza riconoscere
gli amori.
Folle di doglie
partorivo
parole
che morivano
appena nate.
Ora ho un figlio
che si chiama
fantasia
e lo lascio andare
fino a domani
per fermare il tempo
su un fiore bianco.


Da oggi per me Enea sarà 
sempre quel fiore bianco



giornata particolare

La mamma di giada ha dovuto assentarsi da casa ed ha usufruito di altri servizi sempre gestiti dalla nostra cooperativa. Così Giada ha potuto trascorrere il sabato con una persona già conosciuta. Ecco come ci racconta la sua "giornata particolare":

Sabato 2 marzo ho passato la giornata a casa di Martina e Grisù. Ci siamo trovate alla Piccola Miniera, dove mi aveva accompagnato Patrizia che era venuta a darmi una mano per l’igiene della mattina. La mia mamma non c’era e appena arrivata a casa di Martina le ho chiesto di poter tornare un pochino a letto, visto che ero sveglia dalle 7 e mezzo. Anche Martina non ha rifiutato la proposta di dormire ancora un po’. Poi ci siamo svegliate e Martina ha iniziato a fare le lavatrici e appena pronte l’ho aiutata a tendere i panni passandole le mollette. Poi ci siamo messe a cucinare e abbiamo pranzato, ma le faccende domestiche non erano finite: si doveva rigovernare, spazzare, spolverare e dare il cencio. Poi io ho guardato Amici e mi sono messa a ballare in casa e il cane Grisù mi seguiva in ogni passo. Poi è arrivata l’ora di tornare a casa mia dove mi aspettava la mia tata Anna. Prima di arrivare a casa ho anche buttato via la spazzatura. Ohi! Quanto c’è da fare in una casa e soprattutto nella casa di Martina dove i peli di cane la fanno da padrone. Grisù, sempre in cerca di attenzioni, mi ha fatto divertire ma anche stancare molto. Finalmente la notte sono andata nel mio letto esausta della giornata! 



lunedì 22 aprile 2013

dal Taccuino di Martina (di marzo)

Giovedì 28 febbraio Enea se ne è andato per sempre da questo mondo terreno, che gli aveva negato una vita come tutti i bimbi. Aveva una malattia rara e incurabile, ma il suo venire al Centro il lunedì e il giovedì era oramai un’abitudine gradita a tutti che lo coccolavano appena arrivato e per tutto il giorno, fino al momento della sua partenza. La sua stanza sempre piena di gente del Centro e le pareti colorate di disegni per lui rendevano la situazione meno dolorosa di quello che in realtà era. Tutti andavamo a trovarlo nel corso della giornata e il suo ruolo di mascotte del Centro mai è stato più appropriato. Il suo corpo emanava sempre il profumo di lozione Vittoria, profumo che dava il senso del pulito sul pulito. Non sappiamo con certezza cosa poteva percepire di noi quando andavamo da lui, ma a me personalmente ha lasciato un vuoto forte proprio con il suo silenzio. 



marzo 2013

Carissimi amici, marzo è stato un mese denso di impegni e di emozioni. Relazioni quadrimestrali da finire di preparare e stampare, giornalino, social networks, 1000 preparativi per la pasqua (sembrava più un cesto “natalizio” che pasquale!) pranzo di primavera che incombe. Il tutto accompagnato da tante emozioni per la perdita di Enea. E poi il 1° marzo, primo anniversario della scomparsa di Rosalba. Ogni volta che penso a lei, la ricordo semplicemente come una di famiglia, e ogni volta mi torna in mente la sua dolce espressione quando accarezzando il viso di Caterina, le diceva con il suo buffo vocabolario “carina!” proprio come una zia. Ecco perché questa foto. Rosalba, ci manchi un sacco. 
Barbara 




ecco il compleanno del mese:

9 marzo - EMANUELE - 41