lunedì 17 settembre 2018

primo piano su ... Alberto


Alberto frequenta il Centro da 4 anni. È una persona molto disponibile, accetta qualsiasi consiglio che gli viene dato, ed aiuta volentieri i suoi compagni nelle varie attività giornaliere. È  molto affezionato a Rita, a Sofì ed è molto amico di Emanuele. Aiuta nell’apparecchiare i tavoli. Ogni tanto però anche lui ha bisogno di complimenti, specie quando indossa qualcosa di nuovo. Noi di Alberto siamo molto contenti. È proprio una bella persona!

Peppa





mercoledì 12 settembre 2018

Il nostro amico Giuseppe

L' orto al Centro di Casa del Duca presenta, tra le altre cose, un grande valore: ha una funzione didattica straordinaria per comprendere il funzionamento della vita sul pianeta Terra. Giuseppe da un anno contribuisce a titolo gratuito a valorizzare la nostra attività arando il terreno del nostro orto. Venne contattato per la prima volta l'anno scorso perché volevamo arare a fondo il terreno; fino ad allora avevamo utilizzato solo la motozappa. Fu una sorpresa per tutti quando passando il trattore non veniva rimosso solo il terreno ma uscivano fuori pezzi enormi di cemento, sassi e vecchi laterizi sicuramente interrati e non smaltiti come di regola … ma questa è un'altra storia sulla quale non vogliamo polemizzare perché non di nostra competenza! A noi è rimasto l'onere di provvedere alla pulizia, fatta tutta a mano e Giuseppe ha rischiato di rompere il suo trattore. Ma tutto è bene ciò che finisce bene e questo è rimasto solo un faticoso ricordo. Giuseppe invece di "scappare" si è affezionato a tutti noi e ci ha "adottati". Quest'anno alla mia prima telefonata non solo è arrivato subito, ma ha portato anche sua moglie per farle approfondire questa realtà non sempre conosciuta nella sua quotidianità. Quando quest'anno Giuseppe ha passato la fresa sul terreno dedicato all'orto, i ragazzi l'hanno seguito con lo sguardo ed alla fine sono stati invitati tutti ad avvicinarsi al trattore, hanno potuto vederlo da vicino, toccarlo, appoggiarsi e fare tutti insieme una bella foto ricordo, con il nostro caro amico Giuseppe!

venerdì 7 settembre 2018

Vengo anch'io!


Non me la sarei persa per niente al mondo … credo così tanto nel valore di questi momenti che non potevo rimanermene a casa! Avevo fatto il tifo al Centro per ripetere l'esperienza della prima gita a Firenze, con i pulmini piccoli della cisse (invece che con un unico bus granturismo) proprio nell'ottica di non incoraggiare la partecipazione delle famiglie. Uno degli obiettivi fondamentali del nostro servizio è quello di favorire l'autonomia dei nostri ospiti e quale miglior occasione se non una gita? Da soli, con i propri amici e, ovviamente, con persone fidate che siano dei punti di riferimento. Ma le famiglie a casa; questo è quello che penso. Quando poi la Veludo, qualche mese fa, mi comunicò che saremmo andati ad assistere ad una partita della Fiorentina, non feci certo salti di gioia. Sono anti-calcio per tradizione familiare, è uno sport che mi sta un po' sullo stomaco ma … figuriamoci, sarà un'esperienza nuova anche per me, pensai. Appena saliti sulla nave Emi mi consegna un foglio - a me come a tutte le altre operatrici - e in modo molto deciso, riferendosi ad una delle persone che mi aveva affidato, mi dice: "non le devi togliere gli occhi di dosso!" Ok. Agli ordini! Ora so con certezza che non sono venuta in gita per vedere la partita o per cambiare aria, ma perché ho ancora il mio contributo da offrire a questo gruppo. 

giovedì 6 settembre 2018

il punto di vista di Emanuela

E così domenica 13 maggio alle 7,30 ci siamo trovati sul molo e insieme all’eccitazione aumentava anche il gruppo di parenti ed accompagnatori così, quando ho visto che c’eravamo tutti, ho bruscamente congedato le famiglie e intimato agli operatori di condurre i ragazzi sulla nave. Mi scuserete ma sono sicura che comprendiate quanto io senta il senso di responsabilità e, di conseguenza, la necessità di avere tutto sotto controllo. Non appena riuniti nel salone ho comunicato la sistemazione delle camere, accogliendo grande consenso … ma non avevo dubbi perché avevo a lungo ponderato le simpatie e le amicizie dei ragazzi. Subito dopo ho assegnato a ciascun operatore la sorveglianza stretta di uno o più utenti, a seconda della necessità di supporto e di controllo. A questo punto ero più tranquilla perché avevo già la certezza che tutti avrebbero seguito alla lettera la richiesta “sempre sott’occhio”. Sulla nave abbiamo incontrato alcuni rappresentanti dell’associazione degli Scoglio-nati: Valerio, Federico e, soprattutto, Mauro e Fabio. Siamo stati molto felici di incontrare nuovamente Fabio che era stato qui al Centro qualche anno fa e suo padre Mauro che ci hanno guidato proprio fino ai cancelli dello stadio, dal momento che anche loro venivano per vedere la partita. Io dovevo occuparmi di Michela, ma ho trovato grande disponibilità delle colleghe negli spostamenti della carrozzina, purché (ovviamente) non perdessero mai di vista la persona a loro assegnata! In appartamento con me c’erano anche Emanuele e Alberto, che condividevano la camera. Abbiamo notato con molto piacere i progressi fatti da chi aveva già partecipato ad altre gite, in particolare l’adeguatezza ai luoghi pubblici: miracolosamente il tono di voce si è abbassato, le fantasie hanno trovato un freno, la relazione con l’operatrice di riferimento è stata intima e spontanea. Ma avevamo con noi anche ben tre novità che, come credo sia naturale, ci preoccupavano. Una gita deve essere un momento allegro, aspettato con un entusiasmo che non volevamo smorzare, ma nello stesso tempo richiede controllo ed attenzione.