giovedì 20 novembre 2014

a proposito del gran galà

Forse qualcuno avrà notato che il mese scorso non c’erano sul giornalino miei articoli, voglio rimediare subito perché questo mezzo di comunicazione per me è molto importante. Tornerò, con il vostro permesso, alla serata del 2 ottobre. Non è certo la prima volta che riceviamo un invito o una donazione, ma il modo con cui questa volta il regalo è stato “confezionato” merita, secondo me, ancora due parole. Osservando il comportamento dei coniugi Lenzo ho avuto l’impressione che questi 50 anni di matrimonio siano stati attraversati come un prezioso dono della vita, come il mezzo per cercare di raggiungere l’obiettivo di una famiglia in cui le esigenze di ciascuno siano prese in considerazione nello stesso modo e diventino non un obbligo e un limite per gli altri componenti, ma una ricchezza.
 
Se abbiamo ben interpretato l’intenzione della famiglia di Massimo abbiamo letto nel loro invito il desiderio di farci entrare, almeno per una sera, nel mondo di quella famiglia. Non ci hanno semplicemente invitati a cena ma ci hanno presentato ai loro amici, hanno voluto divertirsi con noi, mangiare e ballare, cioè condividere, con persone che stanno loro a cuore, ciò che dà serenità e piacere. E nel farci entrare nel vissuto della loro famiglia ci hanno voluto accogliere proprio con la stessa attenzione che riservano l’uno per l’altro: cercando di tenere in considerazione le esigenze di ciascuno, perché tutti quella sera potessero trovare un proprio spazio e un proprio momento di divertimento ma anche di attenzione rispetto ad esigenze così differenti, come sono quelle che hanno i nostri ospiti. 
Sia io che le mie colleghe abbiamo spesso definito questo Centro come una famiglia allargata, ecco quello che volevamo dire è proprio questo: non certo che mancano le professionalità ma, al contrario, che la professionalità deve essere guidata dall’intenzione di dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno per farlo sentire protagonista ma anche (e soprattutto) parte di un insieme. Il mio ringraziamento alla famiglia Lenzo riguarda proprio questo aspetto alla base di tutte le risorse messe in campo per la buona riuscita della serata c’erano attenzione, affetto e condivisione di valori profondi. Sono veramente dispiaciuta per coloro che non sono potuti intervenire e spero di interpretare i sentimenti dei signori Lenzo estendendo a tutti la sensazione di un caldo abbraccio che abbiamo ricevuto la sera del 2 ottobre.
 



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