lunedì 2 novembre 2015

una pizzata in mezzo alle palme

Giovedì 24 settembre, il Centro di Casa del Duca, grazie all’operatrice Anna, si è organizzato per un pranzo a base di pizza al campeggio Rosselba Le Palme. Il giorno era soleggiato e i primi sapori dell’autunno si incominciavano a sentire, nonostante i raggi di mezzogiorno che ci arrossavano le guance. Il nostro Valter, ha dovuto impiegare 2 viaggi con il pulmino per portare i ragazzi a destinazione, per questo lo ringraziamo. Appena arrivati siamo andati, insieme ad Anna che già conosceva il camping, a visitare il luogo, che ci ha riservato uno spettacolo esotico, caratterizzato dalla presenza di innumerevoli palme (è chiamato appunto Rosselba LE PALME) di ogni specie e provenienza, alcune sotto trattamento per debellare l’infestazione del punteruolo rosso, che sta facendo ingenti danni in giro per l’Italia. I ragazzi erano meravigliati, ma più di tutti era la nostra “guida” Anna, che ad ogni pianta, palma e fiore che si scorgeva le si spalancavano occhi e bocca e si rivolgeva ai ragazzi dicendo: “bimbi, controllate un po’ in terra se c’è qualche seme!” È risaputo infatti che Anna è un’amante dei fiori e pianterebbe ogni pianta e fiore di suo gradimento a casa sua. Finito il tour “floreale” ci siamo recati al bar, in attesa dell’apertura del ristorante, situato dall’altra parte della strada interna al campeggio. Quando il personale ci ha dato il via libera ci siamo appropinquati verso il ristorante. 

I camerieri, cuochi e pizzaioli si sono resi disponibili anche nel far salire e scendere le carrozzine, a causa dei gradini, con un gran lavoro di braccia. Insieme a noi condividevano i nostri tavoli Valter, Mirna e Arnaldo (i genitori di Michela), Tiziana (sorella di Emanuele), Giosia e Michela (mamma e sorella di Rosy). Naturalmente non eravamo i soli nella sala, c’erano ancora dei clienti che soggiornavano all’interno del campeggio, e che, come noi, aspettavano il pranzo. Nel frattempo la nostra Rita aveva già socializzato con il cuoco e i bagnini. Sfornate le pizze allora sì che si poteva dire: “panza mia fatti capanna!” rubando una frase storica di Emanuele. Sfilavano i camerieri con i piatti in mano tra i nostri tavoli pronti a servirci. Si andava dalla classica margherita alla filante 4 formaggi, dalla vegetariana alla piccante diavola e così si potevano aprire le danze. Dopo un piatto caldo come la pizza siamo passati al gelato, una mattonella al cioccolato per ciascuno, giusto per rinfrescarsi il palato. Finito ciò, abbiamo salutato e ringraziato al ristorante, belli sazi e soddisfatti!

Un saluto e un abbraccio






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