giornalino d'informazione di fatti, cose, persone speciali del Centro di Casa del Duca
venerdì 30 ottobre 2015
cogliendo l'attimo
giovedì 29 ottobre 2015
dal taccuino di Martina (quello di settembre 2015)
Volevo un gatto nero ... le vere streghe hanno un gatto nero in casa. Guarda qui, su facebook, ci sono un sacco di pagine in cui regalano animali abbandonati. Ma prima che ti diano gli animali c’è un percorso a cui dobbiamo rispondere e rispettare. Tipo: il gatto non può stare dove ci sono altri animali; tipo: possono dare 2 gatti insieme; tipo: ecc … Un pomeriggio, sempre su una pagina di facebook di un’amica che ha fatto da tramite; c’era la foto di una gattina di 2 mesi, trovatella che era affidata ad una ragazza che però non poteva tenerla. Ho scritto: “la voglio io!” E così un pomeriggio, ci siamo incontrate sotto i portici a Portoferraio e con le lacrime agli occhi mi ha ceduto la gatta, di nome Sofie, con il suo libretto e la sua scatolina che non si sa per quale ragione i gatti ci vanno particolarmente d’accordo con le scatole. Io mi ero fatta prestare il trasportino perché nonostante i vari gatti che ho avuto dico sempre di non volerne più e regalo i miei vecchi trasportini al veterinario. Poi l’innamoramento per i gatti ritorna e così si ricomincia … Il giorno che sono andata a prendere Sofie ho fatto un tragitto di casa triste; per lei, perché miagolava; colmo di pensieri per me, per come l’avrebbero presa i cani, se per la testa o per la coda. Infatti arrivata a casa ha iniziato a soffiare ai cani e a nascondersi e loro a cercare in tutti i nascondigli che le avevo creato. Evidentemente Sofie aveva la sensazione di essere un buon cibo per cani, e loro che fosse appetitosa con le patate.
Insomma, per un mese ho fatto attività di socializzazione tutte le volte che tornavo a casa post-lavoro perché volevo che fosse una convivenza come cane-cane-gatto e così piano piano siamo arrivati alla conclusione che si cercano, giocano insieme, dormono e si rilassano insieme sul divano - si sa che i divani servono agli animali - quindi in casa mia la locuzione “sono come cane e gatto” non ha il significato popolare. Sofie non è ancora andata fuori casa, perché voglio sterilizzarla, anche se è meraviglioso vedere il parto delle gatte, ma davvero se si amano gli animali dobbiamo sterilizzarli. Sofie sta crescendo con la consapevolezza di essere la principessa tra i cani e tra le mura domestiche e si approfitta della pazienza dei suoi amici cani, spesso infatti Grisù si rifugia tra le mie ginocchia quando mangia i biscottini seduto sul pavimento perché lei dà i morsi nella coda sia a lui che a Lulita. C’è stato solo un momento, prima della fase completamente idilliaca, in cui ho avuto paura per lei ed è stato quando una sera in cucina con Grisù sul divano e Sofie in terra, al mio cane è iniziata a cadere una gocciolina dietro l’altra dalla sua bocca … ed ho davvero temuto che avesse l’acquolina alla bocca! Non è vero che i gatti neri portano sfortuna ma è vero che tutti gli animali ben tenuti svuotano il portafoglio e lo arricchiscono ai veterinari così come è vero che riempiono le case di coccole e peli!mercoledì 28 ottobre 2015
pranzo di basilico e vuota la dispensa
martedì 27 ottobre 2015
un sabato in carcere 2
Già avete letto che sabato 19 settembre come ogni anno siamo andati al carcere di Portoazzurro. I nostri ragazzi ormai veterani non hanno avuto difficoltà a riconoscere il luogo e si sono comportati benissimo. Sono stati al posto, hanno salutato gli ospiti con sorrisi ed hanno seguito lo spettacolo attentamente senza perdere nemmeno una parola. Il testo molto serio ha avuto però anche momenti di pura allegria. C’erano canzoni molto significative sulla condizione psicologica delle persone carcerate o in fuga dalla guerra, dalla miseria ecc. Gli ospiti impegnati erano una trentina; alcuni di loro di origine slava, altri più meridionali ma tutti con una padronanza linguistica molto ma molto precisa. Ma ritorniamo alla rappresentazione. Si trattava del Malato Immaginario di Molière, dove si parlava di condizione umana. Dopo la presentazione di Barbara Radice ed i vecchi amici del “Carro di Tespi” Bruno, Licia ecc. è arrivato il momento più bello: due ospiti hanno letto dalle scritture del Vecchio Testamento e dal Corano due brani riguardanti la condizione di Giobbe, uomo tormentato dalla figura di un Dio a volte cattivo che ha condizionato secondo lui la vita di tutti quelli che sono capaci di uccidere un altro uomo, donna, bambino, solo perché crede che il proprio Dio sia migliore. Alcuni di questi ospiti tenevano in mano il copione perché avevano avuto poco tempo per imparare la loro parte ma ciò nonostante hanno impresso nei loro personaggi una vera e propria identità. Divertente, molto precisa e articolata la parte interpretata da un vecchio giovane ospite napoletano che con particolari vocaboli, alcuni molto difficili da pronunciare, recitava appunto la parte del “malato”, che guarisce perché ha capito che tutti sono dottori di se stessi, bisogna solo trovare il coraggio di vivere. Gli ospiti alla fine ci hanno augurato un buon proseguimento dietro le note della canzone “esseri umani” di Marco Mengoni. un sabato in carcere 1
Anche se è sabato ci siamo organizzati volentieri; Annalisa, Valter, Fabrizio ed io abbiamo accompagnato i nostri ragazzi al carcere di Portoazzurro. L'invito era arrivato qualche giorno prima per vedere il Malato Immaginario di Molière. La famosa commedia è stata interpretata da alcuni ospiti del carcere, affiancati dalla compagnia teatrale il “Carro di Tespi”, diretti dalla signora Manola Scali, ideatrice del laboratorio teatrale nel penitenziario di Porto Longone e resa possibile grazie a tutte quelle persone che lavorano per la riabilitazione degli ospiti. Di buona mattina insieme a Valter siamo andati con il pulmino a prendere i ragazzi a casa, a Marciana e Marina di Campo, ci siamo poi tutti riuniti al Centro da dove siamo partiti per la nostra avventura. All'ingresso del carcere la Polizia Penitenziaria ci saluta cordialmente, sale sul pulmino per salutare i ragazzi e ci scappa anche qualche battuta, che fa ridere ragazzi e “padroni di casa”. Questa volta Valter ci accompagna con il pulmino fin dentro il cortile adibito a teatro, con una manovra da far invidia a Nuvolari. Ci sediamo, prendiamo i primi posti perché siamo arrivati con largo anticipo e siamo i primi ospiti. I ragazzi sono incuriositi dal movimento che vedono dietro le quinte. Si avvicinano a noi gli addetti ai lavori, ci salutano e ci ringraziano di essere presenti, noi ricambiamo volentieri. Aspettiamo … aspettiamo … intanto gli attori si preparano. È tutto pronto per la rappresentazione, ma siamo ancora gli unici ospiti. Mi passa un pensiero nella mente: “vuoi vedere che oggi è sabato e sono rimasti tutti a casina sua?” Ma mi sbaglio, all'ultimo momento ecco arrivare gli altri, anche se in versione ridotta perché manca una parte dei dirigenti. Lo spettacolo inizia e tutti ci concentriamo sugli attori. Questa volta il racconto permette un'interpretazione più leggera e gli attori ne approfittano rendendolo divertente e di facile intuizione. Tutti i ragazzi ridono, mi battono sulla spalla, qualcuno mi tira per un braccio, per farmi partecipe al loro divertimento. Le risate si susseguono e le facce dei ragazzi sono veramente radiose ed io, che in quel momento inizio a sentire la stanchezza per la levataccia fatta questa mattina, mi guardo intorno e vedendo quell'allegria, mi passa la stanchezza e mi metto a ridere insieme a loro! venerdì 23 ottobre 2015
l'estate sta finendo
L'estate sta finendo … recitava una vecchia canzone degli anni '80 … e noi come ogni anno riprendiamo le attività invernali. Già da diverso tempo i ragazzi mi chiedevano: “quando torniamo all'upim?” Finalmente gli autobus hanno modificato il loro orario e questa mattina è stato possibile riprendere la nostra attività esterna. Alle 9.30 eravamo davanti alla fermata dell'autobus un po' impazienti ed incuriositi di come sarà rivederci dopo diversi mesi (manchiamo dal mese di giugno) un po' come quando si ritorna a scuola. Per più di un quarto d'ora siamo rimasti ad aspettare l'autobus che non arrivava mai! Ad un certo punto i ragazzi l'hanno visto apparire da dietro una curva ed è stato un unico coro: “arriva l'autobus!” Ed eccoci arrivati all'upim, saliamo le scale quasi di corsa e come siamo apparsi sull'ingresso vediamo gli sguardi piacevolmente sorpresi di tutti i dipendenti che ci accolgono con un grande sorriso. Ci salutiamo affettuosamente e si riparte: ognuno al posto di manovra, a raccontare e raccontarci come abbiamo passato l'estate e bla bla bla. Tutto come prima: i sorrisi dei ragazzi, la voce di Betty, come ritornare a casa dopo un viaggio! Il tempo vola e siamo alla fine dell'attività, ci salutiamo di nuovo, ancora quei bei sorrisi che sembrano abbracci, ci riscaldano l'anima ogni volta che li riceviamo. Un grazie a tutto lo Staff dell'Upim, da parte di noialtri per l'affetto che ogni volta ci manifestano e per farci sentire come a casa nostra.
giovedì 22 ottobre 2015
tutti all'opera
Con l’inizio di settembre e la fine del mare abbiamo iniziato a pensare alle attività esterne. Ci siamo quindi armati di convenzioni e siamo ripartite verso i vecchi cantieri che fino alla scorso anno ci hanno ospitato. È toccato prima alla FAP dove la signora Graziella ci ha accolti, come sempre, molto gentilmente e con la sua verve ci ha quasi urlato: “venite quando volete!” Per non dire di Damiano che al primo nostro giorno ci ha lasciati liberi di andare nelle stanze dei grembiuli e delle lenzuola. C’è stata poi la Saponeria. Anche loro hanno avuto la stessa reazione. Ai vivai invece hanno avuto un lutto in famiglia e quindi abbiamo rimandato il tutto al mercoledì successivo fiduciosi nella loro accoglienza!
settembre 2015
Cari lettori, è arrivato ormai l’autunno ed il Centro sta riprendendo a pieno ritmo tutte le sue belle attività. Anche nel nostro laboratorio tutto si sta regolarizzando. Speriamo, nei prossimi mesi, di non fare più ritardi nella pubblicazione del giornalino! Ce la metteremo tutta! Buona lettura a voi
Barbara
ecco i compleanni del mese:
| 10 settembre - MICHELA - 43 |
| 18 settembre - ROSANNA - 39 21 settembre - FABRIZIO - 23 |
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| un pensiero per ROSALBA ... il 12 settembre sarebbe stato il suo compleanno |
e poi ...
mercoledì 21 ottobre 2015
il pranzo dell'orto "degli avanzi"
Pasta alla norma
Abbiamo dedicato uno dei nostri pranzi dell’orto per consumare alcune pietanze che, preparate in sovrabbondanza, avevamo messo nel congelatore. Il tutto è stato preceduto da un bel sugo fatto all’ultimo momento. Ecco come è nata una stupenda pasta alla Norma!
Questi gli ingredienti:
¨ Melanzane
¨ Pomodori ciliegini
¨ Olio
¨ Basilico
¨ Aglio
¨ Sale
Tagliare a tocchetti le melanzane e farle soffriggere in olio. A parte mettere una padella con dell'olio ed uno spicchio d'aglio da far imbiondire, aggiungere i pomodorini e lasciar cuocere. Quando le melanzane sono fritte far scolare l'olio residuo ed aggiungerle ai pomodori insieme al basilico, portare a termine la cottura per circa una mezz'ora, regolare il sale e condire la pasta (ideali sono i rigatoni), servire con una spolverata di formaggio e buon appetito!
Maria & CO
martedì 20 ottobre 2015
il pranzo dell'orto del gruppo di Fabrizio
Farfalle (volate) alle verdure
Saluti da Fabrizio
lunedì 19 ottobre 2015
il pranzo dell'orto del gruppo di Martina
Linguine al pesto alla siciliana
Fagottini di melanzane e insalata mista
I pomodorini rossi dell’orto
di grandezza assai piccina
li Abbiam messi tutti in una pentola
e fatta una sbollentatina
E così la buccia di ogni frutto
è via venuto con semplicità
E passato questo composto
che anche i fantasmi volevan tornare di qua!
E l’aggiunta di ricotta
per l’appunto di vaccino
questo insieme di mescolanze
fino a far il colore rosino!
E il verde del basilico
dell’orto che la terra ci dà
ne abbiamo fatto un pesto
di grande quantità
E mischiare il rosino
con il verde del brillante
non è come un anello
ma ha un gusto sfavillante
Quindi prendere l’acqua
Quindi prendere l’acqua
e metterci le linguine
Mischia, gira e aspetta
per non farle stracottine!
Ma il giorno antecedente
con l’affettatrice di Martina
ho tagliato prosciutto cotto
melanzane e una bella scamorzina!
E riempire le fette di melanzane
un po’ di tutto un po’
una foglia di basilico
ma come sarà non lo so!
Poi s’è messo tutto in forno
ad una temperatura non altina
ecco la seconda ricetta del gruppo di Martina
Questo pranzo luculliano
più leggero risulterà
con l’insalata come contorno
fatta di pomodori, cetrioli e cipolla qui e là!
Ora l’orto sta finendo
il ciclo è giusto così e cosà
E allora il pranzo dell’orto
al prossimo anno si rifarà!
mercoledì 14 ottobre 2015
il pranzo dell'orto del gruppo di Emanuela
FRUTTA E VERDURA
Per il mio pranzo dell’orto ho voluto mettere insieme frutta e verdura e vi consiglio provare per credere: l’assaggio ha convinto anche molti scettici che storcevano un po’ il naso, e non è avanzato niente!
INSALATA D’ANTIPASTO
¨ 2 zucchine chiare freschissime tagliate molto fini
¨ 2 piccole pere coscia sbucciate a pezzetti
¨ 1 bel cetriolo sbucciato a pezzetti
¨ 1 o 2 pesche noci tagliate a fettine con la buccia
¨ 10 o più foglie di basilico spezzettato con le mani
¨ 1 piccola cipolla tagliata finissima
¨ Olive nere snocciolate e spezzettate
¨ Cubetti di formaggio di media consistenza (io ho usato asiago e fontina)
¨ 2 pomodori tagliati
¨ 15 pomodorini ciliegini
Abbiamo condito con sale, olio e pochissimo aceto balsamico e chi ha voluto ha aggiunto pepe o aceto.
PIATTO FORTE: CAVOLO CAPPUCCIO E MELA RENETTA:
¨ 1,800 kg di cavolo tagliato a strisce
¨ 1 grossa cipolla
¨ 2 o 3 spicchi di aglio
¨ 100 gr di pancetta
¨ 1 grossa salsiccia sbriciolata
¨ 1 mela renetta a piccoli spicchi
Ho soffritto aglio, cipolla, pancetta e salsiccia sfumando con vino bianco per mantenere la cipolla morbida, ho aggiunto la mela e il cavolo, regolato di sale e pepe e abbassato la fiamma. La cottura è durata circa 2 ore avendo cura di girare spesso (ma a me non mancavano certo i volontari) e aggiungendo un po’ di vino se necessario. Abbiamo servito il cavolo stufato, ma non sfatto, su crostoni di pane abbrustolito e TUTTI hanno chiesto il bis.
SECONDO: FRIGITTELLI CON UVETTA
¨ 1 barattolino piccolo di acciughe sott’olio
¨ 2 o 3 spicchi d’aglio
¨ Una manciata di uvetta ammollata
¨ Peperoni friggitelli interi con il picciolo
¨ Qualche cucchiaiata di pane grattato
Ho messo acciughe e aglio tagliato a rotelle in abbondate olio buono e fatto sciogliere le acciughe, prima che l’olio iniziasse a friggere ho aggiunto mezzo bicchiere di vino bianco e una spruzzatina di aceto bianco, l’uvetta e i friggitelli. Quando questi sono diventati morbidi li ho trasferiti in un vassoio e ho abbrustolito il pan grattato nel fondo di cottura (che non frattempo era addensato) e poi l’ho disposto sopra i friggitelli.
Ovviamente ho dovuto raddoppiare (o triplicare) le dosi, ma ho preparato e cotto poca roba alla volta, in modo che tutto il cibo potesse sentire bene il calore o il condimento e assemblato solo al momento di portare in tavola.
Per il dolce non avevo più tempo e ho preso biscotti con frutta e cereali che mi sembravano in tema con il pranzo.
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