venerdì 25 marzo 2016

dal taccuino di Martina di febbraio 2016

“E ora chi verrà dopo Giada Abdullah?” … questo me lo sono chiesto l'anno scorso di questi tempi, perchè il servizio civile come non si può non farlo al Centro di Casa del Duca?! Non mi ricordo il nostro primo incontro, come invece ricordo benissimo lo “scontro di occhi” con Giada. Forse l’ho rimosso perchè con gli occhi azzurri/verdi/grigi io non ho una gran relazione; gli occhi chiari in generale mi hanno fatto sempre paura. Insomma fatto sta che sei arrivato. Timido, impaurito e con una corazzona che inizialmente era impenetrabile. Si sa che la mia diplomazia è apolide, e spesso parla il mio viso … a volte un punto interrogativo rappresenta gli occhi, la bocca, il naso e i pensieri. Ma, come dice la capa Veluda, nonostante la mia poca diplomazia, ho la capacità innata ed elaborata per la mia professionalità a mettere la gente a proprio agio; così ho cercato di mettere a tuo agio anche te, anche se non sempre ci sono riuscita. Entrare per la prima volta in un Centro come il nostro non è facile, intendo viverlo, perchè l'impatto è davvero forte. A momenti il silenzio è irreale, altre volte la confusione e i fili di parole intrecciate senza senso - per chi le sente la prima volta, o piene di saliva - che non sai mai dove cadrà la gocciolina, è spiazzante per chiunque. Ho proprio visto sulla tua pelle me stessa ai tirocini di 22 anni fa quando ancora, priva di meccanismi di difesa, quando tornavo a casa mi sommergevo nella vasca da bagno per non sentire le voci. Piano piano questa corazzona ha assunto la forma di un deserto arido che dopo la pioggia fa filtrare tra le crepe acqua e giorno dopo giorno si è trasformato in fango, malleabile e piacevole al tatto. Ed è grazie a queste stesse crepe che è potuta uscire un po’ della tua essenza lasciando entrare un po’ di noi-altri. Continuando a vivere a stretto contatto queste osmosi si sono amalgamate alla vita di Casa del Duca e le tue capacità artistiche, che erano parecchio nascoste, sono emerse così come quando da una nuvola esce il sole. Così è stato. Oramai sappiamo che dietro a quella apparenza burbera in realtà c'è un timido. Quest'anno insieme è passato bene e si vede che sei il più piccolo nella tua famiglia quindi coccolato da tutti, ma anche qui sei cascato a “pippa di cocco” o come “il cacio sui maccheroni” perchè come ultimo arrivato tutti ti abbiamo coccolato! Ora comunque voglio dirti una cosa che secondo me rappresenta la tua vera essenza di timido: non ti fidi subito delle persone, a differenza mia che invece do subito la fiducia per poi casomai toglierla definitivamente - ma questa è una cosa solo mia. Insomma, dicevo, da quando hai l'auto nuova non c'è stato un giorno che tu l'abbia messa tra le due righe bianche delimitanti ma sempre a cavallo tra esse come a dire: “nessuno si può avvicinare a me più di tanto!!!” 
Ecco come ti ho vissuto … ti ho vissuto come una pianta che va amata a prescindere che il suo fiore sia bello o brutto oppure assente e noi amiamo le piante anche senza fiore.
P.S. Noi siamo anche pioggia!

  


"Fabri scusa, daresti un'occhiata a Michela?"
dissi ... 

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