giornalino d'informazione di fatti, cose, persone speciali del Centro di Casa del Duca
mercoledì 30 ottobre 2013
chi è la Manu?
martedì 29 ottobre 2013
visita di dovere o di piacere?
lunedì 28 ottobre 2013
il dolore delle donne
Il 23 settembre, come già succede da qualche anno, siamo stati ospiti del Penitenziario di Portoazzurro, invitati alla rappresentazione di un libero adattamento della tragedia greca le Troiane di Euripide recitata in gran parte dai detenuti, realizzata in collaborazione con i volontari dell’associazione teatrale della signora Licia Baldi del Teatro Goldoni di Livorno con l’aiuto della Signora Manola Scali, l’animatrice instancabile da oltre vent’anni del laboratorio teatrale del carcere. A queste due donne va il merito di una delle rare occasioni culturali e rieducative presenti nel penitenziario. Alla rappresentazione sono intervenute le massime autorità elbane, che non hanno fatto mancare i loro applausi e il loro sostegno. Lo spettacolo è iniziato con un canto straziante che ha coinvolto tutti. Incuriosita, ho fatto una ricerca su internet per capire meglio e potervi raccontare la storia: Troia, dopo un assedio durato dieci anni da parte degli Achei, è infine caduta. La tragedia è proseguita con il pianto delle donne che, spogliate di ogni bene ed ogni affetto e perduti in battaglia mariti, figli e padri, vengono sorteggiate per essere assegnate ai vincitori come schiave. Tutto questo mentre la città crolla tra le fiamme.il carro di tespi
Il Carro di Tespi è un’iniziativa che rientra nella Progettazione Regionale “Teatro e Carcere” con l’intesa del Provveditorato regionale delle carceri. I due insegnanti Bruno Pistocchi e Manola Scali svolgono da anni un immenso lavoro che riguarda la scelta delle parti, la scaletta degli interventi e il montaggio registico, il tutto in collaborazione con l’associazione di volontariato Dialogo. Incuriosita dal nome della compagnia sono andata a scuriosare su internet e questo è ciò che ho trovato: i Carri di Tespi erano dei teatri mobili realizzati attraverso strutture di legno coperte di cui si servivano i comici del teatro nomade popolare italiano per il loro teatro di strada, a partire dal tardo Ottocento. Venivano montati “su piazza” e restavano allestiti per 40/50 giorni durante i quali le compagnie di attori girovaghi recitavano sera dopo sera un copione diverso. Devono il proprio nome alla figura mitica del teatrante Tespi d’Icaria, descritta da Orazio nell’Ars Poetica ed erano ancorati all’idea di un teatro di massa di forte impatto emotivo che fosse capace di portare la cultura teatrale fino a fasce dimenticate di popolazione. Nella foto sopra potete vedere l’immagine di un esempio di carro di Tespi tratta da internet, così come lo sono quelle nel post precedente e successivo.
Barbara
giovedì 24 ottobre 2013
le donne dei vinti
Anche quest’anno abbiamo potuto assistere allo spettacolo in carcere in compagnia di altri ragazzi che per forza maggiore sono reclusi a Portoazzurro; anche loro come noi hanno tanta voglia di stare in compagnia con quello che alcuni definiscono il “normale”, cioè quello che la mattina si alza, fa colazione, si lava e va a lavorare. Ebbene, anche se la normalità è questa, non tutti possono fare queste cose. Il pezzo scelto quest’anno era un passo del libro di Euripide sulla leggenda di Troia dal titolo le donne dei vinti. Già questo titolo lascia immaginare di cosa volessero parlare o denunciare, cioè la violenza a cui assistiamo tutti i giorni in ogni parte del mondo; sia contro le donne, sia contro i bambini che poi diverranno uomini e che a loro volta saranno portati ad uccidere il “diverso” non solo per il colore della pelle, ma per la religione, per i confini di quel determinato stato o addirittura per la loro condizione sociale. Ma ritorniamo alla recita. I ragazzi che impersonavano i vittoriosi non avevano l’ardire della vittoria ma rappresentavano loro stessi, con la loro sorte: gente che era venuta in Italia per avere una vita migliore, aveva speso tutto per un viaggio verso la libertà, aveva solcato il mare per arrivare sulle sponde della ricchezza e della felicità e che invece aveva trovato la stessa condizione del proprio paese trovandosi a dover scontare 10 anni lontano dalla propria famiglia. I “diversi” erano ben 50 accompagnati come sempre da insegnanti che ogni settimana solcano il mare per portare in queste grandi mura uno spiraglio di vita quotidiana. Ebbene, ognuno di questi 50 aveva scritto dei versi che celavano i loro delitti senza però nascondere i loro pensieri, le loro paure, il loro dolore. Io personalmente mi sono più volte calata nei loro pensieri e non nascondo che li avrei voluti liberare tutti. C’erano anche alcune famiglie e chi non aveva la propria è stato sicuramente accolto da quella degli altri. La cosa bella è che quest’anno tutti i partecipanti avrebbero avuto una videocassetta da inviare alla famiglia lontana e infatti gli “attori” erano tutti vestiti in modo da far vedere alle loro madri, alle loro mogli ed ai loro figli, che dove sono reclusi non hanno perso del tutto la dignità di uomini. Nonostante questo i loro volti e le loro parole erano piene di dolore, proprio come il dolore espresso dalle donne dei vinti, ormai prese e rese schiave dai vincitori che non esitarono a buttare giù dalle mura i figli di quelle donne perdute.lunedì 21 ottobre 2013
un pic-nic speciale
giovedì 17 ottobre 2013
l'acquario e ... una valanga di ricordi!
mercoledì 16 ottobre 2013
per 2 fette di salame
martedì 15 ottobre 2013
arrivederci mare
lunedì 14 ottobre 2013
settembre 2013
Gentili lettori, scusate il ritardo ma il numero di settembre è più ricco del previsto, ciò vuol dire che è stato un mese denso di argomenti di cui parlare e questo ci piace parecchio. Se avete fatto caso sempre più spesso scelgo di far scrivere a più operatrici sullo stesso avvenimento; credo che sia interessante vedere la stessa “cosa” da punti di vista differenti perché è in questo modo che lavoriamo ogni giorno al Centro, dove ognuno è libero di dire la propria idea e confrontarsi con gli altri. Con questo numero concludiamo il 4° anno (ebbene sì) di pubblicazione del giornalino, vi ricordo che ci potete trovare anche on line all’indirizzo cosedicasadelduca.blogspot.it Siamo tutti superorgogliosi del lavoro del nostro laboratorio che, vi ricordo, è lo specchio di quello che succede in tutto il Centro. I frutti si cominciano a vedere e ve li racconto alla fine. Per il momento buona lettura! Barbara
ecco i compleanni del mese:
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10 settembre - MICHELA - 41
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18 settembre - ROSANNA - 37
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12 settembre - ROSALBA
sempre nel nostro cuore
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mercoledì 2 ottobre 2013
pranzo di primavera 2010
tratto da cose di casa del duca di aprile 2010
Da qualche giorno fervono i preparativi per il pranzo di primavera. I ragazzi sono come stregati, vogliono andare a fare la spesa, vogliono cucinare, sono tutti attenti, si vestono con camici, guanti e talvolta cuffiette come nella miglior tradizione culinaria delle grandi scuole alberghiere. Arriva il giorno fatidico: chi fa sfoggio di abiti nuovi, chi ha usato tutti i profumi di casa, altri hanno gioielli ed accessori. Insomma è un momento importante.
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