lunedì 29 agosto 2016

dal taccuino di Martina di giugno 2016

Due piccioni con una fava vuol dire questo: divertirsi. Torno indietro e mi spiego meglio perché solo io mi capisco. Venerdì 24 giugno sono partita per la mia terraferma perché il sabato ci sarebbe stato il festeggiamento del 50° anniversario di matrimonio dei miei genitori ma volevo anche vedere le mie amiche “69ine”. Per questo motivo venerdì mattina sono partita tutta emozionata al solo pensiero di vedere le mie amiche delle elementari. Quando sono arrivata a Cecina Mare mi sono diretta subito da Cecilia, l'imprenditrice n° 1 del gruppo che ha 2 gelaterie appunto in quel posto. 
Un caffè, una telefonata, che diceva proprio che sarebbero arrivate a breve le altre tre del gruppo e anche a loro un caffè offerto da Cecilia. Così ci siamo dirette alla casa dei suoceri di Viviana a Vada per aspettare Cecilia che nel frattempo doveva finire le torte per un compleanno o forse più e di Debora, che ci avrebbe raggiunto appena uscita dal lavoro scolastico. Ecco, siamo tutte. Possiamo cibarci di roba buona e nel frattempo parlare di figli, conversazione a cui io non partecipo più di tanto se non nell'ascolto e di gente che più o meno ho dimenticato nel volto e nei nomi. Michela è la prima che se ne va, deve andare a preparare le sue meravigliose pizze: ecco l'imprenditrice n° 2 del gruppo e con quegli occhioni scuri mi dice che un posto per dormire si trova sempre! Io sono molto pigra per viaggiare ma dietro c’è un’organizzazione non da poco per far star bene prima di tutto i miei cani, che vanno in una pensione, e la gatta che per tre o quattro giorni preferisce vivere fuori casa. È finita la giornata, fatta di coccole e ricordi, di storie da dimenticare e di risa che ci accompagneranno fino al prossimo incontro; le mie amiche 69ine tra loro sovente si ritrovano.

Arrivo così a casa dei miei, saluti e baci, emozione per il giorno successivo. Arriviamo al sabato mattina; arriva anche Matilde con i bimbi. Schiamazzi su e giù per la casa, un susseguirsi di zia nell’eco dei loro richiami. Ci prepariamo, ci trucchiamo, ci vestiamo eleganti e partiamo per il ristorante che ci accogliere con un buffet all'esterno della struttura. Io ovviamente mi macchio subito il vestito con un’acqua solare che uso quando vado al mare ed è all'interno dello zaino sopra le mie gambe. Ecco che il mio vestito elegante è pieno di patacche! Che te la vuoi far mancare subito una figura così? Ma che ci faceva la Panichi con lo zaino del mare al ristorante? Non fatevi domande, tanto il vestito è ormai macchiato. Ci sediamo e iniziano a portarci i primi antipasti, i 2 primi e poi del resto non so che dirvi perché sono andata in piscina con i miei nipoti! Ecco svelato il perché dello zaino. 
Ogni tanto io e Matilde facevamo un salto alla sala allestita per il pranzo per tranquillizzare ospiti, genitori e zii che non eravamo affogati. La festa è stata bellissima e i miei genitori emozionati per questo giorno … un traguardo che ancora in pochi potranno festeggiare! È finita la festa, ognuno va alle su’ case e io sfinita me ne vado a letto a leggere. Ci siamo sentite con Matilde la domenica, il giorno successivo alla festa. “Tata - mi ha detto - i bimbi hanno dormito come bimbi bravi!” E ci credo … 4 ore in piscina! Anche la zia ha dormito come una bimba felice della giornata appena trascorsa!
 

1 commento:

  1. Grande Martina, un bacio a te e ai tuoi bimbi. Le case sono fatte di muri ma anche di cuore e il tuo cuore è una grande casa. Casa dolce casa, sarà banale ma grazie di esistere

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