venerdì 12 gennaio 2018

si ricomincia! (tratto dal giornalino di ottobre 2017)


Persino i veri sportivi, quando per qualche motivo si allontanano dalla loro abituale occupazione, devono rimettersi gradualmente in sesto. Credo che anche noi abbiamo bisogno di un po’ di riscaldamento per ripartire e questo vuole essere un esercizio di preparazione, perdonateci se una volta facevamo di meglio! Questi mesi di assenza del giornalino non sono certo trascorsi inattivi e, giustamente, Peppa (o Giuseppina come la chiamo io) insiste a partire perché ci tiene a comunicare a voi famiglie, almeno con alcune immagini, un riassunto di quanto abbiamo fatto. Tanta buona volontà mi riempie il cuore perché dimostra che la nostra nuova educatrice ha colto uno degli obbiettivi fondamentali del giornalino: essere strumento di comunicazione vivace e fruibile tra gli operatori e le famiglie. Ma torniamo un po’ indietro, dove eravamo rimasti con le puntate precedenti? La nostra capo redattrice Barbara era entrata in aspettativa e ci ha salutato con il suo editoriale dello scorso marzo, in aprile e parte di maggio è stata con noi Alessia Rigacci che ha condotto un laboratorio di hip hop e un’attività sulle emozioni. Il suo laboratorio ci ha fatto conoscere un mondo nuovo colorato da graffiti e raccontato dal rap, dal suo modo di guardarci è nato il video con la canzone che vi abbiamo presentato al pranzo di primavera che ha colto con la musica le caratteristiche di ciascuno, coinvolgendoci ed emozionandoci. Il contratto di Alessia era legato ad un servizio scolastico che non è stato riacquisito dalla nostra cooperativa, quindi dalla metà di maggio è andata a lavorare con un’altra cooperativa. 

Abbiamo quindi avuto modo di incontrare sulla nostra strada Spera Giuseppa, che si era da poco trasferita all’Elba e voleva mettere a frutto la formazione e l’esperienza professionale maturata in questi anni. Giuseppina ci ha immediatamente colpito per quanto era disposta a mettere in gioco: non solamente professionalità e competenza ma anche disponibilità ed emozioni. Il marito Stefano e il figlioletto Manfredi (sì è d’origine siciliana!) sono subito diventati amici dei nostri ospiti perché hanno volentieri colto ogni occasione di apertura alle famiglie per socializzare con tutti noi, e nel giro di pochi mesi sono già diventati di casa. Nel frattempo la nostra Pina ha preso la sua decisione, che vi spiega personalmente, e ha rassegnato le dimissioni utilizzando l’aspettativa residua come preavviso, quindi senza rientro effettivo in servizio. Giuseppina ha fatto domanda di ammissione a socia e resterà con noi a tempo indeterminato con le 19 ore e 30 a settimana che erano di Barbara. A questo punto si è proposta per riprendere le fila di quel delicato incarico comunicativo che aveva Pina e, in qualche modo, a tutte noi è sembrata l’erede giusta. Ovviamente, e qua torniamo all’inizio dell’articolo, la sua dimestichezza con le attrezzature del centro (computer, linea lenta di internet, stampante A3) che non sono mai uguali a quelle di casa e lo stesso programma grafico del giornalino le stanno creando qualche difficoltà, Pina è disponibile ma mica può stare qua a orario pieno! Sono qui a chiedervi pazienza, abbiamo voglia di crescere ma dobbiamo ripartire, anche se non proprio dall’inizio. Soprattutto vogliamo evitare paragoni: quando una persona come Barbara che è stata tanto importante nella vita del nostro centro cambia percorso noi non possiamo che fare il tifo perché trovi la strada giusta, senza rammarichi né rimpianti. Quello che ci ha dato professionalmente ed emotivamente, ma soprattutto come sguardo sulla disabilità, come interpretazione del proprio ruolo e degli obiettivi del centro, restano come restano i mattoni che hanno permesso di costruire questa casa comune. Non potrà mai diventare un’assenza, primo perché viene a trovarci spesso e poi perché quello che abbiamo costruito assieme ci rimane, da lì nasce noi-altri. A Giuseppina non chiediamo di essere come Barbara, chiediamo di essere Peppa con il suo carico di esperienza e conoscenza, con la sua interpretazione dell’abilità sempre diversa, sempre ricca da un lato e carente dall’altro, che è propria di ciascuna persona. Forza Peppa noi ci siamo! 







Nessun commento:

Posta un commento

INSERISCI IL TUO COMMENTO, SELEZIONA IL PROFILO E SE NON HAI UN PROFILO SPECIFICO VAI SU: COMMENTA COME - NOME/URL - INSERISCI SOLO IL NOME, L'URL NON SERVE - CONTINUA - PUBBLICA.
FATTO!