mercoledì 11 maggio 2016

30 marzo 2016: la prima visita ispettiva non si scorda mai!

L’ispettrice si chiama Caterina Ledda e per non perdersi nemmeno un momento della giornata del Centro di Casa del Duca è venuta all’isola fin dalla sera precedente quindi sia lei che Eleonora si sono presentate alle 9 in punto fresche e riposate. Abbiamo salutato i ragazzi e ho presentato loro Caterina, mentre Eleonora è ormai una vecchia amica. Il tutto non è durato più di un quarto d’ora quindi prima delle 9,30 eravamo già in ufficio sotto un’intervista a dir poco martellante. Quello è il suo lavoro quindi l’ispettrice è abituata e poi, certo, la sua posizione per quella occasione era opposta alla nostra. Alle 10,30 è arrivata anche Lucia e i ritmi nel frattempo non si erano rilassati per niente. Caterina è una persona intelligente e preparata: le basta un’occhiata per capire un documento e verificarne la correttezza, due parole per affrontare e sviscerare un problema. Insomma, a metà della giornata a me già si confondevano davanti agli occhi schede, protocolli e contratti mentre lei era fresca come una rosa. Ha iniziato dalla programmazione giornaliera e dalle attività, poi si è confrontata lungamente con Martina per i progetti individuali e ci ha dato preziosi consigli tesi, per fortuna, a semplificare più che a complicare. Spesso i suoi ragionamenti partivano da un punto di vista diverso da quello da noi seguito fino ad ora quindi richiedevano un’attenzione concentrata e pronta. Poi siamo passati al rispetto delle normative di analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo, amichevolmente detto anche HACCP e ci sono stati richiesti degli approfondimenti sul laboratorio di cucina. Congedata Martina abbiamo cominciato a verificare i contratti, sempre con l’occhio alle disposizioni sulla sicurezza: impianti, derattizzazione, manutenzione, caldaia. Poi i documenti formali come aggiudicazione, proroghe e via discorrendo; di seguito siamo passati ai servizi domiciliari, ripartendo da schede e prese in carico. All’improvviso Caterina ha chiesto ad Eleonora di programmare la successiva giornata a Sesto Fiorentino e a me, che avevo ormai perso ogni cognizione del tempo: “a che ora è la prossima nave?” “Fra un quarto d’ora” ho risposto, ed ecco che le nostre ospiti hanno velocemente raccolto borse, borsette, computer e cartelle e, dopo aver baciato e salutato i ragazzi, sono sparite. Tutte le colleghe si sono fatte intorno per sapere come era andata e mi sono resa conto che ormai erano le due e mezza del pomeriggio ma, soprattutto, che non sapevo rispondere alla loro domanda. Ero più confusa che persuasa! Quegli scambi di vedute, quei confronti, si potevano definire una discussione (no non credo proprio), daranno seguito ad una raccomandazione o, speriamo di no, ad una non conformità? Prima dell’uscita del giornalino avremo il risultato da condividere con voi lettori ma certo una visita ispettiva non è una passeggiata!




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