mercoledì 11 settembre 2013

bella storia!

Bella storia, è un’espressione che usa sempre la mia amica-collega Marti per indicare quando le succede qualcosa di veramente speciale, ecco perché ho pensato a questo titolo per raccontarvi due giornate d’agosto. Cominciamo: è mercoledì 21, oggi Rita “sta” con la sottoscritta e quando arrivo al Centro ce ne andiamo subito in cucina a prendere il caffè: espresso per me e all’americana per lei. Dovete sapere che il suo caffè all’americana, che a seconda delle giornate diventa alla francese, alla marocchina, alla turca e così via … consiste in un dito di scolatura della macchinetta da espresso allungato fino all’orlo del bicchiere con acqua fredda e dolcificato con una bustina di zucchero. Insomma, una vera schifezza, ma a lei piace un sacco e più che altro rappresenta un rituale che condividiamo ogni mattina io e lei. Mentre prendiamo il caffè facendo il programma della mattinata, un primo gruppo di ragazzi va al mare. Preso il caffè e fatto il “piscione” (questo non ha bisogno di tante spiegazioni) ci imbarchiamo sulla macchina della Di Vittorio per andare a fare il giro delle gallerie. Sul vialetto alberato del Centro incrociamo una macchina e ci fermiamo per farla passare.  
Strizzo gli occhi per guardare bene: Nicoletta! Non ci credo! Facciamo immediatamente dietro-front per andare ad abbracciarla. È una super sorpresa! Scatto una foto con il telefonino perché la macchina fotografica era al mare con i ragazzi e la invito a raggiungere il resto del gruppo al mare per salutare anche loro: “chissà come saranno contenti di vederla” dico fra me e me. Io e Rita procediamo come da programma: giretto veloce in macchina che dobbiamo riconsegnare a Letizia per le 11 perché le serve per il servizio dei pasti. Tornate al Centro salutiamo il gruppetto che parte con Anna per andare a frescheggiare ai giardini delle Ghiaie. Rimaniamo soli al Centro: io, Rita e Checco …
Ah! Che pacchia! Valter (che mi ha detto che non si scrive con la W ma con la V) verrà a prenderci all’ora di pranzo, e noi ci mettiamo al computer ad aggiornare la pagina facebook del Centro con le ultime foto fatte, contemporaneamente ascoltiamo canzoni degli 883 che Rita canta con i testi che scarichiamo via via da internet. Mentre siamo tutte prese da questo lavoro arriva una graditissima visita: Carla! Era già da un po’ che non ci si vedeva e ne approfittiamo per aggiornarci sulle ultime faccende personali e lavorative (più su quelle personali per dire il vero). Sta una mezzoretta con noi e infine ci saluta dicendo: “secondo com’è vi raggiungo alle Ghiaie”. Sarà … ci credo poco. Intanto si avvicina l’ora di pranzo e Checco comincia a scalpitare: vuole andare alle Ghiaie, no, vuole andare a casa; gli fa male la testa, no, gli fa male la pancia; vuole un grattino, no, un bacino … e così via. Chiaramente Rita risponde all’agitazione di Checco a modo suo, cioè agitandosi a sua volta. Ohi ohi, speriamo che Valteruccio arrivi presto. Detto fatto. Imbarchiamo sul pulmino e appena arrivati alle Ghiaie indovinate un po’? Arriva davvero Carla, e io, donna di poca fede, non le avevo creduto! Carla si “barcamena” fra i ragazzi come se non se ne fosse mai andata dal Centro. Approfittiamo dell’occasione per scattare una foto ricordo tipo quella che avevamo messo sul Taccuino di Martina il numero scorso. 
I ragazzi sono euforici con tutte queste piacevoli novità: Nicoletta, il pranzo fuori, Carla. In particolar modo Emanuele sfoggia le sue eccellenti doti di Don Giovanni. Dimenticavo! C’è anche il nostro maestro Vincenzo che non può perdersi una giornata così piacevole in nostra compagnia e, soprattutto, il fritto della Veludo. Ecco nella foto sotto mentre cerca di farci intonare la canzoncina “tanti auguri a te” per Emi.



Ma andiamo avanti. Arriva l’ora di rientrare a casa e chiedo a Valter se può riaccompagnarmi al Centro dove ho lasciato il mio scooter. I bimbi di Campo cominciano a dirmi: “ma perché non rimani sul pulmino e vieni a Campo con noi?” anche Valter e Loredana mi invitano a rimanere e mi dico: “ma perché no! Vorrà dire che domani mattina tornerò giù con loro!” 
Mi faccio un sacco di risate e ne approfitto per scattare qualche foto; e quando mi ricapita un’occasione così? Anzi, penso, forse me la faccio ricapitare perché si viaggia proprio bene; comodi, trasportati, accompagnati … e cosa vuoi di più?

Il giovedì mattina, arrivata al Centro, Martina mi dice di aver ricevuto un messaggio da Emi, che è ancora in ferie e che dice così: “ok, a domani, allora!” Lo stesso messaggio lo aveva inviato anche a me, non capiamo a cosa si possa riferire: “sarà uno sbaglio, chissà a chi doveva inviarlo?” pensiamo. Ognuna di noi si mette a lavoro; io mi ritiro nel laboratorio di computer con il mio gruppetto di “fedeli” e intorno alle 11 si materializza, come in un sogno, una delle persone a cui più ci siamo affezionati in questi anni: Silvia! Silvia? O te che ci fai qui? Capisce subito che nessuno ci aveva avvertite della sua visita. Ma non importa, siamo tutti così felici di vederla che non ci interessa di sapere perché e percome. Mi chiama al telefono Emanuela chiedendomi se avevamo ricevuto il messaggio e le spiego che probabilmente l’oggetto del messaggio è già in mezzo a noi! Più tardi ci spiegherà che credeva di averci inviato tutto lo scambio di sms che aveva avuto con Silvia il giorno prima (la Di Vittorio l’ha fornita da poco di un cellulare nuovo di quelli super tecnologici che però Emi non sa ancora usare!). 
Silvia passa tutto il resto della mattinata insieme a noi e ci aggiorniamo, anche con lei, su vicende lavorative e personali. Ci salutiamo con la promessa che qualcosa studieremo per fare “un altro pezzo di strada insieme”: non si sa ancora come, cosa, ma di certo si sa il perché: perché ne varrà sicuramente la pena! Insomma, tutto quello che vi ho raccontato, è non è una bella storia?! 
Barbara (Pina)

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