c’era un vecchio geco, anche lui bello grande, che viveva dietro lo specchio del bar e solo di tanto in tanto faceva capolino, ma sempre quando non c’erano avventori! Zuzzurro e Gaspare si contendono il posto davanti alla porta d’ingresso, proprio sotto alla luce che rimane accesa più a lungo di tutte le altre e attira farfalline e insetti vari. Nelle sere estive ceniamo proprio sotto quella luce, e tutta la famiglia si incanta a guardare le loro cacce e i litigi per contendersi il posto migliore. Abbiamo imparato a riconoscere il loro verso quando arrivano e quello strano sommesso schiocco che fanno per litigare. A volte prova ad intrufolarsi qualche nuovo arrivato ma loro subito lo scacciano. Abdullà invece si chiama così perché è nero, abita il tronco un po’ ammuffito del vecchio limone e lì cerca di mimetizzarsi per evitare di essere cacciato dal gatto o dal cane. Poi naturalmente ci sono gechi meno domestici che abitano in lavanderia o negli sgabuzzini e vediamo solo saltuariamente. Anche le mie figlie hanno ereditato l’amore per queste bestiole, bè Francesca - forse per via del nome - ama quasi tutte le bestiole e non le fanno impressione nemmeno le serpi, figurarsi se non ha il suo bravo geco. Caterina detesta le lumache e i polpi ma anche lei ha il suo geco di casa, anzi ha perfino una zanzariera bucata così lui può uscire per cacciare fuori e rientrare quando fa freddo!
giornalino d'informazione di fatti, cose, persone speciali del Centro di Casa del Duca
martedì 23 ottobre 2012
Zuzzurro, Gaspare e Abdullà
c’era un vecchio geco, anche lui bello grande, che viveva dietro lo specchio del bar e solo di tanto in tanto faceva capolino, ma sempre quando non c’erano avventori! Zuzzurro e Gaspare si contendono il posto davanti alla porta d’ingresso, proprio sotto alla luce che rimane accesa più a lungo di tutte le altre e attira farfalline e insetti vari. Nelle sere estive ceniamo proprio sotto quella luce, e tutta la famiglia si incanta a guardare le loro cacce e i litigi per contendersi il posto migliore. Abbiamo imparato a riconoscere il loro verso quando arrivano e quello strano sommesso schiocco che fanno per litigare. A volte prova ad intrufolarsi qualche nuovo arrivato ma loro subito lo scacciano. Abdullà invece si chiama così perché è nero, abita il tronco un po’ ammuffito del vecchio limone e lì cerca di mimetizzarsi per evitare di essere cacciato dal gatto o dal cane. Poi naturalmente ci sono gechi meno domestici che abitano in lavanderia o negli sgabuzzini e vediamo solo saltuariamente. Anche le mie figlie hanno ereditato l’amore per queste bestiole, bè Francesca - forse per via del nome - ama quasi tutte le bestiole e non le fanno impressione nemmeno le serpi, figurarsi se non ha il suo bravo geco. Caterina detesta le lumache e i polpi ma anche lei ha il suo geco di casa, anzi ha perfino una zanzariera bucata così lui può uscire per cacciare fuori e rientrare quando fa freddo!
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Fino a pochissimi anni fa avevo il terrore dei gechi, tanto da non uscire la sera sulla veranda poichè quando erano pochi ce n'erano almeno 6 che giocavano o litigavano fra le travi della tettoia. Piano piano mi ci sono abituata...ed ora anche se ne trovo qualcuno in casa lo lascio stare. Non sono ancora arrivata al punto di poterli toccare ...chissà forse un giorno! Comunque sono tantissime le persone , soprattutto donne, che hanno la fobia dei gechi, la mia aiutante senegalese, alta 2 metri circa, ne ha un terrore folle! Lei grande e grossa e per giunta africana rabbrividisce se ne vede uno ...questo vale anche per rospi, topi, scorpioni...insomma le ho consigliato di andare a vivere in Alaska, lì più che una foca o un orso bianco non può incontrare!
RispondiEliminacristina, ci hai fatto morire da ridere! quasi quasi in alaska ci vado anch'io (Barbara) perchè sono terrorizzata come la tua aiutante, però io solo delle tarantole!
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