
Avevamo preso un pulmino in affitto che ha guidato Rosanna, oltre al classico pulmino della C.I.S.S.E. per le carrozzine di Antonietta e Michela. Nel pulmino affittato ci stavamo in 9: tre operatori (Rosanna che guidava, Annalisa e io) e sei ragazze. Partiti contenti ed emozionati, abbiamo fatto una fermata prima di arrivare allo stadio Artemio Franchi, per sgranchirci le gambe e per rilassare le nostre vesciche. Abbiamo incontrato un gruppetto di 4 centauri con le loro Harley Davidson, la più scassata aveva anche la radio ... ma non faceva il caffè! Lo so che ci hanno invidiato per dove stavamo andando, ma non erano toscani per cui non potevano capire il mio ribollir nel sangue! Anche altre persone si erano fermate a rifocillarsi, già vestite dal cappello alle scarpe con un unico colore: viola! Ripartiamo più leggeri fisicamente ma più carichi nell’anima via via che ci avvicinavamo allo stadio. BIMBIIIIIIII! Siamo arrivati! Ci siamo davvero! Una schiera di poliziotti e furgoni blindati, nonché un fiume di persone di un unico colore: viola nei rossetti delle donne e nelle mutande per gli uomini! Aspettiamo Simone, il “contatto” tra la Fiorentina e il Centro, che ci fa strada per farci entrare prima degli accaniti tifosi! Abbiamo avuto il privilegio di vedere l’Artemio Franchi vuoto e il sole abbelliva ancora di più quel vuoto. Abbiamo preso postazione, abbiamo mangiato i nostri panini e bevuto chi acqua chi succhi (e anche qui ho avuto il dubbio che i genitori pensassero che non dessimo da mangiare ai ragazzi: avevano cibarie per un giorno completo, come se non ci fosse un domani!) quindi abbiamo avuto il privilegio di fare il nostro primo pic-nic in uno stadio, gustando non solo con le papille gustative, ma anche con le “pupille visive” vedendo che le seggioline nello stadio piano piano da bianche si tingevano di viola! Intanto, anche la squadra avversaria stava riempiendo il proprio settore e aveva un tifo davvero coinvolgente, nonostante occupassero solo una minima parte rispetto a tutto lo stadio. A tale fanatismo i tifosi fiorentini rispondevano con delicati gesti molto educativi … (a voi l’immaginazione: vorrei farci il disegnino, ma non sono brava), gesti che non sono stati imitati fortunatamente dai nostri ragazzi, che invece apprendono e amano subito ogni novità! Insomma, inizia la partita. Il finale è come viene descritto nel sistema binario. Delusi? Abbastanza. Vabbè, poteva andare peggio, poteva piovere! E infatti solo tra il primo e il secondo tempo è piovuto, ma noi eravamo al coperto. Fiorentini "DOC" che davano dei "pecoroni" ai Sardi. Sì, ma intanto hanno vinto, e noi ZITTI! Ogni tanto Veronica urlava "Forza Juve!" ed io la zittivo ancor prima che finisse la frase, oppure "comunisti di merd*!" a cui invece io non dicevo niente. Si riparte alla volta dell’albergo e con le mie 5 pulzelle: Veronica, Sophietou, Samantha, Lisanna e Martina, ci rinvigoriamo chi con una doccia, chi sdraiandosi nel letto. Con la tecnologia Emanuela manda una “wazzappata” al gruppo di lavoro e, in forma perentoria scrive: “ore 19.50 tutti giù” … Bene, alle 20.30 partiamo per la volta del ristorante! Una cena luculliana, il luogo di sicuro bello, ma era notte; quindi abbiamo piuttosto immaginato, ma l’immaginazione è risultata addolcita dalla bontà della cena! Ci siamo finalmente rilassate, ma non le nostre mandibole, che erano ben felici di muoversi!
L’adrenalina della giornata trascorsa inizia a scemare e iniziano a calare anche le palpebre … Una visita veloce al “piazzale Michelangelo by night” che però ci dà poca soddisfazione perché ha iniziato di nuovo a piovere. Arrivate in albergo volevamo fare il “nostro pigiama-party”, ma ‘ste figliole dopo il lavaggio dei denti e del resto del corpo, le ho trovate tutte sotto le coperte, divise in coppie ognuna nella propria camera! Sophietou con Martina, Lisanna con Samantha, Veronica con me, che si mette in una posizione e la mattina la trovo nella solita posizione … Via via nel corso della notte mi sveglio per vedere se qualcuna è scappata … alle 6 della mattina vedo arrivare Lisanna e poi piano piano “sbocciano” anche le altre fanciulle, che si sono svegliate con il sorriso! La mattina una doccia veloce chi non l’aveva fatta la sera precedente, una colazione collettiva, il risciacquo delle stoviglie usate, e la camera 110 è pronta! Pronta per cosa? Pronta per andare a salutare la camera di Emanuela, che è nel nostro piano (per questo noi non siamo potute scappare e andare a ballare!) Sentiamo bussare, pensiamo che sia una parte del gruppo … invece sono due camerieri, che ci consigliano di fare un pochino meno di rumore! Scusateci! Dopo questa piccola e imprevista interruzione per le nostre corde vocali, siamo partiti alla volta di Collodi. Il parco di Collodi è un luogo “ridondante” di bambini, che incrociamo durante il percorso del parco di Pinocchio e ritroviamo ora attenti alla narrazione dello spettacolo dei burattini, ora a vedere la casa di Geppetto, ora a vedere i capelli turchini della fata … Entriamo affamati al ristorante, colmo di bambini anche qui. Più che un luogo di ristoro sembra un asilo, dove le voci poi si placano quando anche noi abbiamo finito di pranzare! E’ il momento di ripartire, nonostante le 10 paia di calzini, 8 di mutande, 5 di magliette e i 2 paia di pantaloni! Arriviamo a Portoferraio. Ogni familiare, ansioso di vedere il proprio caro, è vicino al traghetto. I sorrisi dei ragazzi necessariamente trasmettono il sorriso anche a loro! Arrivo a casa. Sono sola, senza i miei cani amorosi, e sono parecchio stanca, ma felice di aver riportato a casa i ragazzi! Mi sto per addormentare. Tutti i ragazzi che il giorno successivo tornano come di consueto al Centro ci chiedono: quando si va in gita?
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