mercoledì 5 aprile 2017

puntualizzando ancora ...

Vorrei fare un attimo il punto sui ragazzi che hanno frequentato o frequenteranno il Centro in questo periodo. Come abbiamo spiegato ai genitori presenti alla riunione di febbraio, l’azienda usl ha firmato con l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “R. Foresi” una convenzione di alternanza scuola lavoro, mettendo a disposizione, insieme ad altre sue strutture, il nostro Centro. L’istituto Foresi comprende i licei classico, scientifico e pedagogico, la scuola alberghiera e l’istituto professionale e, come avete visto sui giornali, tutti gli studenti hanno svolto questo tipo di attività nei settori più disparati sia pubblici che privati. Parallela a questa esperienza c’è l’inserimento di ragazzi con provvedimento disciplinare di sospensione scolastica e obbligo di frequenza in strutture diverse. Una prima preoccupazione dei genitori presenti a quella riunione è stata: chi se ne occupa? La risposta che Maria vi ha fornito con i suoi articoli (del numero scorso del giornalino e quello qui di seguito) mi sembra evidente: non viene sottratta al Centro alcuna risorsa, anzi la presenza di questi giovani deve essere un arricchimento, una mano, un aiutino. Non ci è assolutamente mai successo che queste presenze abbiano causato difficoltà: nessuno (che ci sia venuto per scelta propria o che ce l’abbiamo spedito) ha MAI avuto atteggiamenti ostili o provocatori o di superiorità; nessuno si è mai presentato in tempi diversi dagli orari concordati; nessuno è venuto vestito in modo non adeguato. Tutti si sono resi disponibili e hanno collaborato, certo con le differenze individuali di apertura e cordialità, ognuno ha il suo carattere e le proprie modalità di rapportarsi agli altri. Insomma non abbiamo mai avuto alcuna difficoltà e, se questa dovesse verificarsi, avremmo comunque la possibilità di interrompere l’esperienza e dare un giudizio negativo che, ripeto, fino ad oggi non si è mai verificato. Certo pitturando un muro, girando una marmellata o pulendo un orto si raccolgono confidenze e spesso ho sentito anche delle belle prediche fatte a questi giovani dai miei operatori ma, forse perché sono fatte in un contesto diverso da quello gerarchico, non ho mai visto reazioni di insofferenza e  spero che, almeno qualche volta, queste parole abbiano innescato nei ragazzi delle riflessioni. Ma la domanda dei famigliari è soprattutto: “cosa ne viene a mio figlio?” Per noi il rapporto con le scuole è un fondamentale momento di apertura e occasione di farci conoscere. Questi ragazzi una volta rientrati a scuola o nella propria famiglia parleranno di noi, amplificheranno e divulgheranno il senso di apertura del nostro Centro che è sì portare “fuori” i nostri ospiti, ma anche portare “dentro” la comunità circostante, renderci utili, non essere solo un peso. E siamo talmente sicure del nostro operare, che non potranno che parlarne bene. Certo, nel paragone del Centro ad una famiglia allargata, questi ragazzi non sono gli amici del cuore (come le musico-terapiste e i mastri di musica o ballo) sono come vicini di casa, compagni di un viaggio, insomma conoscenze occasionali con cui scambiare qualche frase; ma anche queste conoscenze possono arricchire la nostra vita di relazione. Crediamo insomma che la usl con queste convenzioni ci abbia fornito una bella opportunità, che, come cerchiamo sempre di fare, intendiamo cogliere al massimo. 

1 commento:

  1. bello, bello, bello il vostro blog!!
    una splendida Pasqua a tutte e tutti

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