mercoledì 29 giugno 2016

il nostro grazie alla Capitaneria

Mercoledì 11 abbiamo ricevuto la graditissima visita di Capitan Emilio (come ormai lo chiamano i ragazzi) accompagnato, anche stavolta dagli ufficiali Alessio e Leonello, e dalla televisione locale (vedi interviste di Tenews). Noi eravamo stati avvertiti e abbiamo quindi pensato di ringraziare con un brindisi, naturalmente accompagnato da uno spuntino, perché non va bene bere a stomaco vuoto … tranquilli avevamo previsto anche un aperitivo analcolico! La visita è stata ancora più gradita perché accompagnata dalla consegna del malloppo, ma l’entusiasmo dei nostri ospiti non è mai interessato. Avevano accolto la Capitaneria con lo stesso calore fin dalla prima volta, quando ancora non li conoscevano e nemmeno pensavano che potessero essere così generosi con noi. Ripensandoci credo che proprio questa caratteristica abbia conquistato il nostro capitano: l’accoglienza qui da noi-altri non è mai formale, l’apertura è un dono che i nostri ragazzi fanno a tutte le persone che vengono a trovarci, la fiducia nel prossimo è di una naturalezza spiazzante. 
Il comandante, così come altri visitatori, credo sia stato toccato proprio da questa spontaneità senza filtri, non importa se chi viene a trovarci si fermerà con noi un intero anno (come i volontari) o pochi giorni (come gli stagisti), se è uomo o donna, cattolico o mussulmano, bianco o di colore, certo Emanuele preferisce le giovani donne e Martina gli uomini belli ma tutto il centro accoglie con festosi benvenuti i visitatori, persino chi viene per consegnare un curriculum viene invitato a fermarsi “sei arrivata al posto giusto!” ha detto Lisanna proprio oggi ad una ragazza che stava cercando lavoro presso la nostra cooperativa. Questo non chiedere è forse proprio quello che invita di più a dare, e certo Capitan Emilio è stato molto generoso a cominciare dallo strumento utilizzato. Ci ha offerto un concerto fruibile e commovente nello stesso tempo ma non solo: ci ha voluto, immeritati protagonisti, ad aprire lo spettacolo dal palco assieme agli orchestrali che lì, dietro la tenda, sembravano solo ragazzi un po’ annoiati dall’attesa e insofferenti ai comandi di un direttore d’orchestra che li faceva alzare, sedere e rialzare e invece si sono rivelati musicisti di grande livello che ci hanno incantati con le loro esecuzioni. 

Nel corso dello spettacolo lo stesso direttore d’orchestra ha ricordato che le donazioni sarebbero state destinate al nostro centro e ancora, in chiusura, il presentatore ci ha salutato invitando alla generosità gli spettatori. Tutto questo ha portato a Casa del Duca, oltre alla donazione in denaro, un altro importante regalo: una grande visibilità, soprattutto da una parte di popolazione che, evidentemente, ancora non ci conosceva (dal momento che al termine dello spettacolo si è interessata alla storia e alla funzione del nostro centro). Insomma la consegna dei 2.500 euro ci ha reso contenti e soddisfatti ma ancora di più ci fa felici la modalità coinvolgente con cui si è realizzata e l’evidente condivisione dei nostri obiettivi. 

Il capitano Casale ha esposto, anche nelle interviste, che intende con questo finanziare il viaggio a Genova, quindi, evidentemente, ha compreso e condiviso la finalità del nostro progetto: sviluppare nei nostri ospiti autonomia, autostima e consolidare il legame di gruppo, vedere posti nuovi, visitare un acquario fra i più belli d’Europa. La generosità dell’Elba si era già manifestata ampiamente in questi anni, ma è la prima volta che abbiamo a che fare con delle istituzioni e se per i nostri ragazzi è l’occasione per uno scambio di cappelli, è per tutti importante e rassicurante constatare con quanta umanità si può indossare una divisa.
 Grazie



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